Giovedì 14 Novembre 2024
ELENA G. POLIDORI
Politica

Forza Italia, Tajani frena gli alleati: "Il premier? Presto per parlarne. Chi vuole esca"

Il coordinatore azzurro: "Non cacciamo nessuno, ma se qualcuno non condivide le nostre idee può andare via"

Il coordinatore nazionale degli azzurri Antonio Tajani, romano, classe 1953

Il coordinatore nazionale degli azzurri Antonio Tajani, romano, classe 1953

Roma, 22 luglio 2022 - Presidente Tajani, ma che cosa è successo a Villa Grande? Perché il centrodestra, alla fine, ha deciso di portare il Paese alle urne? Non trova che sia una responsabilità pesante quella che via siete presi? "Attenzione, lei sta ricostruendo tutto in modo sbagliato....".

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Ci sono ricostruzioni che parlano di un Salvini che, a notte fonda, ha chiamato per dire che "il Quirinale ci ha detto di no sul governo a tempo e il Pd no perché vuole i Cinque stelle". È successo davvero? "Balle, io c’ero a Villa Grande, sono ancora un giornalista. Se vuole le faccio una cronaca puntuale dell’accaduto, partendo proprio dalla notte prima..." .

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Ormai forse non serve a molto, se non per i libri di storia. Ma racconti comunque, certo... "Noi avevamo la nostra mozione, abbiamo avvertito sia Mattarella sia Draghi, non è stato fatto nessun sotterfugio, non sono state dette bugie a nessuno, abbiamo agito e deciso alla luce del sole. Ricordiamolo bene: è il M5s che ha deciso di fare lo strappo, è il Pd che ha proposto una mozione, presentata da uno dei suoi eletti, che noi non potevamo accettare…".

Anche voi pensavate che tutto avrebbe trovato una ricomposizione e che, alla fine, non si sarebbe andati a votare… "Certo, si sarebbe potuti andare fino a dopo la finanziaria con un governo Draghi, ma alla fine non c’erano più davvero i presupposti neppure per questa eventualità. Ce ne siamo resi conto e abbiamo deciso insieme, come sempre avviene dentro il centrodestra".

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Come sempre? Andiamo... I vostri elettori, oggi, non sanno neppure se da voi è ancora valida la regola che chi prende più voti fa il premier. Nel caso, sarebbe la Meloni. "Per noi quello che è importante adesso è costruire un progetto per l’Italia da presentare ai nostri elettori. È chiaro che se dovessimo vincere le elezioni, poi bisognerà fare anche questo tipo di conto, ma intanto un passo alla volta. Prima il voto e vediamo come va a finire, poi prenderemo una decisione insieme".

Intanto, Forza Italia perde i pezzi e si parla anche di nuove possibili uscite dopo quelle, molto rumorose, di ieri, che sono state tre (Gelmini, Brunetta e Cangini), tutte di un certo calibro… "Sono sempre dell’opinione che chi non si trova più a suo agio in un posto è giusto che vada, ma certo una come la Gelmini, nata e cresciuta in questo partito di cui è stata coordinatrice regionale, ministro e capo delegazione nel governo e a cui senz’altro deve molto, ecco, la sua mi pare un po’ singolare come decisione. Anche perché, come noto, andarsene dal partito di origine non porta mai bene. Comunque, noi non tratteniamo mai nessuno e adesso dobbiamo concentrarci sulla campagna elettorale".

Chi si allontana sostiene che Berlusconi abbia “regalato“ quel che resta di Forza Italia alla Lega… "Smettiamola con queste frasi a effetto, prive di fondamento. Il centrodestra è unito e unito andrà alle urne con la propria proposta di progetto per l’Italia da presentare agli italiani…"

Ma anche qui, se doveste vincere le elezioni, vi troverete con voi di Forza Italia che state nel Ppe e dall’altra parte c’è la Meloni e Salvini che certamente hanno una diversa idea dell’Europa, per essere buoni… "Dico solo una cosa; Forza Italia è nel Ppe e Silvio Berlusconi rappresenta senza dubbio la garanzia della linea politica dello stesso Ppe, quindi non intravedo alcun tipo di problema".

Alla fine, non considera comunque un azzardo andare a votare alla fine di settembre? Comunque il nuovo Parlamento non riuscirebbe a riunirsi fino a novembre e c’è una finanziaria importante tutta da scrivere… "Non mi preoccupa perché finché non c’è il nuovo governo resta in carica quello Draghi per gli affari correnti, dunque..."

Dunque? "Lo schema dell’articolato sarà quello disegnato da Draghi, senza alcun dubbio, anche perché molte cose noi le abbiamo condivise in maggioranza di governo. Non abbiamo timore delle elezioni anche per questo motivo".