Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Elezioni in Sardegna 2024: quando (gli orari) e come si vota, chi sono i candidati. La guida

La sfida senza ballottaggio tra gli aspiranti governatori Todde, Chezza, Truzzu e Soru. Dai nomi alla votazione: tutto quello che c’è da sapere

Elezioni in un'immagine generica

Roma, 24 febbraio 2024 - Si torna alle urne. Domenica 25 febbraio gli elettori della Sardegna saranno chiamati a votare il nuovo presidente della Regione e un nuovo Consiglio regionale. Quelle della Sardegna, regione a statuto speciale, sono le prime elezioni regionali di questo 2024; elezioni che non prevedono alcun ballottaggio tra i candidati e che dunque si deciderà al primo turno con lo spoglio. Ecco quando si vota, dove e chi sono i candidati.

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Quando e dove si vota Si vota domenica 25 febbraio dalle 6.30 fino alle 22. Si può votare presso i seggi elettorali della propria circoscrizione. Per consultare la suddivisione dei Comuni nelle circoscrizioni si può consultare il documento della Regione qui (https://cmsras.regione.sardegna.it/api/assets/sardegna-elezioni/7b0ffc00-4cd4-4468-9291-c1e4fc39f783/). Come votare Per votare è necessario presentarsi al proprio seggio elettorale muniti di tessera elettorale e un documento di identità. Una volta ricevuta la scheda verde e la matita copiativa, l'elettore può esprimere due voti, in un'unica scheda: uno per la lista circoscrizionale e un voto per il candidato Presidente. È inoltre consentito il voto disgiunto. Dopo aver votato, è necessario piegare la scheda e consegnarla. Ecco come votare sulla scheda elettorale:

  • PER VOTARE IL CANDIDATO PRESIDENTE:

- Tracciare un segno sul nome del candidato alla Presidenza. - (Se si vota solo per il candidato presidente il voto non si estende automaticamente alla lista circoscrizionale)

  • PER VOTARE LA LISTA CIRCOSCRIZIONALE:

- Tracciare un segno nel rettangolo della lista circoscrizionale desiderata

  • PER VOTARE ANCHE UN CANDITATO CONSIGLIERE:

- Scrivere il cognome del candidato consigliere nel rettangolo apposito. - Se ci sono più persone con lo stesso cognome, aggiungere il nome e la data di nascita per distinguerli. - (Se si vota solo per la lista circoscrizionale, il voto si estende automaticamente al candidato presidente della lista).

  • PER VOTARE ANCHE PER DUE CANDIDATI CONSIGLIERI DI SESSO DIVERSO:

- Scrivere i cognomi dei due candidati consiglieri nel rettangolo dedicato. - Se necessario, aggiungere nome e data di nascita per distinguerli. - (Anche in questo caso, se si vota solo per la lista circoscrizionale, il voto si estende al candidato presidente della lista).

  • PER VOTARE LISTA CIRCOSCRIZIONALE E CANDIDATO PRESIDENTE NON COLLEGATI:

- Tracciare un segno nel rettangolo della lista circoscrizionale (ed eventualmente esprimere il voto di preferenza) - Tracciare un segno sul nome del candidato Presidente. Chi sono i candidati I quattro candidati alla presidenza in Sardegna sono Alessandra Todde, Renato Soru, Lucia Chessa e Paolo Truzzu. Alessandra Todde (Centrosinistra e M5s) è deputata e vicepresidente del Movimento 5 Stelle. Originaria di Nuoro, è stata ingegnera informatica prima della nomina come vice ministra nei governi Conte e Draghi. Al centro del suo programma politico c’è la sanità regionale, da anni “smantellata”, e l’utilizzo delle energie rinnovabili. La sua candidatura è appoggiata sia dalla segretaria del Partito democratico Elly Schlein che dal leader del movimento pentastellato Giuseppe Conte. Tra gli altri sostenitori Alleanza verdi sinistra, Sinistra Futura, i Progressisti, il Psi Sardi in Europa, Fortza Paris e le civiche Demos, Orizzonte Comune, Uniti per Todde. Renato Soru (Italia Viva, Azione e +Europa) è politico e imprenditore, nonché fondatore di Tiscali. È già stato eletto presidente della Regione Sardegna nel 2024, nella coalizione di centrosinistra. E nel suo trascorso politico è stato eletto al Parlamento europeo, nel 2014, insieme al Pd. Al centro del suo programma troviamo, oltre che la rivendicazione dei diritti delle persone, delle famiglie e della comunità sarda, anche il recupero della sanità e il reclutamento di più medici e operatori sanitari in regione. È sostenuto da Azione, Più Europa, Italia Viva, Rifondazione comunista e il partito della sinistra indipendentista sarda Liberu. Lucia Chessa (Sardigna R-esiste) è una candidata autonoma. Chessa è un’insegnante, ex sindaca - per dieci anni - di Austis e segretaria dei Rossomori dal 2021. Al centro del suo programma c’è la riforma della legge elettorale dal momento che, a suo parere, l’attuale non è rappresentativa della Sardegna. Accanto al governo, c’è anche il tema della legalità, che per la candidata rappresenta uno dei principali motivi del rallentamento dell’economia sarda. Chessa si trova al di fuori dai principali schieramenti politici, ed supportata dalla lista civica “Sardegna R-esiste”. Paolo Truzzu (Centrodestra) è l’attuale sindaco di Cagliari, con mandato in scadenza quest’anno, ed esponente di Fratelli d’Italia. Truzzo, dopo alcune contrapposizioni interne alla maggioranza e la mancata conferma del governatore uscente Christian Solinas, è stato scelto come candidato e sostenuto da FdI, Forza Italia, Lega, Partito Sardo d'Azione, Riformatori Sardi, Sardegna al Centro 20Venti, Unione dei Democratici Cristiani e di Centro, Alleanza Sardegna-Pli, Dc di Rotondi. Al centro del suo programma ci sono sanità, denatalità, incentivi alle famiglie; e ancora energia, un nuovo piano urbanistico regionale e trasporti. Come funziona la legge elettorale Il sistema elettorale prevede la distribuzione dei seggi in base alla percentuale di voti ottenuti dal presidente e dalle coalizioni. Se il presidente vince con oltre il 40% dei voti, la sua coalizione ottiene il 60% dei seggi (pari a 36). Se il presidente ottiene tra il 25% e il 40% dei voti, la sua coalizione ottiene il 55% dei seggi (pari a 33).  Se il presidente vince con più del 60% dei voti o meno del 25%, non viene assegnato alcun premio e i seggi vengono distribuiti proporzionalmente tra tutte le coalizioni. Se il presidente è collegato a una coalizione, i restanti seggi (24 o 27) vengono distribuiti tra i gruppi di liste della coalizione in base ai voti ottenuti da ciascun gruppo. I seggi rimanenti vengono assegnati alle altre liste non collegate al presidente vincente, sempre in base ai voti ottenuti. Le liste che non raggiungono il 10% dei voti come parte di una coalizione non eleggono alcun consigliere; per le liste singole, invece, la percentuale scende al 5%.

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