Roma, 29 novembre 2019 - "Io continuo a chiedere agli alleati di centrodestra di sottoscrivere un patto anti-inciucio e mi auguro che Salvini e Berlusconi questa volta, a differenza del 2018, lo firmino". Giorgia Meloni già guarda all’orizzonte delle elezioni politiche, ma non dimentica le tappe più imminenti. Prima fra tutte, il voto in Emilia-Romagna. La leader di Fd’I punta in alto. Invece di fare il solito comizio, domenica mattina riunisce al teatro EuropAuditorium di Bologna, esponenti delle categorie produttive e della società civile per raccontare che "si può fare una manovra diversa".
Questa prende di mira gli imprenditori?
"Certo. Soprattutto quelli emiliani: la plastic e la sugar tax sono due imposte che rischiano di avere un impatto devastante in Emilia-Romagna. Abbiamo presentato 500 emendamenti per tentare di attutirne l’effetto".
Qual è la vostra proposta?
"Puntiamo sul taglio delle tasse, sulla lotta alla grande evasione – partendo dai colossi del web – sul sostegno alle famiglie, su iniziative di contrasto al dissesto idrogeologico e sull’abolizione del reddito di cittadinanza per sostenere provvedimenti seri per l’occupazione. Di tutto ciò parleremo dopodomani".
Nel 2020 si voterà anche in altre regioni. Quale sono gli accordi nel centrodestra?
"Il quadro di massima è fatto, ma ci vedremo presto per chiudere. Noi di Fd’I dovremo occuparci di individuare un candidato per Marche e Puglia".
E lei? Si candiderà come sindaco di Roma?
"No. Mi sono già candidata e sono arrivata terza: ritengo che ora devo occuparmi di altro. Fermo restando che il futuro di Roma per noi è un tema centrale".
Ha detto che Salvini deve chiarire i rapporti con M5s. Pensa che possa essere ancora tentato da Di Maio?
"Non lo penso, siccome però circolano certe voci, gli ho chiesto di dire una parola definitiva per metterle a tacere. Sono sicura che lo farà. Dopo di che continuo a chiedere agli alleati di sottoscrivere un patto anti-inciucio, e cioè un documento che dica, comunque vadano le elezioni, che il perimetro delle alleanze non si cambia".
Appunto. Nel 2018 Salvini e Berlusconi non l’hanno fatto.
"E abbiamo visto come è finita: stavolta se gli alleati non lo sottoscriveranno, gli italiani si chiederanno perché".
Oggi è chiaro che il capo della coalizione è Salvini: ma in futuro potrebbe essere lei?
"Nel centrodestra si propone come candidato premier chi prende più voti. Sono primarie di fatto: ragionevolmente oggi è Salvini il premier di un governo di centrodestra, ma sono sempre gli italiani a decidere".
È corretto dire che la Lega ha un rapporto privilegiato con i russi, M5s con i cinesi, voi con gli Usa e il Pd con l’Europa?
"No. Noi siamo un partito di patrioti, non abbiamo rapporti privilegiati: difendiamo sempre l’interesse nazionale. Abbiamo ottimi rapporti con tutti, in particolare dentro l’Alleanza atlantica, guardiamo con interesse al lavoro che sta facendo Trump negli Usa ma io rifiuto l’idea che gli italiani siano cheerleader di potenze straniere. Però..".
Però?
"Non so quanto la rifiutino gli altri. Temo sia corretto dire che Di Maio ha un rapporto privilegiato con i cinesi. Abbiamo chiesto ai 5stelle che chiarissero cosa era andato a fare Grillo per 4 ore nell’ambasciata cinese e non abbiamo avuto risposte. Ma se qualcuno ha deciso che dobbiamo diventare una colonia della Cina dovrà fare i conti con noi".