Roma, 15 aprile 2024 – Le squadre si preparano per le elezioni europee. C’è chi lotta per lo scudetto e chi per la sopravvivenza. Nel primo gruppo le tensioni più alte sono negli spogliatoi del Pd: il nodo Elly Schlein da sciogliere crea problemi. "Stiamo ancora lavorando sulle liste – dice la segretaria – arriveremo presto a definirle, perché c’è la scadenza a fine mese".
Le ultime voci la danno capolista nella circoscrizione Centro e nelle Isole: nelle altre tre pare voglia essere presente in lista secondo un criterio alfabetico, dunque agli ultimi posti. Anche così, però, finirebbe per penalizzare gli altri candidati, compresi quelli civici, ad esempio Lucia Annunziata.
Chiuso l’accordo con Stefano Bonaccini che sarà capolista nel Nord-est, resta il rebus del Centro dove si affollano i pretendenti. Alle spalle di Schlein, si contendono la piazza d’onore Nicola Zingaretti, Marco Tarquinio, Dario Nardella, Matteo Ricci. Un posto va garantito all’uscente Camilla Laureti, vicina alla leader, e all’ex deputata Alessia Morani. Ci sono incastri da mettere a punto, così la Direzione per il varo delle liste è stata fissata per domenica mattina. Peraltro, le intenzioni dell’allenatrice-giocatrice contano fino a un certo punto perché i potentati locali si sono già organizzati: complici le pluri-preferenze, certi candidati – a prescindere dal posto in lista – si sono messi d’accordo per scambiarsi i voti.
Dentro FdI c’è meno tensione: la parola di Giorgia Meloni è legge. Per ora, il volto della premier campeggia sui manifesti elettorali, ma bisogna attendere la conferenza programmatica del partito che inizia il 26 a Pescara per il coming out sulla sua candidatura nonché sul complesso delle liste. Dove torna di moda il nome del ministro Francesco Lollobrigida assieme a quello di alcuni parlamentari italiani, tra cui Manlio Messina.
Tra chi mira alla vetta e chi combatte per sopravvivere, nella fascia mediana c’è l’ex terzo Polo. Le ultime voci danno praticamente certa la decisione di Matteo Renzi di non candidarsi per Bruxelles. Nelle liste di IV ci dovrebbero essere personaggi pubblici come Francesca Pascale, l’ex compagna del Cavaliere, e il giornalista Alessandro Cecchi Paone, ma anche politici rodati come l’ex ministra Teresa Bellanova e l’europarlamentare uscente Nicola Danti. Non ci sarà l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro. Spicca nel centro-classifica, Forza Italia che presenta una lista unitaria con Maurizio Lupi. Da Letizia Moratti ad Alessandra Mussolini, passando per Renata Polverini e Fulvio Martusciello i candidati verranno ufficializzati sabato al Consiglio nazionale del partito.
C’è chi giura che lì Antonio Tajani scioglierà la riserva: capolista in 4 circoscrizioni (escluse le Isole). Nel gruppone ci sono anche i Cinquestelle che però si muovono con parsimonia: senza grossi nomi – a parte Pasquale Tridico e Giuseppe Antoci – uscenti ricandidati, ed europarlamentarie da concludere. La vera partita Giuseppe Conte la gioca in Puglia. Quanto a Carlo Calenda, punta sulla società civile.
Dopo l’affondo di Bossi, l’8 e il 9 giugno Salvini lotta per conservare la segreteria. La carta che spera sia vincente è Roberto Vannacci; un’arma a doppio taglio la candidatura praticamente certa del generale, fa ribollire il partito. "La Lega candidi i leghisti", avverte l’ex ministro Gian Marco Centinaio. Pure Avs combatte per la sopravvivenza: dopo aver reclutato trainer di consensi (gli ex sindaci Ignazio Marino e Leoluca Orlando) cerca di fare un all-in con Ilaria Salis: l’insegnante detenuta in Ungheria potrebbe spingere la base alle urne. C’è poi chi combatte senza speranze come Michele Santoro. Nella lista ’Pace, Terra, Dignità’ i nomi altisonanti si affollano, ma rischiano di non esserci gli elettori.