Roma, 11 gennaio 2019 - Onorevole Meloni, come giudica l’esito del vertice di governo di ieri notte sull’immigrazione? "Un cambio di posizione sulla politica migratoria che non comprendo. Fratelli d’Italia ha sostenuto il governo nella linea della fermezza contro l’immigrazione illegale, non capisco adesso questa marcia indietro. E non sono d’accordo quando Salvini dice che è possibile accogliere ancora purché non paghino i cittadini. Le spese sanitarie, di trasporto e i servizi sociali di chi entra sono sempre e comunque a carico degli italiani e l’immigrazione incontrollata comporta anche rischi legati alla sicurezza e alla tutela della nostra identità. Poi non scordiamoci che la Chiesa valdese, che accoglierà gli immigrati a carico dell’Italia, prende l’8 per mille: sono sempre soldi italiani che non verranno destinati ad altre attività".
Il problema dell’immigrazione, dunque, divide anche il centrodestra... "Fdi è coerente con il programma del centrodestra e con quello che gli italiani ci hanno chiesto il 4 marzo: no all’immigrazione clandestina e stop all’invasione. Finora il Governo, su questi temi, è stato in linea con quello che abbiamo sempre sostenuto, mentre sul fronte delle politiche economiche ha prevalso il M5s, che ha posizione analoghe a quelle della sinistra più retrograda e ha fatto approvare provvedimenti contro le imprese e chi crea lavoro, come il decreto dignità e l’obbligo della fatturazione elettronica. Se oggi, anche sull’immigrazione e la sicurezza, la Lega cede a Di Maio e Fico è difficile capire quale senso abbia per Salvini tenere in piedi questo governo".
Reddito di cittadinanza e quota 100 possibili detonatori della maggioranza? "Siamo sempre stati favorevoli a quota 100 perché chi ha alle spalle 38 anni di contributi ha tutto il diritto, se lo vuole, di andare in pensione. Aspetto però di vedere il testo che uscirà dal Consiglio dei ministri perché diverse cose mi lasciano perplessa. Ho letto ad esempio che parliamo di una misura provvisoria che dura solo 3 anni mentre dovrebbe essere strutturale, altrimenti rischia di essere utile alle forze di maggioranza per le europee, ma non agli italiani. Allo stesso modo non mi convince l’ipotesi che il Tfr venga pagato, per alcuni, anche a distanza di 8 anni e che chi lo vorrà subito dovrà fare un prestito bancario. Sul reddito di cittadinanza vale lo stesso discorso. Non abbiamo ancora un testo su cui poter ragionare, abbiamo sentito e letto tutto e il contrario di tutto, e le premesse non lasciano ben sperare: parliamo di un reddito che andrà sicuramente a immigrati, rom e lavoratori in nero e che sarà molto distante da quello che serve per combattere la povertà e aiutare l’Italia che produce. Critiche che, sono certa, trovano condivisione anche tra i leghisti".
Insomma, Meloni, Salvini deve staccare la spina, ma lei intravede una maggioranza diversa in Parlamento? Ci sono davvero dei nuovi ‘responsabili’ pronti a fare da stampella ad una nuova maggioranza? "Il governo si basa su un’alleanza innaturale, che non corrisponde alla volontà popolare e che sta già facendo, soprattutto per colpa del M5s, gravi danni all’Italia. Per questo Fratelli d’Italia non farà mai da stampella a questo Esecutivo: noi facciamo un’opposizione patriottica, è una scelta che ci rende liberi di votare quello che ci piace e di non votare quello che non ci piace. Ad oggi reputo fantapolitica l’ipotesi di maggioranze diverse e ‘responsabili’ pronti a sostenere il governo. Io credo che questo governo cadrà solo se ci sarà una valida alternativa politica".
Quale? "Fdi sta lavorando alla costruzione di un grande movimento sovranista e conservatore capace di contenere tutte quelle anime alternative alla sinistra e al M5S che non si sentono rappresentate appieno dalla Lega, ma che insieme alla Lega possa incarnare l’alternativa di governo della quale l’Italia ha bisogno. È un percorso che vede nelle europee una tappa fondamentale. Per intenderci: chi vuole liberarsi dei Cinque Stelle al governo può votare Fratelli d’Italia il prossimo 26 maggio".