“Secondo me, no. Se ogni esposto diventasse un avviso di garanzia le istituzioni sarebbero intasate. Lo Voi poteva aprire un fascicolo a carico di ignoti e poi fare accertamenti. O si ritiene che l’avvocato Li Gotti, visti i suoi rapporti con i servizi e altre realtà, ha informazioni straordinarie, oppure non si può avvisare mezzo governo”.
Atto dovuto: quante volte ha sentito questa formula? Erano sempre “atti dovuti”?
“Già. Vede la combinazione? Questo atto dovuto è arrivato mentre c’era uno scontro con la magistratura perché una parte di essa non condivide lo sdoppiamento delle carriere. Prima la manifestazione durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, poi le accuse su Almasri e l’esposto di Li Gotti, infine la procura che non fa accertamenti, ma in automatico manda gli avvisi di garanzia. Sono una serie di automatismi, parliamoci chiaro”.
Rispetto a ieri che cosa cambia nello scontro odierno tra un governo di centrodestra e la magistratura?
“Di diverso vedo che rispetto alla fase di Berlusconi il Cavaliere rimase spesso in minoranza e isolato negli scontri con la magistratura, perché la Lega e An non lo seguirono. Oggi questo non c’è. Invece oggi una unità totale del governo e della maggioranza. E su questa faccenda specifica anche Calenda – e pure Renzi, con i suoi distinguo – non seguono il resto dell’opposizione. Questa è una differenza abbastanza rilevante”.
Secondo lei, Meloni ha sbagliato a non mettere il segreto di Stato sulla vicenda?
“Secondo me sì. La Libia non è uno Stato normale, ma destabilizzato dopo la follia di fare fuori Gheddafi (ricordo che Berlusconi era contrario) e di sostituirlo in un posto dove contano solo due realtà militari: i turchi e i russi. Purtroppo l’Italia non ha una presenza militare in Libia. Ma abbiamo una fortissima presenza dell’Eni, ci sono molti italiani che vivono e lavorano lì e ci sono i barconi che partono per arrivare da noi”.
E quindi?
“E quindi questo signore è uscito dalla Libia, è stato in giro per l’Europa per quindici giorni e solo quando è arrivato in Italia è arrivato l’ordine di arrestarlo da parte della Cpi. Parliamoci chiaro: è una fortuna che il governo l’abbia riacchiappato e rimandato lì. Perché non avendo una presenza militare nel Paese altrimenti sarebbe saltato un impianto Eni, oppure sarebbero stati rapiti degli italiani, oppure ancora sarebbero arrivati più barconi. E su questa questione sostanziale i vari Fratoianni, Schlein, Bonelli dovrebbero fare qualche domanda a Minniti e a Gentiloni. Ripeto: stiamo parlando di un tagliagole, che però è un capo della polizia di un Paese come la Libia. Non ho capito perché Meloni non l’ha messo. Su quante di queste cose abbiamo messo il Segreto di Stato negli anni?”.