Roma, 16 maggio 2020 - Il metro di distanza. D’ora in poi sarà questa la misura della vita quotidiana. Dopo ore di tira e molla tra governo e Regioni, con il governatore della Lombardia deciso a non mollare per ottenere "regole uguali per tutti", a sera è stato trovato l’accordo e riscritto un articolo (il 6) del prossimo decreto, nella parte che riguarda le modalità di riapertura di tutte le attività, a partire da ristoranti, spiagge, alberghi. "È stato un momento di collaborazione portentosa tra istituzioni, ma se salgono i contagi il governo interverrà", ha commentato il premier Conte.
Ecco le regole per andare in spiaggia nel 2020 (anche per quelle libere)
Un passaggio , tuttavia, arrivato dopo ore di trattativa serrata che ha visto in un primo momento il governo deciso a dare massima libertà decisionale alle Regioni sulla base delle linee guida Inail, ‘libertà’ a cui si è opposto il lombardo Fontana, che non voleva restare dietro agli altri, vista la situazione ancora difficile del territorio. Per questo i governatori hanno prodotto un documento comune che è stato recepito dal governo e ha consentito l’intesa. Dal 3 giugno, dunque, si potrà viaggiare tra regione e regione e l’Italia riaprirà le frontiere con gli arrivi dalla Ue possibili senza quarantena.
Serrande alzate ovunque, dunque, da lunedì. Per le spiagge, saranno vietate le attività ludico-sportive, mentre sarà previsto l’accompagnamento all’ombrellone "da parte di personale dello stabilimento ( steward di spiaggia) che illustri ai clienti le misure di prevenzione da rispettare". Misure come il distanziamento tra gli ombrelloni, che dovrà garantire una superficie di almeno 10 metri quadrati per ognuno, indipendentemente dalla modalità di allestimento della spiaggia (per file orizzontali o a rombo); tra lettini e sedie a sdraio deve essere poi garantita una distanza di almeno un metro e mezzo.
I tavoli dei ristoranti dovranno essere disposti in modo che ci sia un metro di distanza tra i clienti, distanza che "non può essere ridotta ricorrendo a barriere fisiche". Gli esercenti dovranno "privilegiare l’accesso tramite prenotazione, mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato, per un periodo di 14 giorni; non possono essere presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere". E ancora: "La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza di almeno un metro tra i clienti", la consumazione a buffet è vietata e il personale di servizio deve utilizzare la mascherina e lavarsi di frequente le mani prima di ogni servizio al tavolo.
Occorre poi favorire – si sottolinea nel documento – il ricambio d’aria negli ambienti interni "ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria". La postazione dedicata alla cassa "può essere dotata di barriere fisiche" e il pagamento elettroniche sarà preferito. La mascherina dovrà essere indossata dai clienti tutte le volte che non sono seduti al tavolo. La distanza di un metro varrà anche nell’organizzazione degli alberghi e agriturismo, dove i clienti dovranno sempre girare con la mascherina e dove si dovranno organizzare "tutte le aree comuni, favorendo la differenziazione dei percorsi di ingresso e uscita". Infine, niente sauna, idromassaggio e bagno turco, e distanza di un metro anche da parrucchieri ed estetisti.
1 - Spostamenti
Da lunedì ci si potrà muovere liberamente all’interno della regione di residenza, senza bisogno di portare un’autocertificazione scritta. L’unico limite riguarda le aree nelle quali dovessero sorgere nuovi focolai, o venissero alla luce «aggravamenti della situazione epidemiologica»
2 - Fuori regione
Per passare da una regione all’altra si dovrà aspettare il 3 giugno, dopo il ponte della Festa della Repubblica. Oggi si può solo per comprovate esigenze lavorative, per motivi di salute o per rientrare al domicilio
3 - Quarantena
Resta il divieto assoluto di spostarsi dalla propria dimora per i soggetti sottoposti a quarantena per un provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultati positivi al virus: il divieto resta valido fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria
4 - Aree pubbliche
Il sindaco può disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico (come i parchi) in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza di un metro
5 - Bambini e ragazzi
Per i servizi dedicati a bambini e ragazzi, preferire attività all’aperto quando possibile e composizione di gruppi stabile nel tempo evitando attività di intersezione tra gruppi diversi. I giochi dovranno essere a utilizzo esclusivo di un singolo gruppo, salvo disinfezione prima dello scambio