Domenica 24 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Europee 2019, il Pd sottoscrive il manifesto di Calenda

Aderiscono tutti e tre i candidati alla segreteria. Martina: "L'unica sovranità è quella europea"

Carlo Calenda lancia il manifesto "Siamo europei" (ImagoE)

Carlo Calenda lancia il manifesto "Siamo europei" (ImagoE)

Roma, 11 febbraio 2019 - In vista delle elezioni di maggio, il Pd scioglie le riserve e decide di aderire al manifesto di Carlo Calenda 'Siamo europei'. Ad annunciarlo - via Twitter -  è Matteo Orfini, presidente del Pd e attuale reggente del partito: "Domani sottoscriverò a nome del Pd il manifesto di Calenda", dice, sottolineando: "Ho condiviso la scelta con Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti: il Pd dunque ne assume i contenuti".

I dem lanciano quindi "la sfida ai populisti". Orfini specifica: "Nei prossimi giorni incontrerò i segretari regionali per avviare il percorso e convocherò un tavolo con i parlamentari europei e italiani per elaborare il contributo programmatico con il quale il Pd affronterà la sfida".

PRIMARIE PD / Gara a tre. Martina e Giachetti inseguono Zingaretti

"L'unica sovranità è quella europea" Da parte sua Maurizio Martina, uno dei candidati alla segreteria Pd, a Zapping su Rai Radio Uno dichiara: "Il manifesto di Calenda è una strada utile. Noi dobbiamo organizzare una risposta unitaria in vista delle elezioni europee di maggio. Io voglio sfidare sulla sovranità perché penso che l'unica sovranità che garantisca gli italiani, a differenza di quello che dice Salvini, sia quella Europea. Per questo penso che bisogna aprire, lavorare a una lista unitaria a cui possono concorrere tutte le forze che vogliono un'Europa diversa, che non si rassegnano al progetto di dissoluzione di Di Maio e Salvini. Su questo la proposta di Calenda va nella direzione giusta. Con Zingaretti su questo abbiamo posizioni differenti".

La decisione era nell'aria, soprattutto dopo i risultati delle elezioni in Abruzzo, dove Pd e  centrosinistra hanno perso il governo ma sono sollevati per il 31% ottenuto, che non solo li piazza al secondo posto davanti al 5 stelle ma dà anche una prospettiva: quella di una coalizione ampia.  Lo stesso Carlo Calenda aveva sollecitato il Pd a muoversi con decisione verso una lista unica progressista ed europeista alle europee di maggio, guidata da Paolo Gentiloni.

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