Venerdì 22 Novembre 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

Elezioni regionali in Abruzzo, il candidato D’Amico: "La sinistra dovrebbe stare sempre unita"

Il professore è sostenuto da tutti i progressisti: "Convergenza sul programma, coalizione larga anche a livello nazionale"

Luciano D'Amico con Elly Schlein

Luciano D'Amico con Elly Schlein

Roma, 2 marzo 2024 – “Io federatore del Campo Larghissimo? Mi lusingherebbe tantissimo, ma sarebbe un millantato credito. La coalizione in Abruzzo si è formata grazie ai referenti regionali delle forze politiche e all’accordo sul programma e sulla candidatura. L’appoggio dei leader nazionali, graditissimo, è venuto dopo". Luciano D’Amico, 64 anni, economista, professore ordinario di economia aziendale all’Università di Teramo, di cui è stato rettore, è il candidato alla presidenza della Regione appoggiato dal centrosinistra al completo e dal M5s.

Una sua vittoria dopo la Sardegna scuoterebbe il governo. Per sostenerla sono venuti non solo Schlein e Conte, ma persino Calenda e forse arriverà anche Renzi. Non si sente un po’ il Romano Prodi d’Abruzzo?

"Io auspico che la costruzione di una coalizione di riformisti e progressisti possa essere esportata anche in altri luoghi, e a livello nazionale. Ma posso dire solo questo, per ora".

Il suo programma si apre spiegando la differenza tra conservatori e progressisti. Qual è?

"Per troppo tempo in Italia è passato il principio che non c’è distinzione tra destra e sinistra. Noi crediamo che la differenza ci sia. La sinistra, per citare Bobbio, si ispira a solidarietà, equità e giustizia sociale: i principi della nostra Costituzione. La destra ne ha altri e non siamo la stessa cosa".

Lei ha parlato di voto di relazio ne (ovvero voto clientelare) presente in regione. Come pensa di superarlo?

"Ho ben presente che è un ostacolo anche se non voglio connotarlo con un giudizio morale, ma gli abruzzesi sapranno comprendere la rilevanza della posta in gioco e votare basandosi sui programmi e sulla capacità di risolvere i problemi".

A pochi giorni dal voto il governo ha annunciato il finanziamento della Roma-Pescara. Perché un abruzzese dovrebbe scegliere lei e non Marsilio?

"Perché la mia coalizione ha predisposto un programma su sanità, trasporti, diritto allo studio che risponde meglio agli abruzzesi. Non penso che il governo nazionale possa fare figli e figliastri, sinceramente. E quando i miei avversari lo suggeriscono, spero che stiano scherzando perché altrimenti dovrebbe entrare in gioco la Procura".

In che cosa ha sbagliato il governatore uscente?

"Sanità ed economia hanno indicatori in peggioramento, persino quelli demografici sono peggio del resto d’Italia. Credo che sia da bocciare l’intera azione di governo, che ha comportato un peggioramento significativo della vita in Abruzzo".

Quali sono le prime tre cose che farà se sarà eletto governatore?

"Ritirare l’adesione al progetto di legge sull’autonomia differenziata, metter mano da subito alla sanità e un grande piano di adeguamento infrastrutturale".

L’ex governatore Luciano D’Alfonso si sta spendendo molto per lei. Non è un problema questo per una proposta progressista?

"Sì e no. È un problema per il centrodestra. Io sono onorato di essere accostato a un politico che ha fatto molto per la sua regione. Ma non sono una testa di paglia, lo dice la mia storia personale e professionale. Invece Marsilio ci fa sapere spesso di essere amico di Giorgia Meloni. Sarà per questo che quando si taglia sul Pnrr e sulle infrastrutture nessuno dice nulla?".