Martedì 19 Novembre 2024
BEATRICE GRASSELLI
Politica

Regionali, l’analisi dei politologi: “Hanno vinto i sindaci e le coalizioni allargate”

Pasquino: “Non vedo riflessi sul governo. Schlein incassa la vittoria sull’idea di campo largo”. Pombeni: “Astensione? Le Regionali non attirano. Nel Pd si rafforzano i dirigenti locali”

Roma, 19 novembre 2024 – Così come avvenuto in Liguria, le Regionali non hanno scaldato il cuore degli elettori e tra i vincitori spicca ancora una volta l’astensionismo. Ne parliamo con i politologi Gianfranco Pasquino e Paolo Pombeni.

Gianfranco Pasquino e Paolo Pombeni
Gianfranco Pasquino e Paolo Pombeni

Questa doppia vittoria per il centrosinistra significa che il vento sta cambiando e che ci saranno riflessi sul Governo?

Pombeni: “Saranno riflessi modesti e discenderanno soprattutto dalla distribuzione dei voti dei partiti. FI ne esce molto meglio della Lega e questo potrebbe avere conseguenze sugli equilibri interni. FdI mostra invece di avere un problema con la sua classe dirigente che dovrà affrontare”.

Pasquino: “Si è levato un venticello leggero. Più significativo in Umbria dove si ritorna dopo 5 anni ad una posizione politica storica, piuttosto che in Emilia-Romagna dove il risultato era più scontato. Quello che ne emerge è che mettendo insieme membra che sono altrimenti sparpagliate il centrosinistra riesce a vincere. Dal 67% di cinque anni fa l’affluenza in Emilia-Romagna è crollata al 46%. In Umbria dal 63,7% al 52,3%”.

Come si spiega questa disaffezione verso le urne alle Regionali?

Pombeni: “Gli elettori non ritengono la Regione un ente interessante, viene visto come uno spazio politico per professionisti. Alle Europee i voti sono più liberi, più legati agli ideali. Di fatto anche i partiti della coalizione di centrosinistra sono andati abbastanza male, da Avs al M5s. Per invertire la rotta bisognerà essere capaci di coinvolgere l’opinione pubblica e di recuperare un rapporto con le parti eccellenti della società civile”.

Pasquino: “In Emilia-Romagna ci sono stati anche problemi concreti che hanno tenuto le persone lontane dai seggi. Basta pensare alle difficoltà che in tanti hanno subito a causa delle alluvioni. Quando hai problemi di questo tipo passa la voglia di votare. Va detto inoltre che le campagne elettorali non sono state trascinanti e non sono state in grado di creare un coinvolgimento sentito”.

Queste vittorie rafforzeranno la posizione di Elly Schlein?

Pombeni: “È un risultato ambiguo. Quelli che hanno vinto sia in Emilia-Romagna sia in Umbria sono le classi dirigenti tradizionali, i riformisti e non i rappresentanti dei mondi a lei più vicini. Pertanto più che a un suo rafforzamento, porterà a un riequilibrio interno”.

Pasquino: “Non la rafforza, ma le dà ragione su un aspetto come la necessità di lavorare su una coalizione il più ampia possibile. Pone anche le condizioni per sfidare il Governo su ricette precise di cambiamento, su temi concreti come potrebbe essere quello del salario minimo”.

Qual è il dato più interessante che emerge da questi risultati?

Pombeni: “Sicuramente che sta emergendo una nuova classe dirigente. Fra questi spiccano certamente i risultati dei sindaci. Le tantissime preferenze intercettate da Isabella Conti, il buon risultato di Gian Carlo Muzzarelli. La stessa Proietti è stata un sindaco. I sindaci sono figure molto vicine ai cittadini, possono mostrare quello che sanno fare, gli elettori li hanno visti alla prova”.

Pasquino: “L’esperienza da sindaco è sicuramente qualificante in politica. I sindaci tengono un rapporto quotidiano con i loro cittadini e nel loro operare acquisiscono moltissima esperienza e questo infonde fiducia negli elettori. Tutto questo insieme alla conferma dell’importanza del campo largo”