Roma, 15 dicembre 2024 – "In quasi due anni abbiamo creato quasi 1 milione di posti di lavoro in più. Silvio Berlusconi, che del milione di posti di lavoro ha fatto una bandiera, sarebbe fiero di sapere che il governo che ha contribuito a creare lo ha fatto in due anni". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel discorso di chiusura di Atreju, la kermesse di FdI in corso a Roma.
"Contro il ddl sicurezza, tanto vituperato, ho visto che c'è una mobilitazione dei cantanti, degli attori... Più o meno avrà la stessa efficacia di quella che ha avuto Hollywood contro Donald Trump". Ha ironizzato Meloni.
Meloni: “Avanti su premierato, autonomia, fisco e giustizia”
"L'Italia da osservato speciale è diventata un modello – ha aggiunto la premier –. Non è merito solo del governo ma degli italiani che oggi scoprono che la politica può essere alleata e non avversaria. Questa è la mia personale sfida principale, fare tutto quello che posso perché gli italiani tornino a credere in loro stessi e in quello che possono fare. Il benaltrismo e il tafazzismo sono i principali nemici dell'Italia che abbiamo il dovere di sconfiggere. Ce la faremo, siamo italiani". Poi ha anticipato: “L'anno che verrà sarà quello delle riforme. Andremo avanti sul premierato, la riforma madre di tutte le riforme. Andremo avanti sull'autonomia, sulla riforma fiscale e sulla riforma della giustizia".
“Libereremo la magistratura da controllo di politica e correnti”
Duro l’affondo della premier su chi critica la riforma della giustizia: "Finge di non vedere che togliamo alla politica il potere di scegliere una parte dei membri del Csm. Noi vogliamo liberare la magistratura dal controllo della politica, anche dal controllo delle correnti politicizzate: una battaglia di civiltà per difendere il diritto di ogni magistrato capace e perbene di poter avanzare in carriera anche se non piega la testa al sistema delle correnti. Una riforma fatta per i cittadini ma anche per la stragrande maggioranza giudici".
Scioperi: “Landini li fa per aiutare la sinistra”
In merito poi ai recenti scioperi, Meloni ha detto: "Capiamo le difficoltà di Landini che è costretto ad alzare i toni perché i suoi argomenti sono deboli e cerca di coprirlo alzando i toni e non può dire la verità cioè che fa sciopero non per aiutare i lavoratori ma per aiutare la sinistra. Da parecchio tempo però chi aiuta la sinistra non aiuta i lavoratori. Ho grande rispetto per il lavoro dei sindacati e dei diritti sindacali. È facile distinguere la verità dalle menzogne. Per giustificare l'incitamento alla rivolta sociale con toni che non hanno precedenti nella storia del sindacato italiano: se li avessimo utilizzati noi sarebbero arrivati i caschi blu dell'Onu: Landini ci dice che in Italia aumenta il precariato, che l'occupazione diminuisce e il potere d'acquisto diminuisce ma i numeri dicono esattamente il contrario", ha concluso la premier tra lunghi applausi.
Migranti: “I centri in Albania fanno scuola”
Parlando poi della questione migranti e della contestata apertura dei centri in Albania, Meloni ha sottolineato: "Il punto centrale è la deterrenza, se chi sbarca in Italia ha l'unico obiettivo di restare in Europa, sbarcare fuori dai confini cambia tutto. Per questo il protocollo in Albania è in assoluto" lo strumento "più temuto dai trafficanti: fermare l'iniziativa sarebbe il più grande favore ai trafficanti. "I centri in Albania funzioneranno, abbiate fiducia dovessi passarci ogni notte da qui alla fine del governo italiano".
“Camorra fuori da nulla osta migranti. Aspetto complimenti da Saviano”
Con un tono della voce sempre più incalzante e sostenuta dall'applauso della platea dei militanti, Meloni aggiunge: "Voglio combattere la mafia e chiedo a tutto lo Stato italiano e alle persone per bene di aiutarmi a combattere la mafia. Non sono io il nemico, io sono una persona per bene". Dall’impegno contro la mafia alla camorra. Meloni rivendica: “Abbiamo buttato fuori la Camorra dalla gestione delle domande per i nulla osta dei migranti regolari, così come abbiamo buttato fuori i camorristi che occupavano le case popolari a Caivano e anche qui i complimenti dei guru dell'antimafia alla Roberto Saviano li aspettiamo domani, fosse mai che non ci sia più nulla su cui fare una serie televisiva milionaria", conclude sarcastica.
Caso Stellantis: “A Schlein si inceppa la lingua”
Passando poi ai temi economico-politici, Meloni non risparmia stilettate alla segretaria del principale partito di opposizione. "Il Pd non l'abbiamo visto arrivare – aggiunge ironica la premier –. A Elly Schlein si inceppa la lingua quando deve dire la parola Stellantis, ma forse è impegnata in altre cose come l'antifascismo, i balli sul carro del gay pride o a rappare. Facciano ciò che credono, noi andremo avanti. Il nostro approccio è molto diverso dalla sinistra, non abbiamo pregiudizi ne facciamo favoritismi, vale per Stellantis come per le altre aziende, se l'approccio è costruttivo faremo la nostra parte come fatto finora perché quando si tratta di difendere occupazione e crescita ci trovate in prima fila a noi, perché il Pd non l'abbiamo visto arrivare. Così la presidente del Consiglio e leader di Fdi Giorgia Meloni dal palco di Atreju, sottolineando che "a Elly Schlein si inceppa la lingua quando deve dire Stellantis".
Meloni a Prodi: “Improperi isterici. E’ lui che s’intende di obbedienza”
La premier si toglie poi un sassolino nei confronti di Prodi. “Ha detto che Meloni piace all'estabilishment perché obbedisce. Quando ho letto i suoi improperi isterici ho aperto la bottiglia del mio vino migliore e brindato alla mia salute. Ogni patriota dovrebbe essere fiero di avere gli improperi di Prodi, siamo ancora dalla parte giusta della storia. Dalla svendita dell'Iri fino al modo in cui l'Italia è entrata nell'euro al suo ruolo determinante nell'ingresso della Cina nella Wto, tutto questo dimostra che Prodi di obbedienza se ne intende parecchio. Abbiamo imparato da persone come lui che obbedire non porta bene né alla nazione né all'Europa e abbiamo fatto le cose diametralmente opposte", ha aggiunto.