
Una 'martinella' in regalo. Gianni Letta riceve per i suoi 90 anni la piccola campana usata dal Presidente del Senato nella conduzione dei lavori d'Aula a Palazzo Madama
Roma, 16 aprile 2025 – Se c’è un uomo che ha incarnato e tuttora incarna, nella sostanza e nella forma, il ruolo e la figura del civil servant, questo è Gianni Letta. I suoi 90 anni sono diventati, non a caso, l’occasione propizia per riconoscere, più che celebrare (verbo che poco si addirebbe al personaggio), la funzione, più unica che rara, svolta da questo signore abruzzese dai modi gentili, educatissimi, ma ugualmente determinati e netti, nella storia d’Italia e, soprattutto, nella storia politica degli ultimi decenni.
Non è mai stato parlamentare, mai ministro, per sua scelta. Non ha mai avuto una tessera di partito. Non ha mai aderito, formalmente, a un movimento politico. Eppure, è stato (e rimane) più determinante di un ministro di prima grandezza, più influente di un leader di primo piano. È stato il braccio destro e sinistro di Silvio Berlusconi, ma, in fondo, non è mai stato un berlusconiano, se con questo si intende “un signor sì” del Principe. Semmai, è stato sempre se stesso, un lettiano. E, dunque, un consigliere, un decisore, un uomo delle istituzioni che ha fatto dell’autonomia di giudizio, dell’indipendenza di pensiero e dell’interesse dello Stato, prima che di una parte, la sua cifra di riferimento.
E, del resto, è stato anche e soprattutto per queste doti, unite a un savoir faire da gentiluomo di altri tempi e a una indiscussa capacità di mediazione, che tutti, anche gli avversari del Cav, hanno avuto in lui un punto di riferimento indispensabile anche nei momenti più complicati e più duri dello scontro politico o, addirittura, istituzionale.
È, in fondo, questo mix di qualità “professionali” e umane il segreto o l’essenza di chi, come Gianni Letta, è riuscito a svolgere funzioni “pubbliche” anche quando non ha avuto incarichi istituzionali a Palazzo Chigi. Della qual cosa il diretto interessato deve essere stato sempre consapevole, se come ha avuto a sottolineare in più di una circostanza “il potere è quello che non si vede”.