Roma, 4 gennaio 2024 - Conferenza stampa fiume di Giorgia Meloni. Dura oltre tre ore il tradizionale appuntamento di fine anno rinviato all’inizio del 2024 a causa dei problemi di salute legati all’influenza e agli otoliti che hanno colpito la premier. La presidente del Consiglio si scusa per questo. “Mi dispiace che anche questo abbia generato delle polemiche ma non c'era alcun intendimento da parte mia di scappare dalle domande dei giornalisti: di rado sono scappata da qualcosa in vita mia", dice aprendo l’incontro con i giornalisti durante il quale tocca i più svariati argomenti. Dalla manovra 2024 (“presto per parlare di corretivi”) al caso Pozzolo, dall’inchiesta sulle commesse Anas-Verdini (“non credo che Salvini debba riferire in Aula”) al momento più difficile vissuto l’anno scorso (il naufragio di Cutro).
La premier risponde alle 45 domande, anche se a un certo punto rimarca la necessità di andare in bagno dando vita a un simpatico siparietto (“non so come fare, giuro vorrei farcela per altre tre domande, posso un secondo, che devo fare, scusatemi”). Assicura che sul ddl concorrenza saranno ascoltati i rilievi di Mattarella e garantisce il suo impegno su burocrazia e giustizia. “Bisogna avere il coraggio e io vorrei farlo quest'anno, di metterci le mani, di formare in maniera seria per dare segnale che l'Italia non vuole più essere fanalino di coda degli investimenti esteri – dice – Non è facile, in questa nazione, quando si cerca di mettere mano ad alcuni ambiti, le opposizioni si fanno sentire, ma se non hai il coraggio di provarci un governo che ha la maggioranza che abbiamo...”. Ribatte poi a tono a chi dice che la Rai è diventata TeleMeloni e sbotta sulle costanti voci di familismo in Fratelli d’Italia, difendendo la sorella Arianna. Quindi insiste più volte: “Non sono una persona ricattabile”, “non mi spavento” e “non mi faccio indirizzare nelle scelte”.
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Meloni parla anche della figlia Ginevra. "Quando e se mi chiedete di scegliere tra la presidenza e mia figlia Ginevra io non avrei dubbi su cosa scegliere perché la maternità ti regala" ciò che niente altro fa, "ma non condivido che un traguardo debba toglierti l'altro", spiega. Quindi cita "Ursula von der Leyen, presidente della commissione Ue, 7 figli. Roberta Metsola, presidente del Parlamento Ue, 4 figli" e dice "si può fare". Ma non nasconde la sua insofferenza quando per Fratelli d'Italia viene citata una sorta di "conduzione familiare". "Questa accusa di familismo comincia a stufarmi - sbotta -. Nell'attuale legislatura ci sono due coppie di coniugi entrambe a sinistra, Pd e Sinistra Italiana che ha un gruppo di 8 persone per cui la coppia fa il 25% del partito e non c'è mai stata un'accusa di familismo. Si sa che quando dedichi tanto tempo alla politica le persone diventano amici, moglie o marito. ma non toglie il valore del militante". "Mia sorella è da 30 anni militante di Fdi, forse la dovevo mettere in una partecipata statale come fanno gli altri, l'ho messa a lavorare al partito mio", dice.
"Non lavoro a ipotesi di rimpasto" del governo perché "sono contenta della squadra", dice la presidente del Consiglio in merito a una nuova domanda sulle candidature alle Europee. Difende la scelta dell'uscita dalla vita della Seta ("l'adesione non è servita ad equilibrare importazioni ed esportazioni, ma a far entrare più prodotti cinesi in Italia"), ma fa sapere che intende "rilanciare le relazioni con la Cina". "Intendo recarmi a Pechino quanto prima, ritengo che si possano fare altri accordi anche al di fuori della Via della seta" che "possano rafforzare la nostra cooperazione: siamo due nazioni millenarie antichissime che vantano storicamente buoni rapporti, non c'è da parte mia e non c'è stato alcun intento punitivo o di presa di distanza". Poi ricorda quale è stato il momento più complicato del 2023. "Probabilmente Cutro è stato il momento più difficile - dice - . 94 persone che muoiono, l'accusa che è colpa tua, è una cosa che pesa".
