Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Giuli, primo giorno da ministro alla Camera: l’abbraccio con la sorella e la revisione delle nomine di Sangiuliano

Il neo ministro sulle nomine del predecessore: “Non mi sento offeso, le perfezionerò. Manca l’equilibrio di genere”. Il giornalista Specchia rifiuta l’incarico

Roma, 11 settembre 2024 – Accolto tra abbracci e congratulazioni in Transatlantico, il neo ministro della Cultura Alessandro Giuli è arrivato in anticipo,  insieme al sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, per rispondere al question time

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli durante il Question time, presso la Camera dei Deputati
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli durante il Question time, presso la Camera dei Deputati

L’abbraccio alla Camera con la sorella 

Ma l'abbraccio più lungo il ministro lo ha dedicato a sua sorella Antonella, storica addetta stampa di Fratelli d'Italia: "C'è prima una sorella d'Italia da salutare..." ha scherzato il titolare del Mic abbracciando la giornalista, visibilmente commossa. Breve scambio anche con alcuni esponenti delle opposizioni, tra cui Gianni Cuperlo del Pd, Nicola Fratoianni di Avs e la dem Laura Boldrini, che si è raccomandata con Giuli: "Vedi di comportarti almeno degnamente...". Il ministro ha sorriso di rimando.

Giuli: “Non mi sento offeso dalle scelte di Sangiuliano”

Elegantissimo nel suo completo blu scuro con pochette bianca, l'ex presidente del Maxxi, nominato al vertice del Mic dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano, è stato chiamato a rispondere nell'Aula di Montecitorio a una interrogazione presentata da Italia viva sulla recente nomina di componenti della commissione ministeriale per la concessione di contributi per progetti cinematografici, da parte del suo predecessore, Gennaro Sangiuliano, che si è dimesso dopo la “vicenda” di Maria Rosaria Boccia. "Ci tengo a sottolineare che non mi sento affatto offeso dall'azione e dalle scelte dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano che mi ha preceduto". Ha detto Giuli rispondendo all'interrogazione sulle nomine da parte dell'ex ministro.

Il ministro: "Commissione oggetto di attenta verifica”

Giuli ha poi affermato che "la commissione su cui oggi stiamo discutendo è oggetto in queste ore di una mia attenta verifica e revisione" evidenziando che "è stata disposta la nomina di 15 personalità e non 18 come sostenuto dagli interroganti della commissione di esperti istituita ai sensi dell'articolo 26,2 della legge 220 barra 2016". Inoltre, sottolinea Giuli, "occorre evidenziare come l'individuazione dei 15 esperti sia stata naturalmente ispirata dalla ricerca di una variegata e comprovata qualificazione professionale nel settore, così come richiesto dalla normativa tra i 15 esperti comprovati". Giuli cita "ad esempio, uno per tutti, primo fra tutti probabilmente, Paolo Mereghetti, autore del più celebre e diffuso dizionario dei film realizzato in lingua italiana, il Mereghetti, tutt'altro che identificabile come un cliente dell'ex ministro Sangiuliano”.

Decreto da rivedere: non rispettato equilibrio di genere

Giuli sottolinea poi che “gli interroganti, così tanto solerti nell'identificare carenze curriculari che non ci sono, non hanno invece tenuto a rilevare il mancato rispetto dell'equilibrio di genere, questo sì reale: è mia intenzione intervenire su questo. Il decreto verrà modificato e arricchito secondo i canoni di trasparenza che ne hanno ispirato la stesura”. Ha concluso Giuli nel question time alla Camera. Uscendo da Montecitorio, Giuli non ha rilasciato dichiarazioni. "Ho detto tutto per oggi", si è limitato a dire il neo ministro a chi gli chiedeva del G7 Cultura e della commissione film.

Specchia rifiuta nomina

Francesco Specchia, inviato e critico di Libero, indicato come membro della Commissione per il finanziamento dei film di interesse culturale, non ha accettato la proposta oggetto del decreto “last minute” dell'ex ministro Sangiuliano. “Constatata la mole di lavoro che prevede l'attività di commissione di cui ho avuto contezza solo ora che sarebbe in contrasto con le mie quotidiane mansioni di inviato, e per lasciare il posto al necessario riequilibrio di genere evocato giustamente dal nuovo ministro della Cultura Giuli, rimetto la proposta di incarico di questa commissione” annuncia il giornalista.