Domenica 17 Novembre 2024
EMILY POMPONI
Politica

Elezioni Emilia-Romagna e Umbria: chiamata alle urne per 4,3 milioni. Preoccupa l’astensione

Il centrodestra sogna il ribaltone nella storica roccaforte rossa. Per il campo largo una doppia prova. Si vota oggi e domani

L’allestimento dei seggi a Ravenna, città di cui è sindaco il candidato de Pascale (Foto Zani)

L’allestimento dei seggi a Ravenna, città di cui è sindaco il candidato de Pascale

Roma, 17 novembre 2024 – Ci siamo. Oggi e domani 4,3 milioni di italiani (circa 3,6 milioni in Emilia-Romagna e poco più di 700mila in Umbria) andranno al voto in tandem per eleggere i propri rappresentanti in Regione. Ma ovviamente c’è di più. Perché dopo il mancato ribaltone in Liguria, la gara emiliano-romagnola e quella umbra saranno utili a definire l’umore degli italiani. In Emilia-Romagna, baluardo della sinistra, la maggioranza a guida Meloni preme per uno “storico ribaltone nella ‘rossa’” con la vittoria della leghista Elena Ugolini sul dem Michele de Pascale. Dall’altro lato c’è l’Umbria, che nel 2019 ha vissuto uno storico cambio, con la destra la potere dopo anni di sinistra e il trionfo della leghista Donatella Tesei, governatrice uscente e ora ricandidata contro la ‘campolarghissima’ (dalla sinistra antagonista ai boy scout cattolici) Stefania Proietti.

Caleidoscopio di questa maggioranza extra-large è la fotografia scattata fuori l’ospedale di Terni del sit-in Pd di venerdì, dove Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli al grido di “u-ni-tà” in sostegno della loro candidata hanno tentato di ricucire insieme i pezzi di un’alleanza malconcia. Un centrosinistra che sfida l’egemonia della destra giocandosi il tutto per tutto proprio nell’appuntamento ternano, roccaforte populista a guida Bandecchi, il sindaco che non ha paura di rivendicare con una boutade che lui i voti non li elemosina, li compra direttamente. Insomma, una mise en abyme quella del comizio umbro che ci restituisce l’intensità del più ampio scontro politico tra la maggioranza di Meloni e l’opposizione trainata da Schlein.

In Umbria

In Umbria si preannuncia una sfida all’ultimo voto. Il centrodestra punta almeno a una doppietta, dopo la vittoria in Liguria. La governatrice Tesei, che per il secondo mandato vede l’appoggio anche di Alternativa Popolare di Bandecchi, si scontra testa a testa con la sindaca civica di Assisi puntando su stabilità, sicurezza e crescita economica. “Chissà che l’Umbria non sia la dodicesima vittoria su tredici da quando governiamo” ha detto Meloni al comizio del centrodestra a Perugia. Per Proietti non sarà facile avere la meglio su Tesei, ma crede in un Sardegna bis puntando sui temi che uniscono i progressisti: sanità, lavoro e ambiente. Gli altri sette candidati in lizza sono Martina Leonardi (Insieme per l’Umbria resistente), Marco Rizzo (Democrazia sovrana popolare e Alternativa riformista), Moreno Pasquinelli (Fronte del dissenso), Fabrizio Pignalberi (Più Italia sovrana e Quinto polo per l’Italia), Elia Francesco Fiorini (Alternativa per l’Umbria), Giuseppe Paolone (Forza del popolo), Giuseppe Tritto (Umani insieme liberi).

In Emilia Romagna

In Emilia-Romagna lo scontro principale è tra il candidato centrosinistra Michele De Pascale, l’attuale sindaco di Ravenna che punta a diventare successore di Stefano Bonaccini, e la professoressa Elena Ugolini, civica ed esponente di Unione e Liberazione, candidata del centrodestra. Gli altri due candidati sono il civico Luca Teodori e Federico Serra di Potere al Popolo, Pci e Rifondazione. La campagna elettorale si è giocata principalmente sul tema alluvione e sulle responsabilità politiche. Il centrosinistra ha da subito puntato il dito contro il governo per non aver agito tempestivamente, mentre la destra ha evidenziato gli sforzi fatti puntualizzando la mala gestione della giunta. Ma proprio quella rabbia dei cittadini, colpiti da quattro alluvioni in un anno, adesso diventa preoccupazione per l’affluenza.

Come si vota

Le urne sono aperte oggi dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Il voto disgiunto, che consente di votare per un candidato alla presidenza della Giunta regionale e per una lista collegata a un altro candidato, è permesso in Emilia Romagna, ma non in Umbria.