Meloni si concede anche qualche battuta, come quando le viene chiesto quali siano gli obiettivi da raggiungere dal governo nei primi sei mesi del 2024. "Abolire la povertà, pace nel mondo, ristrutturazione gratuita delle abitazioni per interni ed esterni...", scherza. "Se non dovessi riuscire in questo - dice, tornando seria - mi rifugerò in alcuni obiettivi meno ambiziosi, che potrebbero essere: messa a terra del nuovo Pnrr, che dovrebbe arrivare già nelle prossime settimane, la riforma della giustizia, che è una priorità, e tra le cose che non ho citato" c'è il fatto che "sto lavorando già da tempo a un piano di borse di studio per studenti meritevoli", che non hanno un reddito sufficientemente elevato da poterli supportare, "che sarebbe un segnale molto importante da dare in questa nazione sul merito. È una delle piccole cose nel cassetto che spero di poter realizzare in tempi rapidi".
Glissa invece su chi potrebbe guidare la Commissione Ue. "Credo sia impossibile parlarne oggi e Mario Draghi ha dichiarato di non essere disponibile", dice sottolineando che il totonomi "è buono solo per fare dibattito". Infine sul terzo mandato si dice "laica". "Vedo pro e contro - spiega -. Se il Parlamento vuole prendere una iniziativa sul terzo mandato lo faccia, penso sia più corretto che se ne occupino le Camere".
Meloni torna poi sulle prossime elezioni europee, smentendo le spaccature nella maggioranza. "Con gli alleati... Voglio dire la verità, anche rispetto a tante ricostruzioni che leggo. È un ottimo rapporto quello che si è costruito in Consiglio dei ministri, come maggioranza di governo - dice - . Lo avete visto mille volte. Il punto è che quando noi abbiamo un problema ci mettiamo seduti e ne parliamo finché non lo abbiamo risolto. E penso che, a differenza del passato, la compattezza della maggioranza si veda soprattutto dalla velocità con la quale si opera: in un anno abbiamo fatto moltissime cose, abbiamo approvato la legge di bilancio, a livello di governo, in tempi record". Quindi aggiunge: in Italia c'è "qualcuno che pensa di poter dare le carte", ma "io non mi spavento facilmente e preferisco cento volte andare a casa" piuttosto che subire "condizionamenti". "Vedo queste dinamiche, hanno a che fare con la persona sbagliata - continua -. Probabilmente accadrà ovunque, ma con me non si indirizzano le scelte. Se io faccio il presidente del Consiglio le scelte le faccio io e mi assumo la responsabilità"
Ad Atreju "abbiamo invitato Elon Musk perché è una persona che ha delle cose da dire, ha una sua rilevanza anche sull'Intelligenza artificiale", dice ancora la presidente del Consiglio spiegando di averlo applaudito come "ho applauditi tutti" gli ospiti, "come si fa per rispetto". "Questo - aggiunge - non cambia la mia posizione sulla maternità surrogata e sul fatto che i bambini non si comprano e non si vendono e non sono merce da banco che puoi scegliere da un catalogo, non penso che questo sia difendere la vita umana, non penso che pagare una donna povera che mette al mondo un figlio che poi vende sia progresso. L'ho sempre vista così, continuo a pensarla così e sono contenta se il Parlamento approva la legge che prevede per la maternità surrogata il reato perseguibile anche se commesso all'estero".
