Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Si dimette il ministro Costa. Renzi: "Meglio lui che gioca pulito"

Lettera a Gentiloni: "Niente ambiguità, dissento su alcuni temi. Rinuncio al ruolo". Salvini e M5S in coro: "Elezioni subito". Renzi: "Non cambia nulla"

Enrico Costa (Ansa)

Roma, 19 luglio 2017 - Dopo tante voci, si è dimesso il ministro degli Affari Regionali Enrico Costa. Il premier Gentoloni, dopo aver ricevuto la lettera dell'esponente Ap, ha ringraziato Costa per "il contributo dato all'esecutivo" - riferisce una nota di palazzo Chigi - e ha assunto l'interim. Alfano parla di scelta "inevitabile e tardiva" di Costa, mentre il Pd sottolinea la "coerenza" dell'ormai ex ministro, che ultimamente aveva espresso il suo aperto dissenso - un esempio tra tutti, lo ius soli - dalle posizioni del governo. E Brunetta per Forza Iralia non usa mezzi termini: "Bentornato". Ma questo pericoloso intoppo nella marcia del governo Gentiloni offre anche il destro a Lega e M5S per chiedere all'unisono: #ElezioniSubito. In serata interviene anche l'ex premier Matteo Renzi: "Stimo Costa ma non cambia niente. Meglio uno che non tiene il piede in due staffe...".

Transfughi in fila per Arcore - di A. COPPARI

LA LETTERA A GENTILONI - "A chi mi consiglia di mantenere comodamente il ruolo di Governo - scrive nella lettera indirizzata al premier Paolo Gentiloni - dando un colpo al cerchio ed uno alla botte, rispondo che non voglio equivoci, né ambiguità. Allungherò la lista, peraltro cortissima, di ministri che si sono dimessi spontaneamente. Rassegno, pertanto, con la presente, le mie dimissioni dall`incarico di ministro per gli Affari Regionali. Un caro saluto e un augurio di buon lavoro a te e a tutti i membri del Governo".

La lettera d'addio di Costa è piuttosto lunga: "Caro Presidente - vi si legge - ho manifestato nei giorni scorsi la convinzione che sia il momento di lavorare a un programma politico di ampio respiro che riunisca quelle forze liberali che per decenni hanno incarnato aspirazioni, ideali, valori, interessi di milioni di italiani che hanno sempre respinto soluzioni estremistiche e demagogiche. Sono opinioni politiche del tutto naturali, per chi ha una storia politica come la mia. In questi mesi ho anche espresso il dissenso su alcuni provvedimenti (ius soli, processo penale), motivando dettagliatamente le mie posizioni". 

"C'è chi ha ritenuto - prosegue Costa - queste opinioni fonte di pregiudizio per il Governo, ma anche chi le ha apprezzate perché hanno portato una interessante dialettica. Tu, caro Presidente, hai sempre rispettato le mie idee. Non mi hai mai imposto il paraocchi e non mi hai chiesto di rinunciare alle mie convinzioni. Lo apprezzo moltissimo. Ma non posso far finta di non vedere la schiera di coloro che scorgono un conflitto tra il mio ruolo e il mio pensiero. E siccome non voglio creare problemi al Governo rinuncio al ruolo e mi tengo il pensiero. Ho avuto un`occasione unica e ho fatto un'esperienza bellissima, sempre con il massimo impegno. Ora faccio un passo indietro - conclude - perché le convinzioni vengono prima delle posizioni".

RENZI: MEGLIO LUI... - "Il governo va alla fine della legislatura. Punto. Le dimissioni di Costa non cambiano niente", dice il segretario del Pd Matteo Renzi alla presentazione del suo libro a Milano. "A Gentiloni va il mio sostegno e la mia piena comprensione perché so quel che vuol dire essere presidente del Consiglio quando ti attaccano tutti. Gentiloni ha il pieno sostegno del Pd - Andiamo avanti sostenendo a spada tratta Gentiloni fino all'ultimo giorno della legislatura".

Del resto "il ministro Costa è una persona seria, sono legato a lui da un sentimento di stima. È stato coerente ad andarsene nel momento in cui ha detto di voler tornare con Berlusconi. È uno di quelli per cui le idee sono più importanti della poltrone. Preferisco uno così che gioca pulito piuttosto che quelli che tengono i piedi in due staffe nell'attesa di capire dove andare nella prossima legislatura". 

ALFANO: TROPPO TARDI - Immediata la replica del leader di Ap Angelino Alfano: "Le dimissioni di Enrico Costa sono inevitabili e tardive. Credevo lo facesse già un paio di giorni fa. Lo diciamo da tempo: noi vogliamo costruire un'area autonoma, una forza indipendente da destra e da sinistra".  E il ministro degli Estri continua: "Abbiamo idee, forza e coraggio per fare qualcosa di grande. Comprendiamo che chi non ce la fa, faccia scelte diverse, ma noi andiamo avanti per la nostra strada, senza metterci in fila da nessuna parte".

SALVINI ALL'ATTACCO - "Il ministro Costa, a differenza del poltronaro Alfano, si è dimesso. Il governo perde voti, perde idee e perde pezzi. Cosa fare ora, per il bene degli italiani? #ELEZIONISUBITO e si cambia", twitta il leader della Lega, Matteo Salvini.

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M5S: AL VOTO - Sulla stessa linea d'onda, come capita da un po', anche il Movimento 5 stelle: "Bene le dimissioni di Costa, un pezzo di questo governo fantoccio che cade. Ora si dimetta anche Gentiloni e andiamo a #ElezioniSubito!", fa eco sempre su twitter Danilo Toninelli.

PD: COERENTE - "Le dimissioni del ministro Costa sono coerenti - afferma il senatore Pd Andrea Marcucci - Non si può stare al governo e al tempo stesso solidarizzare con opposizione".

BRUNETTA: BENTORNATO -  "In un mondo politico nel quale abbondano i `poltronari` di professione va, senza alcun dubbio, elogiata la coerenza e la linearità di azione dell`amico Costa", scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. "Enrico, con una scelta di rettitudine, ha rimesso il suo mandato da ministro del governo Gentiloni per poter `lavorare, come ha giustamente evidenziato, a un programma politico di ampio respiro". " Costa ha deciso di costruire `ponti` con Forza Italia e con il presidente Silvio Berlusconi e di recidere ogni legame che lo teneva ancorato - prosegue Brunetta - a un governo di sinistra che già da tempo non sentiva più suo. Ha rinunciato con grande coraggio al suo ruolo, per tenersi le sue convinzioni e il suo pensiero. Nessuna ambiguità, nessun doppio gioco. Una trasparenza che apprezziamo e che ci fa dire: caro Enrico, bentornato nel centrodestra", conclude.