Venerdì 15 Novembre 2024
MARCELLA COCCHI
Politica

Colloquio con Fini. "La mia legge sull’immigrazione? Datata, è tempo di cambiarla"

La Bossi- Fini ha superato indenne vent’anni di governi bipartisan. Oggi la proposta per superarla "Era disegnata su un fenomeno che non c’è più. L’emergenza ora sono le richieste d’asilo"

"La legge che porta il mio nome è una legge datata ed è arrivato il momento di cambiarla".

La Bossi-Fini mandata in soffitta dal suo papà, Gianfranco Fini, raggiunto al telefono. Se accadesse, non sarebbe un cambio di poco conto, perché si tratta delle norme che impostano la gestione dei migranti in Italia da 20 anni. La Bossi-Fini è uno dei testi su cui sono state avanzate più ipotesi di modifica, eppure è una legge longeva nonostante il cambio di colore dei governi.

Gianfranco Fini, 70 anni
Gianfranco Fini, 70 anni

Migranti, Gianfranco Fini: la mia legge va rivista - Il podcast di Marcella Cocchi

Oggi , dopo la strage di Cutro, il tema della sua revisione è tornato di attualità, perché ha a che vedere con la riapertura dei flussi migratori e con la possibilità di allargare i permessi di soggiorno. L’ex leader di Alleanza nazionale apprezza la linea aperturista di Giorgia Meloni in accordo con l’Europa, perché, riflette, "siamo in presenza di un fenomeno emergenziale straordinario e lo scenario è radicalmente diverso rispetto all’anno in cui fu varata la legge".

Da allora, spiega l’ex leader della destra post missina, "il mondo è cambiato, un tempo il punto erano i cosiddetti migranti economici ed erano pochi quelli che chiedevano asilo. Oggi, e lo leggo dalla lettera della von der Leyen, la dimensione dell’immigrazione riguarda tutta l’Europa e quella parte del mondo che vive in condizioni economiche migliori rispetto a quell’altra grande parte, che vive in condizioni disastrose".

Per Fini, insomma, "sono aumentati enormemente i casi in cui il diritto d’asilo è davvero motivato, ergo non c’è dubbio che non si possa più affrontare questo scenario con una legge datata". La sua legge, ricordiamolo, stabilì che si può entrare in Italia solo con un contratto di lavoro o un reddito. E se si perde il posto, si ha un margine di tempo per trovarne un altro, altrimenti si è esclusi. Il reato di immigrazione clandestina è stato introdotto nel 2009, mentre uno dei decreti attuativi che si portò dietro la Bossi-Fini è il famigerato “decreto anti-sbarchi“, su cui destra e sinistra se le sono date di santa ragione, ma solo a parole.

Perché la legge non è mai stata cambiata?

Così Fini: "Nonostante i molti governi di centrosinistra, la mia legge è rimasta perché era in sintonia con la Turco-Napolitano, nel prevedere che il permesso di soggiorno potesse essere dato a quei migranti che dimostravano di poter avere un reddito da lavoro. Da qui discende il sistema delle “quote“, previste per far entrare gli stranieri che, secondo le previsioni delle prefetture, sono necessari all’economia". Se si decide di rivedere questo principio, il come agire "sarà oggetto di dibattito". Per Fini, che è stato anche ministro degli Esteri, occorre considerare sia il controllo "doveroso" delle frontiere, sia il fare "tutto quanto è possibile in sede Ue per garantire che coloro che vogliono arrivare, se ne hanno il diritto, lo facciano in sicurezza e siano inseriti nel tessuto europeo, modificando il trattato di Dublino, questione di cui si parla da quando ero ministro io".

Quello che non dice Fini, però, è che il dibattito nel centrodestra non è a senso unico. Tanto è vero che il 25 gennaio la Lega aveva sì chiesto di rivedere la Bossi-Fini, ma in senso restrittivo, rendendo più difficili i ricongiungimenti familiari o abolendo alcune situazioni che permettono la protezione umanitaria. In Commissione, però, quelle proposte avevano trovato il fuoco di sbarramento di Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Riuscirà la premier a trovare una sintesi con Matteo Salvini? Paradossalmente, per lei sarebbe quasi più semplice trovare la sponda dell’opposizione, dato che la leader del Pd, Elly Schlein, ha inserito l’abolizione della legge tra i 12 punti del suo programma, e considerando che il M5S vuole la revisione. La Commissione Affari costituzionali della Camera oggi dovrebbe esaminare la proposta di legge del segretario di +Europa, Riccardo Magi, che vuole modificarla. Il Pd ha detto che ci sta. Iv-Azione anche. La Bossi-Fini ha davvero le ore contate?