Meloni torna più volte a ribadire che "bisogna chiarire quali sono le regole di ingaggio". Lo fa quando le viene chiesto di parlare della cosiddetta questione morale. "Prego la sinistra di non farmi lezioni di morale - dice -. Vengo raggiunta da una lettera di Conte che mi dice che devo far dimettere tutte queste persone" coinvolte in casi di cronaca "perché altrimenti c'è una questione morale. Il M5s lo ha sempre chiesto, con un'eccezione: il Movimento del 5s. Conte indagato non si è dimesso, Raggi lo stesso, Grillo indagato ha la solidarietà di Conte. Due giorni prima di scrivermi, Conte ha nominato vicepresidente del partito una persona condannata in primo e secondo grado. Io non mai chiesto le dimissioni di Conte, perché credo che le cose si valutino a valle, ma non si può avere per altri un metro diverso rispetto alla propria classe dirigente - conclude -. A sinistra si è garantisti coi propri, cucce del cane comprese, e giustizialisti con gli altri. Non funziona così".
Per la Rai, che qualcuno definisce 'TeleMeloni', "stiamo riequilibrando un problema che c'è stato negli anni, che io ho pagato molto", dice poi la premier rispondendo a una domanda sul servizio pubblico. "Ricordo le edizioni del Tg in cui la presenza di Fdi al 4% veniva coperta nelle edizioni notturne, nelle edizioni principali era allo zero virgola e nessuno ha detto una parola", sottolinea. "La Rai è la principale azienda culturale italiana, con molti pregi e molti difetti, non mi pare venissimo da una straordinaria età dell'oro, nonostante quel che dice l'opposizione - prosegue -. Molto si può fare per migliorare il servizio, migliorare il pluralismo, limitare gli sprechi. È stato ridotto il pesante indebitamento ereditato dalle gestioni precedenti. Sugli ascolti dobbiamo sapere che la Rai fa servizio pubblico, e il palinsesto estivo non l'ha fatto questa governance ma la precedente". "Per un giornalista Rai intervenuto ad Atreju sono state chieste le dimissioni perché ha criticato Elly Schlein - insiste -. Sono stata criticata da giornalisti Rai per una vita, bene così, chiunque critica un esponente politico si deve dimettere? Cerchiamo di essere seri, stiamo riequilibrando un problema che c’è stato negli anni".
Altra questione delicata è l’inchiesta sulle commesse Anas che ha coinvolto la famiglia Verdini. "Mi stupisce sempre un po' e un po' mi preoccupa quando vedo su uno, due o tre quotidiani virgolettate mie dichiarazioni che non ho mai fatto. Sul caso di Tommaso Verdini ho trovato dichiarazioni mai fatte, nemmeno in privato. È una tendenza che mi è capitata di incontrare alcune volte quest'anno e che un po' mi preoccupa perché con questo meccanismo si può inventare qualunque cosa", polemizza la premier. "Non ho avuto cose particolari da dire perché non ho gli elementi per commentare i fatti in sè. Sulla questione bisogna attendere gli sviluppi e le decisioni della magistratura", aggiunge. Quindi difende l'alleato di governo della Lega e vicepremier. "Salvini non viene chiamato in cause e penso che non debba riferire in Aula su questa materia - dice -. Non mi pare che Salvini sia stato chiamato in causa nei documenti che ho". Poi arriva la stoccata: "L'unica tessera di partito che Tommaso Verdini ha preso è stata quella del Pd, ma nessuno ha chiamato in causa il Pd su questa materia". "Non mi risulta di essere mai stata una persona su questo comprensiva, mi pare che con questo governo lobbisti e affaristi stiano passando un buon momento. E non escludo che quello che avviene sia figlia di questa dinamica", conclude.
Arriva poi la domanda spinosa sul caso del deputato Emanuele Pozzolo, accusato di aver sparato con una sua pistola nella notte di Capodanno colpendo uno degli invitati alla festa a cui stava partecipando. "Ho chiesto che Pozzolo sia deferito alla Commissione di garanzia di FdI e che venga sospeso - dice la premier, palrando da leader di partito -. Pozzolo dispone di un porto d'armi per difesa personale, non so perché ma questo va chiesto all'autorità competente. Girava con un'arma a Capodanno, presumo che chi ha il porto d'armi per difesa personale la porti. Il problema è che chiunque detenga un'arma ha il dovere legale e morale di custordirla con responsabilità e serietà. Non conosco la domanda ma quello che è successo racconta in ogni caso che chi ha quell'arma non è stato responsabile. Non va bene per un italiano qualsiasi, figuriamoci per un parlamentare di FdI".
