Martedì 12 Novembre 2024

Generale Vannacci: “Continuerò a fare il soldato”. Niente candidatura a Monza

Donzelli e Sgarbi difendono il suo libro. Schlein: “La Costituzione non mette tutte le opinioni sullo stesso piano”. Crosetto: “Io diverso da chi mi attacca a destra e a sinistra”

Roma, 20 agosto 2023 – Il generale Roberto Vannacci non scenderà il politica. “Io faccio il soldato e voglio continuare a fare il soldato. Ringrazio sempre chi mi esprime fiducia e lo faccio anche nei confronti di un partito politico, di qualsiasi partito politico. Tuttavia continuerò a fare il soldato e non ho fatto progetti per altre attività”, dice all'Ansa rispetto all'invito pubblico di Forza Nuova a candidarlo a Monza. “È chiaro che le offerte che si ricevono, in qualsiasi ambito, sono dimostrazioni di fiducia, perciò ogni volta ringrazio per la fiducia che mi viene data – aggiunge –. Non ho progetti per altre cose io continuo a fare il soldato”.

“Ho iniziato a fare il soldato a 17 anni e sono 37 anni che lo faccio – prosegue Vannacci –. Continuerò a farlo a meno che non smettano di farmelo fare o che io non riceva proposte che mi potrebbero sconfinferare. Ma queste ora non ci sono”.

Il generale Roberto Vannacci (Pressphoto)
Il generale Roberto Vannacci (Pressphoto)

Scontro anche dentro la maggioranza

Intanto le polemiche legate al caso non si placano e spaccano anche la maggioranza. A rinfocolarle ci pensa il deputato di Fratelli d'Italia (e fedelissimo di Giorgia Meloni) Giovanni Donzelli, che difende il contestato libro 'Il mondo al contrario'. "In un mondo libero si scrive ciò che si pensa", afferma il responsabile organizzazione del partito della premier in un'intervista al Corriere della Sera.

Gli fa eco il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, secondo cui "dev'essere consentito scrivere le proprie idee". "Il pensiero progressista non può autoritariamente mortificare e spegnere il pensiero conservatore", aggiunge e si chiede: "Dopo il trattamento subito il generale Vannacci potrà ancora scrivere e parlare o dovrà essere umiliato dalla dittatura della minoranza attraverso l'autorità dello Stato? Questo è regime". 

Prova invece a tirarsi fuori dallo scontro, anche con le opposizioni, il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "Se il generale #Vannacci avesse scritto un libro sostenendo tesi opposte a quelle che sostiene in questi, io mi sarei comportato esattamente allo stesso modo, da Ministro - scrive su X/Twitter -. Chi mi attacca, da una parte o dall'altra, si sarebbe comportato all'opposto. Si, siamo diversi, e molto".

Ma Sgarbi insiste. "Ho parlato a lungo con il ministro Crosetto. C'è stato un equivoco, nel senso che, secondo me, il ministro non ha letto subito il libro – dice il sottosegretario a margine de 'Gli incontri del Principe’ a Viareggio –. Il provvedimento disciplinare secondo me non è stato giusto. Ma sembra che sia stato un percorso perverso per cui mettendosi così chiaramente contro di lui, Crosetto ha limitato i danni dell'azione che poteva venire dalla gerarchia militare. Il male minore, io l'ho mezzo interpretato così”.

Schlein: “In Costituzione non tutte opinioni sullo stesso piano”

"La nostra è una Costituzione laica, repubblicana e antifascista e non tolleriamo i tentativi di negare e rivedere la storia", replica – a distanza – la segretaria del Pd, Elly Schlein, intervenendo alla Festa dell'Unità di Castiglione del Lago, in Umbria. "Ne stiamo vedendo tante. La nostra Costituzione – aggiunge – non mette tutte le opinioni sullo stesso piano, non garantisce libertà a chi vuole negare diritto di espressione a gruppi di persone".