Giovedì 21 Novembre 2024
ROSALBA CARBUTTI
Politica

Elly Schlein (Pd): "Le nostre idee su lavoro e sanità per battere la destra"

La segretaria Dem e il duello tv con Meloni: si vedranno due visioni agli antipodi. Gli alleati? "Noi ostinatamente lavoriamo al dialogo e non polemizziamo". E su Prodi assicura: “Lo ascolto sempre, anche se non sempre siamo d’accordo”

Bologna, 14 maggio 2024 – Elly Schlein, ieri in tour in Emilia-Romagna per lanciare la volata elettorale tra Europee e amministrative, marca le differenze tra centrosinistra e centrodestra. Ma soprattutto tra lei, segretaria del Pd, e la premier Giorgia Meloni, in vista del famoso confronto tv del 23 maggio: "Da una parte c’è un approccio ipocrita, dall’altra il Pd che ha idee e proposte su sanità, lavoro, scuola".

La segretaria Pd Elly Schlein (Ansa)
La segretaria Pd Elly Schlein (Ansa)

Segretaria, partiamo dalle previsioni: che risultato si aspetta dalle Europee? Oltre il 20% come dice Stefano Bonaccini?

"L’Europa deve decidere in quale futuro dovranno vivere le sue cittadine e i suoi cittadini, se affidarlo a chi sa solo alimentare le paure – non essendo in grado di risolvere i problemi – o a chi decide di accettare le sfide e costruire un’Europa più sociale e di pace. Abbiamo liste competitive, forti, con una linea chiara su temi cardine come la sanità, la scuola, il lavoro, l’ambiente e sono certa che otterremo un ottimo risultato".

Lei ha chiesto le dimissioni del governatore Giovanni Toti a seguito dello scandalo ligure. La vicenda avrà un impatto sulle urne dell’8 e 9 giugno?

"Osservo solo che quando ci sono indagini in cui emergono quadri gravissimi noi siamo i primi a sostenere il lavoro della magistratura, pretendere chiarezza e quando serve anche le dimissioni dei nostri amministratori. Dall’altra parte, invece, le inchieste interessano solo se colpiscono gli avversari. E quando un presidente di Regione viene arrestato, arrivano i ministri a fare l’avvocato d’ufficio...".

La polarizzazione tra centrosinistra e centrodestra avrà il suo apice nel confronto tra lei e Meloni. Gli altri partiti (e leader) sono sulle barricate e il M5s bolla il duello come «una presa in giro». Che cosa risponde?

"Il confronto con la presidente del Consiglio potrebbe rappresentare un momento di chiarezza per le persone. Si vedranno in modo ancora più evidente due visioni agli antipodi dell’Italia e dell’Europa. Da una parte un approccio ipocrita di chi si riempie la bocca con prima gli italiani ma poi non fa nulla per risolvere i loro problemi, anzi li aggrava. Dall’altra chi come il Pd ha idee e proposte per aggredire le questioni che stanno a cuore alle persone, sanità, lavoro, scuola e vede nell’Europa più unita e federale la speranza per un mondo di pace e di cooperazione tra i popoli".

Nel suo tour in Emilia-Romagna, finito a Bologna con Bonaccini e il candidato alla presidenza della commissione Ue Nicolas Schmit, ha lanciato la sua proposta di legge sulla sanità pubblica e parlato di salario minimo. Non teme siano battaglie perse in partenza?

"Lo chieda a chi sta aspettando da un anno e mezzo di fare una gastroscopia o una mammografia, se sono battaglie perse. O a chi guadagna 4 euro l’ora. Solo se lo diranno loro, che sono battaglie perse, smetteremo di portarle avanti. Ma li incontriamo spesso in questo giro per l’Italia e ci chiedono di andare avanti".

La sua candidatura alle Europee è stata criticata. Da Romano Prodi, in primis...

"Mi sono messa a disposizione del partito per dare una mano, sapendo che più crescerà il consenso al Pd e più potremo portare in Europa una delegazione di persone serie, autorevoli, competenti, delle quali ora più che mai c’è un gran bisogno. Con Prodi eravamo insieme (ieri, ndr ) al campo di concentramento di Fossoli (Carpi). Come ho già detto, Prodi lo ascolto sempre. Non siamo sempre d’accordo, ma è meglio essere franchi".

Il campo largo con il M5s è un continuo tira e molla. Giuseppe Conte sta esagerando?

"Il dialogo con le altre forze di opposizione va costruito sui temi concreti. Quando ci riusciamo siamo più forti, com’è successo con il salario minimo. Noi ostinatamente lavoriamo per costruire l’alternativa di governo Meloni e non polemizziamo, quindi, con le altre forze di opposizione. Spero che anche gli altri sentano questa urgenza...".

Dal referendum sul Jobs Act al pacifismo di alcuni candidati Pd, da Marco Tarquinio a Cecilia Strada. Come crede di tenere a bada correnti e posizioni tanto differenti?

"Siamo un grande partito ed è naturale che ci siano sensibilità diverse. Non c’è nessuno da tenere a bada, ma occorre fare sintesi fra le diverse anime: è il mio compito. Il Pd è unitissimo nel sostenere il salario minimo al punto da far convergere le opposizioni sulle nostre proposte, perché pensiamo che meno di 9 euro l’ora sia sfruttamento. Ed è per questo che, di fronte all’indifferenza delle destre e del governo, abbiamo lanciato la raccolta firme per una legge popolare da portare in Parlamento".

Il vento socialista si conferma in Spagna e Germania. Sono questi i modelli da seguire?

"Sono molto contenta per il risultato ottenuto dal Partito socialista di Sanchez in Catalogna. Un bel segnale anche in vista delle Europee. Noi siamo impegnati con tutti i nostri candidati nell’incontro quotidiano con le persone a differenza di chi rimane chiusa nel palazzo perdendo il senso della realtà".