Domenica 22 Dicembre 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

Elezioni Sardegna, Gasparri (FI): "Sconfitta da analizzare. Ma ringrazio Truzzu"

Il centrodestra in Sardegna riflette sulla sconfitta e sull'importanza di scelte strategiche. Gasparri di Forza Italia sottolinea l'importanza dell'unità e della valutazione dei candidati. Le polemiche sul terzo mandato e le lezioni da trarre per il futuro

Maurizio Gasparri (FI)

Roma, 27 febbraio 2024 – "Non ce lo aspettavamo. Speravamo che la conferma dell’unità della coalizione e il trend nazionale ci favorissero. Ma è una sconfitta da cui trarre lezione". Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia in Senato, dice che dal voto in Sardegna il centrodestra qualcosa imparerà.

Il candidato presidente è stato deciso da Fratelli d’Italia a discapito di quello della Lega e governatore uscente Solinas. Si può dire che sia stato un errore cambiare cavallo?

"No, perché era inevitabile. Solinas va ringraziato, ma c’era un’aspettativa difficile. Il governo regionale è apparso in difficoltà sulle attese e lo abbiamo pagato alle urne. Non credo che avremmo avuto un risultato migliore con altre scelte".

Intanto FI doppia la Lega...

"Noi guardiamo al risultato di coalizione, non a quello individuale. Senza contare che 5 anni fa la Lega aveva un accordo con i sardisti: è importante valutare sempre il contesto locale. Alle urne c’erano nove liste in sostegno di Truzzu, una situazione più simile alle elezioni comunali che alle politiche. Il nostro è un risultato positivo, Fi è intorno al 7% mentre Fdi è al 14%. Il partito attraversa una fase delicata, così dimostriamo vitalità. Avremmo avuto anche buoni candidati, ma FdI ha rivendicato, e lo capisco, il diritto di esprimere una candidatura, anche in ragione dei numeri".

In Parlamento si è polemizzato sul terzo mandato. Si diceva che la Lega fosse pronta a vendicarsi con il voto disgiunto in Sardegna. Pensa che sia accaduto?

"È troppo presto per un’analisi di questo tipo. Poi è possibile che le urne avvertano l’eco di liti e discussioni Ma alla fine vota la gente, i partiti non possono ordinare di mettere la croce su questo o l’altro candidato. Ora dobbiamo riflettere sull’impatto dei candidati, che può essere positivo o meno. Ma questo risultato deve portare tutti a riflettere con serenità. Diciamo sempre che dobbiamo scegliere il migliore indipendentemente dall’appartenenza. Capisco la dimensione numerica, che in democrazia è un fatto. Però a volte la figura adatta può non coincidere con il partito che prende più voti. Lo diciamo sempre dopo, magari dovremmo tenerlo presente prima. Se una persona non è adatta, gli elettori si spostano. Io voglio ringraziare Truzzu, non ci sono recriminazioni sulle persone, ma le scelte vanno fatte tenendo conto anche di altri aspetti oltre alla prevalenza numerica".

Per il centrodestra la lezione a livello nazionale è che litigare per i candidati non conviene alla coalizione, anche in riferimento a Zaia?

"Assolutamente. Lì si parla del numero dei mandati che non riguarda solo Zaia. Non mischierei le questioni. Mi interessa riflettere sul fatto che dopo un risultato negativo parliamo sempre di privilegiare l’impatto del candidato sulla sua appartenenza alla singola formazione. Dobbiamo trarre da queste vicende una lezione positiva per il futuro, non motivo di polemica".