Domenica 24 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Giorgia Meloni s'imbavaglia: "Io, censurata dal Governo Renzi"

La presidente di Fratelli d'Italia ha ricevuto una lettera dell'Unar (Ufficio antidiscriminazioni razziali") che la richiama all'ordine per alcune esternazioni sull'emergenza migranti. La parlamentare: "Gli unici che mi possono censurare sono gli italiani"

Giorgia Meloni imbavagliata contro il governo

Giorgia Meloni imbavagliata contro il governo

Roma, 2 settembre 2015 - Si è presentata davanti a palazzo Chigi, la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, e a favor di telecamera si è messa sulla bocca un bavaglio bianco, e ha mostrato in bella vista un cartello con la scritta "Il governo Renzi ci vorrebbe tutti così! #bavagliodistato". In pratica è successo che la Meloni ha ricevuto una lettera dell'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), in cui la si richiama all'ordine per alcune esternazioni sull'emergenza immigrazione. La missiva, riferisce la stessa Meloni, si chiude così: "Si coglie l'occasione per chiedere di voler considerare per il futuro, l'opportunità di trasmettere alla collettività messaggi di diverso tenore". Apriti cielo. Meloni insorge, parla di "un ufficio 'valutazione e censura' delle opinioni, finanziato con le tasse degli italiani" e annuncia di aver scritto a Renzi "anche perché non avevo idea che nella nostra Repubblica esistesse" un ufficio del genere.

Poi l'attacco al premier Renzi: "Da Renzi - ironizza - resto in attesa di sapere cosa ci sia dopo il cartellino giallo del governo: c'è il rosso diretto o un 'cazziatone' della Boldrini in pubblica piazza? Mi espelleranno dal Parlamento, dall'Italia, dalle feste dell'Unità? Perché il passo tra la censura governativa a un parlamentare e la reclusione in un campo di rieducazione spesso è breve. Nel frattempo continuerò ad interrogarmi su quale autorità morale e politica abbia concesso tali poteri di censura al governo e all'Unar, travalicando la Costituzione italiana e i più basilari principi democratici. E chissà se il nostro Presidente della Repubblica - osserva ancora Meloni - avrà qualcosa da dire in merito".

Nella denuncia-video, Meloni aggiunge. "Praticamente siamo alle prove generali di regime: prima ci hanno tolto il diritto di voto, adesso ci vogliono togliere il diritto di parola. La verità, però, è che gli unici che mi possono censurare sono gli italiani perché io sono un parlamentare eletto da alcune centinaia di migliaia di cittadini per sostenere le sue idee. Renzi fattene una ragione: in Italia è pieno di gente che non la pensa come te ed è pieno di gente che non vuole sottostare ai diktat di questo governo fantoccio che nessuno ha eletto". A difesa della Meloni, il collega di partito Ignazio La Russa, che chiede al premier "cosa pensa di questa lettera che altro non è - che un vero e proprio 'bavaglio di Stato' che punta a silenziare chi la pensa diversamente".