Venerdì 27 Dicembre 2024
ANTONIO NOTO*
Politica

"Fine vita, sì alla legge". Così gli italiani sorpassano la politica

Il 66% vuole la norma bloccata in Parlamento. D’accordo i cattolici

Legge sul fine vita: come la pensano gli italiani

Roma, 12 febbraio 2017 - L’ITALIA e l’Irlanda sono gli unici Paesi in Europa che ancora non hanno varato una regolamentazione della possibilità di poter ricorrere all’Eutanasia. Pertanto rimane un reato poter decidere del proprio fine vita in quanto ai medici non è permesso “staccare la spina”, pur in presenza della consapevolezza piena del paziente. Nel frattempo il Parlamento italiano non trova l’accordo per poter approvare una legge sul testamento biologico.  Se la politica non decide, i cittadini al contrario hanno le idee chiare sul modo in cui dovrebbe essere affrontata questa tematica. L’interesse è molto alto visto che i 2/3 della popolazione dichiarano di seguire l’evoluzione e si aspettano una decisione da parte del Parlamento. 

E’ DA NOTARE che la richiesta di promulgare una legge per il diritto all’eutanasia non è una opinione che vede contrapposti cattolici e non in maniera netta. Infatti se è vero che il 66% della popolazione è in attesa che ci sia una regolamentazione sul fine vita, tra i cattolici non praticanti questa percentuale è del 60%, mentre tra quelli praticanti scende al 42%. Comunque si tratta di percentuali significativamente alte che esprimono il concetto che questa tematica non è ascrivibile alla semplice contrapposizione religiosa, in quanto è pienamente trasversale e ha assunto nel tempo sempre di più la dimensione sociale, perdendo in parte quella religiosa. 

SE SI PASSA dall’attesa della regolamentazione al dichiararsi favorevoli o contrari alla legalizzazione dell’eutanasia le percentuali non cambiano di molto. Infatti anche in questo caso si registra una maggioranza di giudizi a favore (54%) contro il 28% che si dichiara contrario. Poiché i cattolici rappresentano il 70% della popolazione, è facile comprendere che anche una buona parte di questi (sia praticanti sia non praticanti) si mostra favorevole alla richiesta di legalizzazione dell’eutanasia. Non solo. Uno dei dati più importanti è che i cittadini hanno sviluppato un concetto che vede slegata l’idea che una legge possa decidere su un comportamento che attiene maggiormente alla volontà del singolo individuo.

INFATTI è interessante notare che il 56% degli italiani dice che l’eutanasia deve essere decisa dalla persona indipendentemente dalla Legge, mentre circa 1/3 pensa che sia giusto che ci sia un ambito legale che metta ordine in questa problematica.  Insomma è come se gli italiani percepissero il tema dell’eutanasia unicamente in senso etico, tanto etico da ritenere che la volontà della persona debba essere superiore alla legislazione e che quindi su questo argomento non è necessario promulgare leggi ma decidere sulla base della propria coscienza.

A rafforzare questa ipotesi c’è un altro dato, cioè che il 54% ritiene che l’eutanasia debba essere vista come un diritto di autodeterminazione del cittadino in tema di salute, al contrario il 28% la vede come un suicidio assistito a carico dello Stato. Ovviamente le percentuali più discordanti si registrano tra chi pensa che sia giusto come concetto avere la libertà di poter decidere per l’eutanasia e chi, invece, la prenderebbe in considerazione per se o per i suoi cari. Anche se la maggioranza degli italiani conferma che in casi estremi potrebbe considerare la pratica dell’eutanasia (48% contro il 40%), prevale maggiormente il concetto che un Paese moderno debba lasciare liberi i cittadini nel decidere su questa eventualità (53% contro il 42%). Infine le responsabilità che in Italia non sia ancora permessa l’eutanasia sono divise quasi equamente tra la Chiesa e la Politica. Infatti il 42% pensa che i parlamentari ed i partiti politici siano un elemento di freno ad una eventuale legge, mentre un ulteriore 38% indica la presenza del Vaticano come fattore che rallenta la decisione del legislatore. Insomma per gli italiani il testamento biologico è un tema etico che afferisce alla sfera personale e non alle decisioni politiche.  (*) Direttore IPR Marketing