Martedì 16 Luglio 2024
GIORGIO CACCAMO
Politica

G7 in Italia, Meloni sotto i riflettori. La nuova Europa nel summit di guerra

La premier rafforzata dal voto, mentre Macron, Scholz e Sunak sono in crisi Si cerca l’accordo sugli asset congelati ai russi

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Roma, 12 giugno 2024 – La vittoria della premier Giorgia Meloni alle elezioni europee difficilmente poteva arrivare in un momento migliore. Questa settimana tutti gli occhi sono puntati sull’Italia con Meloni che si prepara a ospitare il G7". Un incontro che rappresenta "un’altra opportunità per presentarsi come membro legittimo nel club dei leader più influenti al mondo". Che la premier sia uscita rafforzata dalle urne lo certifica anche chi la pensa diversamente da lei, come il quotidiano progressista statunitense New York Times . E a Borgo Egnazia (Brindisi) potrebbe anche ritagliarsi un ruolo da “queenmaker”: Scholz e Macron sono usciti con le ossa rotte; Biden è alle prese con l’incognita del voto di novembre (e grane familiari: il figlio Hunter condannato); il britannico Sunak rischia la batosta elettorale; Trudeau è in calo da mesi nel gradimento dei canadesi; Kishida è in crisi e l’economia giapponese non lo aiuta.  

Russia e Ucraina

Molti dei temi che i sette Grandi e i loro ospiti – compresi gli attuali vertici Ue, Ursula von der Leyen e Charles Michel – sono quelli su cui si misurerà la tenuta dell’Unione e delle ipotetiche trattative per definirla. Il voto è stato una mazzata per Macron e Scholz, quelli che più hanno spinto per un impegno militare maggiore a favore dell’Ucraina. E infatti il Cremlino ha festeggiato. Però al G7 il tema resta uno dei più caldi. Non a caso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà uno degli ospiti di spicco già il primo giorno. Ed è proprio l’Unione europea a confermare che sarebbe vicino l’accordo sugli asset russi congelati per assicurare a Kiev un primo sostegno da 50 miliardi di dollari. L’annuncio sarebbe atteso proprio a Borgo Egnazia, perché nessuno dei Grandi può permettersi un fallimento degli sforzi pro Ucraina. Ma bisognerà prima vincere le resistenze di alcuni nella vecchia Europa.

Medio Oriente

In un vertice che, per definizione, guarda al mondo intero, si parlerà anche dell’altra grande crisi geopolitica, il Medio Oriente. Ci saranno il turco Erdogan, il re di Giordania, il presidente degli Emirati. Ma nell’ultima lista ufficiale spicca l’assenza del saudita Bin Salman.

Migrazioni e Africa

Il settimo vertice a guida italiana "non si chiude ma si apre al mondo" e tra i suoi punti-chiave ci sarà il rapporto di cooperazione paritaria con l’Africa, nella strategia del Piano Mattei varato dal governo Meloni. Tema, quello delle migrazioni, su cui peraltro si è consolidato in particolare il confronto tra la stessa Meloni e von der Leyen, con i viaggi congiunti in Tunisia e la definizione di accordi con i Paesi terzi per il contrasto alle migrazioni illegali. Tema, anche questo, che la nuova Europa nata dalle urne dello scorso weekend non potrà ignorare certamente, ma le cui soluzioni potranno variare a seconda delle direzioni politiche che prenderanno le trattative per la formazione della Commissione Ue. Soprattutto se si sposteranno sempre più a destra.

Trattative incrociate

Il G7 sarà una grande vetrina, indubbiamente. Le tinte glamour nel resort di lusso, le cene stellate, le serate musicali, non potranno tuttavia far passare in secondo piano le questioni concrete, presenti e future. Infatti si parla già dell’ipotetico nome che l’Italia potrà designare per la nascente Commissione Ue: l’eurodeputato di FdI Nicola Procaccini, vicino a Meloni, sottolinea che sarebbe "una buona scelta" avere l’Alto rappresentante per la politica estera. Qualcuno fa circolare il nome di Elisabetta Belloni, ambasciatrice, “sherpa“ del governo proprio per il G7 ed ex direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. "Prematuro", chiosa Procaccini. Ma prima o poi si dovrà parlare anche di questo. Forse non a Borgo Egnazia, ma anche da qui si potrebbe definire la nuova Europa.