Sabato 27 Luglio 2024
SIMONE ARMINIO
Politica

Fratoianni chiama all’unità: "Corteo delle opposizioni". Sì di Schlein, Conte freddo

L'opposizione politica italiana tenta di unire le forze in vista delle elezioni europee, ma le proposte di manifestazioni comuni vengono respinte. I leader si incontrano ma non riescono a trovare un accordo, rimandando tutto al Parlamento.

Fratoianni chiama all’unità: "Corteo delle opposizioni". Sì di Schlein, Conte freddo

Fratoianni chiama all’unità: "Corteo delle opposizioni". Sì di Schlein, Conte freddo

Dopo la foto di Vasto, non è arrivata una foto di Perugia. Già che quella abruzzese alla fine non portò troppa fortuna: scattata il 16 settembre 2011 alla festa di Italia dei Valori, siglò un patto elettorale tra Bersani (Pd), Vendola (Sel) e Di Pietro (Idv) che poi si sciolse neanche un anno dopo tra contumelie e frasi al vetriolo. Anche oggi di elezioni si tratta (all’epoca erano Amministrative, oggi sono Europee), e anche adesso a tentare un dialogo sono i dem, un movimento popolare (quello attuale è il M5S, di cui il partito di Di Pietro rappresentava una ’prova generale’) e la sinistra-sinistra, quella di Fratoianni.

È stato proprio il leader di Sinistra Italiana, che ieri in Umbria ha celebrato il suo congresso, a tentare uno scatto chiamando come ospiti gli altri leader dell’opposizione. A loro il giorno prima, sempre dal palco di Perugia, aveva lanciato una proposta: organizzare insieme una grande mobilitazione delle opposizioni contro il governo. Perché "è bene incrociarsi ciascuno alle manifestazioni degli altri – sono state le sue parole, sabato –, ma è meglio provare a fare un passo in più: organizziamo tutti insieme una grande manifestazione per il salario minimo, contro l’autonomia differenziata e il premierato".

Lanciata la suggestione, la notte ha poi effettivamente portato consiglio ai leader degli altri partiti, ma l’esito di questa consulta onirica, manco a dirlo, è stata opposta. Così se ieri dal palco della Sinistra Italiana la dem Elly Schlein ha accolto l’idea accelerando con entusiasmo ("Come abbiamo fatto sul salario minimo, anche su altri temi possiamo fare iniziative, campagne, mobilitazioni comuni. Noi ci siamo!", il presidente dei Cinquestelle ha tirato il freno a mano: "L’unità – ha risposto serafico – deve essere un obiettivo, e il metro è un percorso serio, rigoroso di confronto su temi e progetti, perché non dobbiamo fare come la destra che mette insieme una accozzaglia". Calmi tutti, insomma. Il ragionamento dietro le quinte del Movimento è che una manifestazione di piazza deve arrivare solo molto dopo. Per prima cosa serve stilare una comunione d’intenti e confrontarsi su quella.

Niente foto di Vasto bis, insomma, anche in senso letterale: Schlein, Conte, Fratoianni, Magi di +Europa e Bonelli dei Verdi sono arrivati tutti alla spicciolata e si sono alternati sul palco per poi ripartire senza neanche incrociarsi. Non c’è stato dunque affatto un momento corale sul finale da dare in pasto ai fotografi e ai giornalisti. Carlo Calenda, il fondatore di Azione, si era presentato addirittura due giorni prima, amichevole ma del tutto immune a qualunque idea di foto di Vasto o campo largo che dir si voglia: "Bene il lavoro insieme – aveva detto infatti –, Ma Azione è molto scettica sull’opportunità di manifestazioni comuni". Dunque tutti a casa, ciascuno per conto proprio. Ci si vede in Parlamento. Lì se son rose fioriranno, ma lontano da piazze e fotografi.