"Sulla classe dirigente del mio partito, c'è sempre qualcuno che non ti aspettavi e fa errori o cose sbagliate - aggiunge la presidente del Consiglio -. Però non son disposta a fare questa vita se persone intorno a me non sentono la responsabilità. Non sempre accade ma per la responsabilità che abbiamo, e io vivo quella responsabilità, su questo intendo essere rigida".
Meloni affronta poi il tema delle riforme costituzionali. Con il premierato - spiega - "noi manteniamo intatto il ruolo del presidente della Repubblica, perché è giusto così e perché è sempre stato una figura di garanzia. Si crea un buon equilibrio e si rafforza la stabilità dell'esecutivo". "Credo - aggiunge - che sia una delle riforme più importanti che si possano regalare all'Italia, di cui vado fiera. Il referendum non è su di me, che sono il presente, ma sul futuro di questa nazione. Non sono granché ottimista sul fatto che si possa avere una maggioranza parlamentare, daremo la parola agli italiani".
Arriva poi la domanda sulle privatizzazioni. "L'impostazione del governo sulle privatizzazioni è lontana anni luce dal passato, quando erano regali milionari a pochi imprenditori - spiega quindi Meloni -. Noi vogliamo ridurre la presenza dello Stato dove non è necessaria e riaffermare la presenza dello Stato dove è necessaria. Ad esempio per alcuni non riduciamo il controllo pubblico, penso a Poste, mentre ritengo possibile fare entrare i privati dove c'è il totale controllo pubblico come in Ferrovie. Ma la tempistica non dipende solo da me. Abbiamo dato un bel segnale per Mps, alcune risorse sono rientrate. Lo Stato deve controllare quello che è strategico ma questo non vuol dire non aprirsi al mercato".
Giorgia Meloni affronta poi i rilievi del Quirinale sulle concessioni degli ambulanti e dei balneari. "L'appello del presidente Mattarella non rimarrà inascoltato, valuterò con gli altri partiti di maggioranza e con i ministri", assicura. "Sui balneari stiamo facendo una mappatura che, curiosamente, da quando c'è stata la normativa Bolkestein nessuno ha ritenuto di dover fare - aggiunge -. Abbiamo fatto un lavoro serio e ora l'obiettivo del governo è un riordino sui diversi pronunciamenti, un confronto con la Commissione europea per evitare la procedura di infrazione e dare certezze agli operatori del settore. Ora c’è una difficoltà per gli operatori e gli enti che non hanno norme chiare. È un tema che sarà oggetto del lavoro delle prossime settimane".
Meloni risponde anche sulla questione migranti. "Considero le nuove regole del Patto sulla migrazione e asilo migliori delle precedenti e per questo l'ho sostenuto pur non essendo una mia priorità, ma c’è ora un meccanismo serio che impegna anche gli altri paesi sulla redistribuzione", dice prima di citare il 'piano Mattei'. "Del piano Mattei non ha funzionato l'atteggiamento paternalistico che non aiuta nella cooperazione con i paesi africani - spiega la preisdente del Consiglio -. In Africa non va fatta la carità ma vanno costruiti dei rapporti di cooperazione e non predatori, difendendo il diritto a non emigrare. Il piano Mattei costruisce questa idea ed il mio obiettivo è che diventi un modello per gli altri Paesi. Ci sarà la conferenza Italia Africa tra poche settimana e quella sarà l'occasione per presentare il piano che poi si confronterà con il Parlamento. C'è il tema dell'energia che mette insieme l'interesse dell'Africa e dell'Europa. Ci sono progetti specifici che saranno presentati".
