Mercoledì 11 Settembre 2024
PAOLO GIACOMIN
Politica

L’Europa bella e impossibile di Super Mario

Chi è pronto a sostenerla?

Mario Draghi

Mario Draghi

Il report di Mario Draghi sul futuro dell’Unione europea ha un pregio: quando i problemi si manifesteranno in forma peggiore del presente, nessuno potrà sostenere di non averli visti arrivare. Ma oggi chi ha la volontà e la forza di sostenere e realizzare quanto scritto in quelle 400 pagine?

Gli applausi, del resto, sono durati un beo: Ursula von der Leyen, alle prese col rompicapo Commissione, ha già dichiarato perplessità sul debito in comune, bocciato simultaneamente dal ministro tedesco delle Finanze, Lindner. E siamo solo agli inizi. Draghi ha messo nero su bianco un altro bazooka, un altro whatever it takes. Disegna un’Unione Europea talmente solida da impedire il grand pas de deux geopolitico tra Stati Uniti e Cina, tra Occidente e Oriente. L’Europa di Draghi sarebbe una potenza politica, economica e militare in grado di procurare mal di pancia ai nemici e, al netto di alleanze internazionali come la Nato, qualche sorriso sghembo agli amici. Quali governi sono disponibili? Quali hanno la forza di andare in direzione ostinata e contraria all’aria che tira nelle opinioni pubbliche?

Prendiamo l’Italia: Meloni ha convocato Draghi a Palazzo Chigi confermando intelligenza politica, il suo feeling con von der Leyen è un fatto. La solidità europeista di Tajani anche. Ma come si concilia un piano Draghi con le legittime incarnazioni sovraniste della Lega? In Francia, Macron ha tagliato la strada a Le Pen e a mezzo elettorato francese. Ha affidato la poltrona di primo ministro a Barnier, uomo che ha negoziato la Brexit e ora dovrà fare i conti con le spinte nazionaliste. Quanto potrebbe sostenere un piano Draghi? Per la Germania basti l’altolà di Lindner agli eurobond. Nonostante l’economia tedesca sia vittima anche del ritorno del protezionismo e figlia dell’irrilevanza europea. Più che interrogarsi sul report Draghi, meglio chiedersi, allora a chi giovi una Ue debole. La risposta decifrerà le scelte pro o contro un’Europa bella, ma oggi politicamente impossibile.