Mercoledì 17 Luglio 2024

Forza Italia, Tajani presidente reggente: l’ipotesi prende quota

Domani conferenza stampa sulla road map della riorganizzazione. Il coordinatore nazionale: “Continueremo a sostenere con convinzione il governo”

Roma, 15 giugno 2023 – La partita Forza Italia dopo la scomparsa del fondatore Silvio Berlusconi sembra andare verso una direzione precisa: l’ipotesi che prende quota dopo giorni di trattative è la nomina di Antonio Tajani come presidente pro-tempore. Come spiegano fonti qualificate di FI, la scelta del vicepremier "non è contestabile” in quanto più alto in grado nominato da Berlusconi, e serve “continuità”. Domani una conferenza stampa illustrerà la road map per la riorganizzazione. A nominare il reggente, da statuto, è il Consiglio nazionale, convocato dal Comitato di presidenza, e la sostituzione temporanea è “per il periodo strettamente necessario per la convocazione del Congresso nazionale”. Sui tempi di nomina e reggenza nessuno si sbliancia.

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Da statuto, in un caso come la morte del presidente, il Comitato di presidenza dovrebbe convocare "immediatamente" il Consiglio nazionale per la “sostituzione temporanea” e “per il periodo strettamente necessario per la convocazione del Congresso Nazionale”, che ha fra i compiti l'elezione del presidente.

Sui tempi della nomina ancora si fanno solo supposizioni, ma dovrebbero essere brevi. Mentre è diffusa l'idea che Tajani - oggi coordinatore nazionale - resti al vertice almeno fino alle Europee della primavera 2024. È quello l'orizzonte oltre il quale potrebbe concretizzarsi l'ipotesi di un partito unico di centrodestra. Sempre da statuto, il Congresso nazionale è il primo organo del partito, dovrebbe riunirsi almeno ogni 3 anni, ma è successo solo due volte dal 1994. Di fatto questa parte dello statuto non è mai stata presa in considerazione nei quasi trent'anni di leadership indiscussa di Berlusconi, che ha sostenuto anche economicamente la sua creatura politica con circa 100 milioni di euro. E anche adesso non è considerata un dogma, in un partito dominato dall'incertezza e da una sola grande paura, la diaspora. Anche per questo, si ragiona in ambienti azzurri, la conferenza stampa, a 48 ore dalle esequie di Berlusconi, serve a dare un segnale concreto: l'attività va avanti. Nella sede di Piazza San Lorenzo in Lucina, oltre a Tajani, ci saranno i capigruppo di Senato e Camera Licia Ronzulli e Paolo Barelli, e il capo delegazione azzurro al Parlamento europeo Fulvio Martusciello. Anche se la fibrillazione è sempre latente, alla vigilia le considerazioni sono pressoché univoche: la direzione su cui bisogna puntare, adesso più che mai, è quella della gestione all'insegna del massimo coinvolgimento possibile.

Nulla può essere più nocivo di isterie o scelte divisive, che potrebbero dare la stura a qualche scontento per cambiare casacca. Mantenere lo status quo è anche la preoccupazione di Giorgia Meloni, nonché l'intento comune rinsaldato con Tajani e Gianni Letta, fino all'ultimo il braccio destro di Berlusconi. Più che alla Camera, dove il centrodestra ha 237 deputati (44 di FI) su 400, è il Senato che crea qualche potenziale timore: senza Berlusconi la maggioranza è a 115 su 200 (senza contare i senatori a vita). Il seggio del Cavaliere, al collegio Monza-Brianza della Lombardia, dovrebbe essere assegnato entro il 29 ottobre con il sistema maggioritario. Al momento si fa con insistenza il nome di Andrea Mandelli, farmacista brianzolo, ex deputato e senatore. È ancora presto, osservano nel partito, dove più d'uno storce il naso sentendo il suo nome. Se c'è un pressing per provare a coinvolgere uno dei figli del Cavaliere (alcune voci parlano del più giovane, Luigi), viene smentito in maniera piuttosto secca sia nel partito sia in ambienti della famiglia. 

Oggi Tajani si è collegato alla riunione di Presidenza del Ppe dalla sede del partito, in piazza San Lorenzo in Lucina. Durante la riunione, è stata ricordata la figura del presidente Berlusconi. Tajani ha ribadito che "la linea di Forza Italia resta e resterà europeista ed atlantista. Il movimento azzurro continuerà a essere il partito di riferimento dei moderati, pilastro del centrodestra".

“Per quanto riguarda le scelte politiche che riguardano il governo sia io che i gruppi parlamentari che i ministri che il partito nel suo complesso continueremo con convinzione a sostenere” il governo “svolgendo un ruolo costruttivo e propositivo, siamo convinti che nelle scelte di politica si debba continuare a lavorare con due stelle polari: l'Europa e le relazioni transatlantica”, ha ribadito il vicepremier.

Il presidente del Ppe, Manfred Weber, ha assicurato "il pieno sostegno a Forza Italia e alla sua azione di governo all'interno dell'esecutivo, di cui il movimento azzurro è asse portante".

“Voglio ricordare Berlusconi – ha detto Tajani – per la sua attività di governo: più volte presidente del Consiglio, l'uomo che è stato più a lungo alla guida del governo nel nostro Paese durante l'Italia repubblicana. E' giusto ricordarlo per ciò che ha fatto, è stato uno dei grandi protagonisti della politica, un uomo che rimarrà nei libri di storia", ha concluso.