Roma, 4 settembre 2024 – Andrea Orlando è sempre più solo. E il campo largo allargato ad Azione e Italia Viva stenta a decollare. Le elezioni regionali in Liguria sembravano il terreno ideale per la prova su strada del centrosinistra unito, dopo la svolta di Matteo Renzi e l’apertura di Elly Schlein. Ma a oggi l’alleanza è un cantiere aperto. Per l’ostilità del Movimento 5 Stelle nei confronti di Italia Viva, che i renziani definiscono “la linea Marco Travaglio”. E per le perplessità di quel che rimane del Terzo Polo, con Carlo Calenda ancora a frenare sulla sua partecipazione all’ammucchiata a sinistra.
Azione e il campo largo
"Amici, credo sia la milionesima volta che spiego che non siamo nel campo largo. Dunque non possiamo agitare nessuno. Scriverei ‘state sereni’, ma viste le nuove frequentazioni di Schlein sarebbe indelicato farlo”: è il leader di Azione a smarcarsi ancora una volta dall’alleanza, stavolta rispondendo a un articolo in cui lo si tirava in ballo come “agitatore”. Calenda polemizza con Matteo Renzi, lasciando così la Liguria ancora in bilico nonostante il sì del M5s alla candidatura dell’ex ministro della Giustizia.
La partita ancora aperta di Italia Viva
Anche Italia Viva sembra avere intenzione di vendere cara la pelle: “In Liguria con i Dem la partita non è chiusa”, fa sapere al Corriere la coordinatrice nazionale di Iv Raffaella Paita. “Abbiamo dato la nostra disponibilità a fare i passi che ci verranno chiesti, se verranno chiesti, per una questione di coerenza rispetto a un progetto, quello di una espansione del centrosinistra, che è anzitutto nazionale. Ora vedremo se il Pd sostiene la sua segretaria o è ancora subalterno a Conte. Schlein è la segretaria del partito più importante dell’opposizione e il suo approccio è inclusivo. Vediamo se piace anche a chi pensa ai veti e non ai voti. Anche se noi valiamo il 4% in Liguria e credo che quei voti possano essere determinanti”.
Il centrodestra
Intanto nel centrodestra è la premier Giorgia Meloni nella sua relazione introduttiva all’esecutivo di Fratelli d’Italia a parlare della Liguria. Per dire che sulla scelta del candidato la situazione “è complessa. Dopo l’ottimo lavoro di rilancio portato avanti dal centrodestra, stiamo individuando una candidatura capace di dare continuità alla crescita della Regione. E sono molto serena che ci arriveremo presto”. Da giorni ballano i nomi di Ilaria Cavo e di Pietro Piciocchi. Il vicesindaco di Genova è dato per favorito visto che sulla giornalista e deputata di Noi Moderati preferita dall’ex governatore sembra esserci una certa ostilità della Lega. Anche se il viceministro alle Infrastrutture e plenipotenziario di Matteo Salvini in Regione Edoardo Rixi ha smentito di averla definita “impresentabile”, come era stato riportato da alcuni giornali.
Scajola
Ma anche l’ex ministro e attuale sindaco di Imperia Claudio Scajola non molla. E dopo aver affossato Cavo continua a spingere il “suo“ Lorenzo Cuocolo, presidente della Fondazione Carige: "Ho passato la giornata a mandare e ricevere messaggi dai leader politici più importanti, a partire dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni. A tutti ho ribadito il concetto: dobbiamo sederci attorno a un tavolo e non alzarci finché non abbiamo deciso il candidato. Toti ha governato bene e ha subito una grave ingiustizia. Tuttavia dobbiamo passare a una fase nuova”.