Si passa poi alla legge di Bilancio 2024. "Se la domanda è aumenta le tasse o taglia la spesa pubblica, tra le due preferisco tagliare la spesa pubblica e penso si possa fare un lavoro ancora più preciso", dice Meloni -. Il mio obiettivo è confermare le le misure che abbiamo portato avanti, se riesco addirittura a migliorarle, lo valuteremo nel corso dell'anno. Io non sono per aumentare le tasse, quest'anno le ho diminuite tagliando la spesa pubblica". "Non sappiamo quali saranno gli sviluppi dell'economia quest'anno, la crescita stimata comunque - è un dato buono - è superiore alla media Ue", aggiunge.
E la tassazione sugli extraprofitti alle banche? "Ho sentito dire un po' di tutto - dice la premier -. Mi fa un po' sorridere che i primi a criticare il primo governo che ha avuto il coraggio di fare una tassazione sulle banche siano quelli che alle banche hanno preferito fare regali miliardari come il Pd e il Movimento 5 stelle".
Sollecitata a un confronto con la leader del Pd, Meloni risponde: "Mi impegno volentieri ad un confronto con Schlein. Credo sia normale, giusto che il presidente del consiglio dei ministri si confronti con il leader dell'opposizione prima della campagna elettorale per le elezioni europee. Non mi sono mai sottratta e non lo darà stavolta".
Meloni spiega quindi che non ha ancora deciso se candidarsi o meno alle prossime elezioni europee. "Devo capire se una mia eventuale candidatura toglierebbe tempo al mio lavoro dal presidente del consiglio. Perché penso che sia una decisione che va presa insieme agli altri leader della maggioranza", dice. Per quanto riguarda invece il Mes, sottolinea che "il governo si è rimesso all'Aula e la ratifica è stata bocciata". "Il Mes è uno strumento che esiste da tempo e io penso che nella reazione dei mercati si legga una consapevolezza rispetto al fatto che è uno strumento obsoleto - prosegue -. Forse la mancata ratifica da parte dell'Italia può diventare un'occasione per trasformarlo in qualcosa di più efficace". A chi le chiede se l'Italia corra il rischio di isolamento in Ue, Meloni risponde: "Noi dobbiamo essere più consapevoli del nostro ruolo perchè l'Italia non ha minori diritti di quelli che hanno le altre nazioni. Per nessuno si dice »la pagherai« e nessuno lo dice in Europa e penso che noi dobbiamo essere più consapevoli".
"Sono particolarmente preoccupata dell'impatto dell'intelligenza artificiale su vari livelli, in particolare sul mercato del lavoro. Ci troviamo di fronte a una rivoluzione, l'intelletto rischia di essere sostituito e l'impatto riguarda anche lavori di alto profilo, rischiamo un impatto devastante", dice ancora Giorgia Meloni. "Organizzeremo un focus preciso sull'intelligenza artificiale al G7, ma prima sto lavorando a una iniziativa specifica sull'impatto dell'Ia sul mercato del lavoro", spiega la premier.
Dopo i tradizionali auguri per il nuovo anno e scusandosi per aver dovuto rinviare "per ben due volte" la conferenza stampa di fine anno, la presidente del Consiglio parla della cosiddetta legge 'bavaglio'. "Questa norma è frutto di un emendamento parlamentare, che arriva da esponente dell'opposizione, non è una iniziativa del governo, anche se il governo l'ha approvata. Fare una manifestazione sotto palazzo Chigi come fatto dall'Fnsi? Penso sarebbe stato giusto farla di fronte a al parlamento. Non credo che venga tolto il diritto di informare i cittadini, è giusto dire che qualcuno è stato arrestato, ma io non ci vedo un bavaglio", spiega. "Mi pare una norma di equilibrio tra diritto di informare e non ritrovarsi sul giornale", aggiunge.
"Innanzitutto voglio fare a tutti gli auguri di buon anno, anno che sarà molto complesso per tutti, tra varie scadenze" tra cui "le elezioni europee e la presidenza del G7 - esordisce la premier Meloni in conferenza stampa -. Farò la mia parte, mi aspetto rispetto ma certo non sconti".