Roma, 18 ottobre 2024 – Forza, Emma. Lo pensano e lo dicono tutti. A destra, a sinistra, al centro. Sì, perché la storica leader radicale è stata ricoverata ieri pomeriggio all’ospedale Santo Spirito per problemi respiratori. Il suo partito – Più Europa – dà notizie che inducono a un cauto ottimismo: Emma risponde bene alle terapie. Non avevamo dubbi: è un’indomita combattente, si condividano o meno le sue idee. Del resto, ha da poco vinto una dura battaglia contro un tumore. Ora, questa nuova sfida.
Bonino, classe 1948, è protagonista di primissimo livello della politica italiana ed europea. Militante del Partito radicale dal 1975, è stata più volte deputata, europarlamentare e commissaria europea. Nell’ultimo cinquantennio ha condotto, con la grinta che le è propria, infinite battaglie umanitarie e civili. La parola “garantismo“ è la cifra stilistica che l’ha sempre contraddistinta. Per due volte è stata ministro nonché vicepresidente del Senato dal 2008 al 2013.
Liberalizzazione dell’aborto e battaglie contro il nucleare. Sempre in prima fila con due armi politiche (più o meno efficaci): i referendum e la disobbedienza civile. Nel corso degli anni ha promosso numerose iniziative per la liberalizzazione delle droghe leggere e per la distribuzione controllata dell’eroina. Ma la sua militanza si è esplicitata anche sul piano internazionale: difesa dei diritti civili e politici, abolizione della pena di morte e lotta senza quartiere alla fame nel mondo.
Siede alla Camera dal 1976 al ’94, ricoprendo la carica di presidente del Partito radicale transnazionale e poi di segretaria (1991-1993, 1993-1994). Protagonista sugli scranni del Parlamento europeo fino al 2006, Bonino ha stupefatto (no, non è un’esagerazione) più volte la pubblica opinione e rotto vecchi schemi della politica. Impossibile ricordare tutti gli episodi. Ad esempio quando (nessuno, ma proprio nessuno, lo aveva previsto) nel giugno 1999 partecipa alle elezioni europee con la Lista Emma Bonino, ottenendo uno storico 8,5% e risultando in quel momento la quarta forza politica nazionale. Viene eletta nella circoscrizione Italia nord-occidentale con 421.770 preferenze. Oppure è impossibile non ricordare l’impegno contro le mutilazioni genitali femminili praticate in alcuni Paesi dell’Africa e in comunità emigrate in Europa. Insomma, una guerriera della politica. Che ora si deve impegnare in un’altra, durissima battaglia. Con la grinta e la forza di sempre. Ne siamo certi.