Mercoledì 20 Novembre 2024
ANDREA BONZI
Politica

La figlia di Guazzaloca sul voto in Emilia Romagna: “Il civismo di papà non si può copiare”

Il padre Giorgio fu l’unico sindaco non di sinistra a Bologna, eletto nel 1999. “Per vincere qui non basta essere civici. Lui sapeva stare tra la gente, vinse perché tutti ne apprezzavano le doti”

Giorgio Guazzaloca e la figlia Grazia al seggio nel 2004

Giorgio Guazzaloca e la figlia Grazia al seggio nel 2004

Bologna, 20 novembre 2024 – “Non basta parlare di ‘modello Guazzaloca’. Mio papà aveva una lunga esperienza politica amministrativa e, nel 1999 sotto le Due Torri, c’erano condizioni particolari, non paragonabili a quelle odierne”. Grazia Guazzaloca, figlia di Giorgio Guazzaloca che 25 anni fa divenne sindaco di Bologna appoggiato dal centrodestra, conquistando il capoluogo rosso per eccellenza, ribadisce il concetto espresso in post pubblicato lunedì, durante lo spoglio elettorale.

Chi sono i nuovi eletti: il volti del Parlamento dell’Emilia Romagna

L’11 ottobre, il ministro Antonio Tajani aveva rievocato suo padre dicendo che nessuno pensava che potesse vincere, ma Giorgio aveva vinto. Auspicio che, per il centrodestra, non si è avverato neppure stavolta. Si è sentita un po’ tirare per la giacca?

“Sì, quello di mio padre è un nome che torna molto spesso, e in effetti l’ho sentito citare più di una volta, anche tra i candidati e i loro sostenitori. Non è sufficiente parlare di ’modello Guazzaloca’. Dietro quel successo c’era dietro una persona con una lunga esperienza politica e amministrativa. Non aveva mai fatto il sindaco, ma era molto conosciuto in città e aveva ricoperto svariati incarichi. Inoltre, le condizioni del contesto erano molto diverse da quelle attuali”

Approfondisci:

Perché de Pascale e il Pd hanno vinto in Emilia Romagna

Perché de Pascale e il Pd hanno vinto in Emilia Romagna

Dove ha fallito Ugolini? Quali caratteristiche non ha che, invece, suo padre possedeva?

“Il progetto che aveva lanciato Giorgio Guazzaloca era nato quasi un anno prima della campagna elettorale, le persone conoscevano mio padre, avevano visto come lavorava e come aveva amministrato altri settori. Le condizioni politiche e sociali erano ben diverse: Bologna, in quel momento, aveva una forte voglia di cambiamento”.

Anche nelle zone più colpite dalle alluvioni o al centro di cantieri, il Pd subisce solo lievi flessioni. L’effetto-Bologna sul voto non c’è stato...

“È evidente che c’è un malumore diffuso: chiunque percorra le strade di Bologna per cinque minuti si rende conto delle difficoltà dovute ai tanti cantieri, a cui si sommano i danni dell’alluvione. Tuttavia, attribuire tutte le responsabilità al sindaco – anche quella di un sottopassaggio allagato, come è successo – non è corretto. Credo che la strategia del centrodestra di approfittare della situazione nel momento di massimo disagio, abbia finito per produrre l’effetto contrario”.

Ritiene che il centrodestra abbia adottato una campagna elettorale troppo aggressiva?

“Non credo che l’Emilia-Romagna e Bologna siano i territori giusti per attaccare a testa bassa. Anche alcune dichiarazioni, come quelle di Matteo Salvini dopo le polemiche sui cortei a Bologna, hanno avuto l’effetto di allontanare l’elettorato”.

Come deve cambiare il centrodestra se vuole avere successo nei nostri territori?

“Innanzitutto ha bisogno di una classe dirigente più solida. Molto spesso ricorre a candidati civici perché mancano personalità capaci di affrontare le sfide a lungo termine. Bisogna prepararsi per tempo alle elezioni, individuando un candidato e introducendolo non solo due o tre mesi prima delle elezioni: impostando il lavoro sul lungo termine si può sperare che porti frutti”

Cosa pensa di de Pascale?

“De Pascale mi ha fatto una buona impressione. Sta raccogliendo l’eredità di una buona amministrazione, ma si è impegnato a migliorarne gli aspetti più deboli. È una persona molto aperta, calma e, quando è stato necessario, efficace, come ha dimostrato nella gestione dell’emergenza alluvione. I risultati che ha ottenuto a Ravenna credo siano una risposta significativa”.

Quali sono gli aspetti da migliorare in Emilia-Romagna?

“Da cittadina, non mancano criticità sulla sanità. Non sono certa se siano dovute a una cattiva gestione o alla mancanza di fondi, ma so che il servizio è sotto pressione. Un esempio? Mia madre è rimasta due giorni al Pronto soccorso con una tibia rotta prima di essere ricoverata. Mi sembra ovvio che il tema sia stato alla ribalta anche nell’ultima campagna”.