Sabato 22 Febbraio 2025
REDAZIONE POLITICA

“Volevo mori’”. Il fuorionda di Giorgia Meloni alla convention dei conservatori Usa

Al termine del collegamento con la Cpac, la telecamera resta accesa: la premier non se ne accorge...

Roma, 23 febbraio 2025 – “Thank you all. God bless you”. Grazi a tutti, che Dio vi benedica: avrebbe voluto chiudere così il suo collegamento con la Cpac (Conservative political action conference), la convention dei conservatori a Washington. Ma Giorgia Meloni, impegnata nell’articolare un complesso discorso in inglese, con il giusto accento, non si è accorta delle telecamere ancora accese. E così è stato colto il suo fuorionda. “Volevo mori’”, è la battuta in romanesco che la premier si è lasciata scappare.

Meloni commenta lo sforzo profuso nel mettere insieme frasi in una lingua che non è la sua. “Come è andata?” chiede a qualcuno nella stanza con lei. “C’erano un botto di parole attaccate”, risponde una voce maschile, con altrettanto accento romanesco. “Guarda, volevo mori’”, replica lei. 

Un discorso di poco meno di un quarto d’ora: la presidente del Consiglio ha parlato al raduno poco prima dell’intervento di Donald Trump, nonostante le polemiche scatenate dal saluto romano di Steve Bannon. Il gesto dell’ex stratega del tycoon sul palco della convention era stato invece la causa del forfait dello stesso Jordan Bardella, leader della destra francese. 

Nel suo messaggio Meloni non ha commentato il caso Bannon e, a proposito della guerra in Ucraina, non ha sconfessato la postura che l'Italia ha mantenuto fin dall'inizio nei confronti di Kiev. In un esercizio di delicato equilibrismo, ha dato grande peso al ruolo dell'alleato, sicura che con Trump alla Casa Bianca "non vedremo mai più quello che è accaduto in Afghanistan quattro anni fa". Allo stesso tempo la premier ha condannato la “brutale aggressione dell’Ucraina”, senza tuttavia prendere posizione esplicitamente contro i duri attacchi di Trump a Zelensky. Del resto non l’aveva fatto finora...