Domenica 3 Novembre 2024

Giorno del ricordo, cosa sono le foibe. Mattarella: "Basta negazionismo"

Meloni: per troppi anni una vera e propria congiura del silenzio. Palazzo Chigi colorato di tricolore con la scritta 'Io ricordo'. Se ne parlerà anche sul palco di Sanremo

Roma, 10 febbraio 2023 - Una netta condanna al negazionismo, all’indifferenza sulla tragedia delle foibe, arriva dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della celebrazione del "Giorno del Ricordo", al Quirinale. E si parlerà dei massacri anche al Festival di Sanremo. "L’omaggio ci sarà. Era già previsto prima ancora dell’inizio del festival", ha fatto sapere Amadeus.

Giornata del ricordo: grande commozione alla foiba di Basovizza
Giornata del ricordo: grande commozione alla foiba di Basovizza

Cosa sono le foibe

Le foibe, depressioni carsiche a forma di grande conca chiusa, sul fondo della quale si apre una spaccatura che assorbe le acque, durante la Seconda guerra mondiale e subito dopo videro il massacro di militari e civili italiani da parte dei partigiani jugoslavi e dell’Ozna. 

"La verità rende liberi"

"La legge sul ‘Giorno del Ricordo’ ha avuto il merito di rimuovere definitivamente la cortina di indifferenza e, persino, di ostilità che, per troppi anni, ha avvolto le vicende legate alle violenze contro le popolazioni italiane vittime della repressione comunista - ha detto Mattarella -. Negli ultimi decenni la ricerca storica ha prodotto risultati notevoli, scandagliando a fondo gli avvenimenti e riportando alla luce una mole impressionante di fatti, documenti e testimonianze inoppugnabili. Via via sono emersi i nomi e le vicende delle vittime".

La legge sul 'Giorno del ricordo'

Sono passati quasi vent’anni da quando il Parlamento italiano istituì, con una significativa ampia maggioranza, il "Giorno del Ricordo": "Vessazioni e violenze dure, ostinate, che conobbero eccidi e stragi e, successivamente, l’epurazione attraverso l’esodo di massa. Un carico di sofferenza, di dolore e di sangue, per molti anni rimosso dalla memoria collettiva e, in certi casi, persino negato. Come se le brutali vicende che interessarono il confine orientale italiano e le popolazioni che vi risiedevano da secoli rappresentassero un’appendice minore e trascurabile degli eventi della fosca epoca dei totalitarismi o addirittura non fossero parte integrante della nostra storia". Il capo dello Stato ha quindi ribadito "lo stupore e la condanna per inammissibili tentativi di negazionismo e giustificazioni", ricordando che "è l’indifferenza che genera rimozione e oblio".  

Le parole del ministro Tajani

Alla cerimonia è intervenuto, tra gli altri, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani: "Oggi ricordiamo le vittime della cieca violenza che colpì tanti innocenti, lo strazio di quelle donne e uomini è affidato alla misericordia divina e alla pietà umana, le foibe con il loro carico di morte sono il simbolo di una storia ancora poco conosciuta e talvolta incompresa. "“Purtroppo per molto tempo la conoscenza dei fatti è rimasta patrimonio di storici, dei familiari delle vittime ed esuli, ed è proprio grazie al contributo di tutti loro che il ricordo di quelle tragedie è stato conservato e diffuso ma questo è il passato, guardiamo a quello che accade oggi: l’immagine tra la stretto di mano tra il presidente Mattarella e quello sloveno di fronte al monumento ai caduti della foiba di Basovizza resterà iscritta nella storia, è un simbolo chiaro della volontà di preservare una memoria condivisa per ricostruire insieme un futuro di pace ed amicizia". 

"Per troppi anni una vera e propria congiura del silenzio"

Diretta la riflessione che il premier Giorgia Meloni - impegnata nel vertice di Bruxelles - affida a un messaggio. "Oggi l’Italia celebra il Giorno del Ricordo e rende il suo tributo ai martiri delle foibe e agli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia costretti ad abbandonare le loro case e le loro terre per il solo fatto di essere italiani. Centinaia di migliaia di nostri connazionali obbligati a fuggire e che la Nazione, in diverse occasioni, non seppe accogliere come sarebbe stato giusto fare". "La memoria delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata è stata per troppi anni vittima di una vera e propria congiura del silenzio",  sottolinea Meloni. E alla conferenza stampa a Bruxelles, Meloni ha ricordato: "Non posso non partire da un ricordo delle vicende nel confine orientale. Nella giornata di oggi Palazzo Chigi sarà colorato di tricolore, con una scritta ‘Io ricordo’ proprio in memoria degli esuli".