Sabato 31 Agosto 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

Elezioni regionali: Liguria, sinistra in stallo. Ultimatum di Orlando: “Sette giorni, poi lascio”

Si ingarbuglia il campo larghissimo di Genova e il Governo rilancia sull’election day: auspicabile un’unica data per tutti

Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, e Andrea Orlando, deputato del Pd ex ministro della Giustizia

Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, e Andrea Orlando, deputato del Pd ex ministro della Giustizia

Roma, 31 agosto 2024 – L’ufficialità, sulla carta, potrebbe arrivare già oggi. Ma questa è la teoria, e nella pratica la candidatura di Andrea Orlando alle elezioni regionali in Liguria è ancora in stallo. Il senatore dem aspetta ma inizia a spazientirsi.

Così ieri sera alla festa dell’Unità di Bologna, intervistato da Marcella Cocchi del Qn lancia il suo ultimatum: "Io sono a disposizione ma non mendico un posto. Aspetterò ancora una settimana, poi basta". L’attesa è che la lite tra grillini e renziani si dirima. Una via c’è: l’addio di Italia viva alla giunta di Marco Bucci a Genova, anche se l’assessore Mauro Avvenente sarebbe intenzionato a tenere il suo posto, preferendo piuttosto l’addio ai renziani. Ai M5s potrebbe andare bene: "Ci sono stati ulteriori confronti e qualche passo in avanti si è fatto" – ammette infatti i lcandidato grillino Luca Pirondini. Ma poi insiste: "Noi non faremo alleanze con Renzi e il Pd ne è consapevole". Alla finestra resta anche Azione, che ieri dopo un incontro con il Pd si è trincerata dietro al classico: prima il programma, poi il nome. E ha stilato una lista di cose imprescindibili. Nel centrodestra ci sarebbe il via libera a Ilaria Cavo. Anche se la Lega insiste sul vicesindaco del capoluogo Pietro Picciocchi e nel frattempo il presidente del Consiglio Regionale Gianmarco Medusei lascia il Carroccio. Per Cavo l’ufficialità dovrebbe arrivare la prossima settimana. Ma la partita delle prossime Regionali è ben più ampia.

Torna l’election day

Nel frattempo dal ministero dell’Interno comincia a farsi strada un’indiscrezione: il ministro degli Interni Matteo Piantedosi è pronto a riunire tutti gli appuntamenti elettorali di fine 2024 in un unico Election Day da celebrarsi il Primo o il 2 dicembre. Anche qui, il piano ufficioso è diverso da quello ufficiale. Che arriva in serata e non fornisce date: "Il Consiglio dei ministri ha espresso la raccomandazione alle Regioni di evitare la frammentazione degli appuntamenti elettorali e di convergere verso un’unica data di voto". E chi vuole intendere intenda. Al voto vanno Liguria, Umbria ed Emilia-Romagna. Per quest’ultima che ieri ha fatto filtrare a propria irritazione per la mancanza di un’indicazione precisa sa parte del governo, la data fissata è quella del 17 e 18 novembre, mentre per l’Umbria l’orientamento sarebbe di aprire le urne tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. Un’unica data per le elezioni, ipotesi che si era allontanata negli ultimi giorni ma adesso torna d’attualità, aiuterebbe di certo il centrodestra. Perché avrà più tempo per sfide che si preannunciano molto complicate, sia per l’inchiesta su Toti che per la generale ripresa del centrosinistra alle urne testimoniata dalle europee.

Emilia Romagna e Umbria

In Emilia-Romagna è stato anche già fissato il primo confronto tra i due candidati alla presidenza Michele de Pascale ed Elena Ugolini. Sarà il 19 settembre davanti alla platea di Legacoop. E la presidente facente funzioni Irene Priolo ha bocciato nei giorni scorsi l’ipotesi accorpamento con la sola Liguria: "Non è un Election Day se vanno al voto due regioni su tre, senza l’Umbria non ha senso". In Umbria la partita dei candidati è già decisa: Donatella Tesei correrà per il secondo mandato. Stefania Proietti, attuale sindaca di Assisi, sarà la candidata del Campo Largo.

Crisanti e il Veneto

Intanto, in ottica 2025, senatore dem e microbiologo Andrea Crisanti chiede "una bella discussione e una scelta della base" per il candidato alle elezioni regionali in Veneto. E in un colloquio con l’AdnKronos si dice pronto alla discesa in campo: "Dobbiamo eliminare le alchimie di potere per scegliere i candidati, questo è l’obiettivo. Se da questo processo, dalle primarie, emergesse che vogliono me? È evidente, non c’è dubbio, accetterei". Un passo avanti dello "zanzarologo" – così lo chiamò l’attuale presidente Luca Zaia in polemica con lui durante la pandemia – potrebbe rendere ancora più interessante la contesa, mentre nel centrodestra si è autocandidato anche Flavio Tosi per Forza Italia e si parla anche del senatore veneto Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia.