Domenica 6 Ottobre 2024

Fidanza (Fratelli d’Italia): "Per Fitto una delega di peso. La maggioranza Ue? . Sui temi potrà cambiare"

Il capodelegazione a Strasburgo: vigileremo green deal e immigrazione

Fidanza (Fratelli d’Italia): "Per Fitto una delega di peso. La maggioranza Ue? . Sui temi potrà cambiare"

Carlo Fidanza, 47 anni, inizia la sua militanza nel Msi ed è tra i fondatori di Fratelli d’Italia di cui è l’attuale capodelegazione in Europa

Onorevole Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo e membro del partito dei Conservatori e Riformisti Europei, è arrivata la nomina di Raffaele Fitto alla commissione europea. Riguardo alla delega, l’obiettivo è il Bilancio?

"L’obiettivo è sempre stato affidare a una personalità di valore, quale certamente è Raffaele Fitto, una delega adeguata al ruolo e al peso dell’Italia, preferibilmente in ambito economico. Mi pare che si stia andando in questa direzione ed è un fatto positivo".

La scelta di nominarlo negli ultimi giorni a disposizione è stata una strategia vincente? O non è stata affatto una strategia?

"Nessuna strategia. È normale scegliere il commissario anche in base alle deleghe che potrà andare a ricoprire e ottenere la massima condivisione dagli alleati".

Avremo una vicepresidenza? E come giudica l’idea di von der Leyen di affidare le vicepresidenze sulla base dei Paesi più importanti anziché dei partiti che la sostengono?

"L’auspicio è che nell’assegnazione delle deleghe ci sia equilibrio tra i grandi Paesi. Spetta naturalmente a von der Leyen comporre questo puzzle e valutare quante vicepresidenze istituire e di che tipo. Se dovesse arrivare una vicepresidenza esecutiva sarebbe naturalmente un ulteriore riconoscimento: lasciamo lavorare la presidente eletta, certi che terrà in debito conto la posizione italiana".

Ma una Commissione siffatta avrà poi problemi a dialogare con la maggioranza a Strasburgo?

"Il fatto nuovo di questa legislatura è che, a fronte di una maggioranza che il 16 luglio ha votato von der Leyen, in aula e nelle commissioni, su ogni provvedimento, ci sarà la possibilità di crearne un’altra che vada dal Ppe verso destra. Sarà soprattutto di questo che dovrà tenere conto la prossima Commissione. Se qualcuno pensa che, su temi come il green deal e l’immigrazione su cui i cittadini si sono espressi in modo molto chiaro, si potranno riproporre le scelte ideologiche che hanno caratterizzato buona parte della scorsa legislatura, si andrà a schiantare molto presto".

Secondo molti la missione di Fitto è (anche) riallacciare un rapporto con von der Leyen, dopo la scelta di Ecr di non entrare in maggioranza...

"Non credo ci sia nulla da riallacciare. FdI era all’opposizione anche prima e ciò non ha impedito a Meloni di collaborare con von der Leyen su molti temi, ottenendo risultati importanti come l’accordo Ue-Tunisia che ha ridotto del 64% gli sbarchi. Ma voglio anche smentire una certa narrazione: noi non avremmo mai potuto sommarci a una maggioranza con Socialisti e Verdi, avremmo tradito il mandato dei nostri elettori. E la sinistra non voleva assolutamente allargare a Ecr. Piuttosto, il Pd che da settimane va raccontando in giro che Meloni avrebbe ’isolato l’Italia’, ci dica se sosterrà la nomina di Fitto, privilegiando per una volta la nazione alla fazione".

Quali saranno i primi obiettivi del mandato di Fitto? Attraverso la sua nomina, in che modo il governo vuol portare avanti le proprie battaglie in Europa?

"Le battaglie del governo italiano continueranno a farle i nostri ministri. Al Commissario europeo italiano spetta scrivere norme che facciano bene ai cittadini europei, tenendo nella più alta considerazione possibile sessanta milioni di italiani".

Rimanendo sul governo: chi prenderà il suo posto o le sue deleghe?

"C’è ancora tempo per valutarlo. Rispetto agli allarmismi del Pd, di sicuro non c’è alcuna intenzione di smontare la governance del Pnrr che Fitto ha riformato ottenendo ottimi risultati".

Politica interna: ius scholae, pensioni, autonomia: è bastato un vertice di maggioranza a fare rientrare le tensioni?

"Le fibrillazioni agostane ci sono sempre state e non vanno drammatizzate. Una cosa però deve essere chiara: gli elettori di centrodestra apprezzano le differenze tra i nostri partiti ma non gradiscono i distinguo che rischiano di fare il gioco della sinistra. La priorità è attuare il programma votato dagli elettori di centrodestra e penso che il vertice sia servito soprattutto a ripartire da lì".

Libero Stracquadanio