Venerdì 22 Novembre 2024
CLAUDIA MARIN
Politica

Governo Meloni, parenti e look: curiosità del giuramento

Tutti i flash per il compagno della premier Andrea Giambruno e per la piccola Ginevra. Salvini con Francesca Verdini e la figlia Mirta. Casellati e Locatelli uniche in bianco

Roma, 22 ottobre 2022 - "Serviremo l’Italia con orgoglio e responsabilità". Le prime parole ufficiali di Giorgia Meloni premier post giuramento sono affidate a un tweet. "Adesso subito al lavoro", taglia poi corto postando la foto della squadra di governo che ha appena giurato nel salone delle feste del Quirinale. 

Matteo Salvini con figli e la compagna Francesca Verdini (Ansa)
Matteo Salvini con figli e la compagna Francesca Verdini (Ansa)

Un giuramento dalle misure di sicurezza rafforzate rispetto al solito, con le strade intorno al palazzo del Capo dello Stato off limits per auto e pedoni. E una giornata che comincia di buon’ora con i giornalisti assiepati in Piazza del Quirinale in trepida attesa dei protagonisti, la premier e i neo ministri, molti dei quali arriveranno accompagnati da familiari. E un giuramento, inoltre, dove per alcuni versi sono i bambini a rubare la scena a tutti: in prima fila la piccola Ginevra, figlia della Meloni, siede con il papà Andrea Giambruno e cattura flash e telecamere col suo abitino bianco piumato. Giambruno sfoggia la cravatta che la presidente incaricata ha donato la scorsa settimana agli eletti di Fdi, con una piccola bandiera italiana sullo sfondo blu. Stessa fila, altra bambina: è Mirta Salvini, in abitino a fiori, anche lei al centro degli sguardi e degli obiettivi, seduta sulle ginocchia di Francesca Verdini, compagna del vicepremier. La Verdini, avvolta in uno spolverino color vinaccia, siede accanto all’altro figlio di Salvini, Federico. Poco distante, sempre in prima fila, Arianna, sorella di Giorgia Meloni e moglie del neo - ministro Lollobrigida, in tailleur pantalone bianco, i capelli raccolti. Un quadretto, anzi diversi quadretti familiari – in pole position anche la moglie e il figlio di Antonio Tajani – che colorano la cerimonia, per il resto decisamente convenzionale. Tra Giorgia Meloni e la figlia, come tra Salvini e i suoi, si scorgono tanti sorrisi e sguardi d’intesa. E non passa inosservata un’altra donna, vera ombra e angelo custode della premier: è Patrizia, la sua assistente, che non la lascia mai. Si separano solo al momento del giuramento.

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Nelle otto file di sedie riservate ai parenti dei componenti del nuovo esecutivo, ci sono le mogli e i figli, i mariti e i genitori dei responsabili del vari dicasteri. Una cinquantina in tutto.

Per donne e uomini del nuovo governo è l’abito scuro a farla da padrone, a cominciare dalla mise della Meloni – la quale raggiunge il Quirinale in 500 con il compagno e lo staff mentre va via in Audi - in total black e tacco 12. Il solo tocco variopinto, un braccialetto in pizzo macramè stile Cruciani con il tricolore italiano. Uniche "mosche bianche" nel look, Elisabetta Casellati e Alessandra Locatelli. Camicia candida di taglio maschile, completo nero e voglia d’ironia per Annamaria Bernini, che su Instagram posta storie dalla cerimonia al Quirinale con il sottofondo della canzone di Ambra "T'appartengo" e il refrain "adesso giura", camicia di seta bianca con lungo nastro sul petto per Daniela Santanchè neo titolare del Turismo. Quasi tutti i ministri hanno bisogno di occhiali per leggere la formula di rito del giuramento, pochi, tra cui Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i giovani, la recitano a memoria. Abodi è l'unico vestito di grigio, tutti gli altri prediligono completi scuri. Come scure, nei toni del blu e dell'azzurro, sono le cravatte, con due eccezioni: il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che non rinuncia al verde scuro (che fa tanto Lega) e il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida che l'ha scelta rossa. Molti ministri, soprattutto le new entry, mostrano emozione alla firma dopo il giuramento, ma anche un veterano come Matteo Salvini, che sfoggia la spilla di Alberto da Giussano sul bavero della giacca, ne tradisce un po';  abbastanza da fargli sfuggire di mano la penna.