New York, 24 settembre 2019 - Ai margini dell'Assemblea dell'Onu, il premier Giuseppe Conte - oltre a sostenere con forza l'accordo di Malta sui migranti - ne approfitta per lanciare un 'patto' con gli italiani onesti contro l'evasione fiscale. Serve un "intervento radicale, come non si è mai fatto", annuncia il premier. Conte evita di entrare nei dettagli, ma si rivolge "direttamente agli italiani. Agli italiani onesti" per chiedere loro di accettare "un provvedimento complessivo, non una singola misura" che "non è mai stato realizzato prima" per risolvere "il problema endemico" dell'evasione.
Il premier mette le mani avanti, spiega che "sono in corso delle simulazioni", che non c'è nulla di definitivo ma sottolinea anche che "non servono misure palliative". "Voglio preparare gli italiani", si limita a dire Conte, l'esecutivo è al lavoro per contrastare "la maggiore iniquità in un sistema collettivo". Con "una misura nuova" perché così "pagheremo tutti di meno".
In attesa della presentazione del Def, il premier giallo-rosso rilancia ancora una volta il tema della crescita anche se "all'interno delle regole". Il fatto è che in Europa ora c'è "una maggiore sensibilità", una consapevolezza comune che occorre "abbandonare le politiche di austerità". Perciò si potrà chiedere all'Europa maggiore flessibilità, "sfruttando le pieghe normative per una politica di crescita". Il principio è sempre lo stesso: "Siamo per una politica espansiva in materia economico-sociale - scandisce il presidente del Consiglio - Io ho sempre considerato il Patto di stabilità e crescita come un patto in cui la stabilità è la premessa per la crescita e non è fine a sé stessa".