Giarrusso, bufera dopo Report. La parola ai probiviri M5S

L'europarlamentare siciliano, accusato di aver ricevuto donazioni da lobbisti, si difende: "Sono sempre stato trasparente"

Dino Giarrusso, parlamentare europeo M5S (ImagoE)

Dino Giarrusso, parlamentare europeo M5S (ImagoE)

Roma, 18 novembre 2020 - Il 'caso Giarrusso', col super finanziamento raccontato da un'inchiesta di Report, agita le anime del Movimento 5 stelle appena uscito dagli Stati generali, provocando una vera rivolta fra gli esponenti del M5S, eletti in Europa. Il grillino Ignazio Corrao, parlamentare Ue, spiega: "Un caso unico e senza precedenti. A memoria mai nessuno di noi ha ricevuto un euro da un lobbista". 

Caso Giarrusso, cosa è successo

Il caso riguarda l'europarlamentare pentastellato siciliano, Dino Giarrusso, e i contributi personali ricevuti per la sua campagna elettorale del 2019 che, secondo la trasmissione Report, sarebbero arrivate da tre imprenditrici che sarebbero legate a lobby. In ambienti M5s viene riferito che il caso, già sollevato all'indomani delle elezioni da Fanpage, è stato portato, da più esponenti del Movimento, all'attenzione dei Probiviri. Non è solo una questione di rispetto del regolamento, sul quale si può anche sbagliare, viene sottolineato ancora, ma una questione "etica". Le donazioni sopra i 3mila euro sono vietate dal vademecum a 5 stelle.

La replica dell'ex iena

In un video su Facebook Giarrusso rivendica di essere "sempre stato trasparente", ricorda che la campagna elettorale in Europa, che si gioca sulle preferenze, è stata "complicata e faticosa" e di aver accettato di ricevere una mano da un'imprenditrice solo dopo aver saputo che la stessa aveva finanziato la campagna elettorale dei 5 Stelle nel 2018. E per dimostrarlo, nel video pubblicato sui social, mostra un documento.  Lungi dall'attaccare Report, Giarrusso anzi ringrazia: quando si fa un lavoro di "verità" non c'è nulla da "nascondere" e aggiunge: quel che "dispiace" è che gli attacchi vengano non dagli oppositori, ma dai "nostri portavoce", il che è molto "doloroso". 

Appendino:decidano i probiviri

La sindaca di Torino Chiara Appendino, commentando a Rai News la vicenda Giarrusso, dice: "Ci rimettiamo al giudizio dei probiviri".  Poi Appendino, facendo riferimento al suo caso dopo la condanna nel processo Ream, ha sottolineato di essersi autosospesa "anche per rispetto nei confronti del Movimento, che ritengo la mia comunità di cui sono orgogliosa di fare parte. Il caso è in mano ai probiviri, come è giusto che sia, che analizzeranno e faranno l'istruttoria, come è corretto che sia e come avviene nella nostra forza politica". Alla domanda sulla necessità o meno di un passo indietro di Virginia Raggi in caso di una sua condanna nel processo d'appello per la nomina di Renato Marra, Appendino sostiene che "ciascuno debba valutare secondo la propria coscienza. Virginia non ha bisogno dei miei consigli è una donna coraggiosa, ha deciso di ricandidarsi e il mio auspicio è che possa essere assolta nuovamente e che possa proseguire il suo percorso".

Il tweet del leghista Centemero

 "M5S, Giarrusso nei guai e rischia l'espulsione. Quanto sembrano lontani i momenti dell''honestà-honestà' e della trasparenza...". Così twitta il parlamentare della Lega Giulio Centemero.