Roma, 11 aprile 2024 – Pontieri al lavoro a Bari per la ricerca di una terza candidatura unitaria a sindaco e nuovo assessorato alla legalità nella giunta regionale di Michele Emiliano pronto per i 5 Stelle. Non potrebbe chiedere tanto di più Giuseppe Conte ai manifesti sensi di colpa del Pd per il degrado della situazione in Puglia e nel capoluogo.
Il leader M5s, che oggi promette di presentare la "svolta necessaria" in conferenza stampa a Bari, è a un passo dall’incassare politicamente su tutta la linea: quantomeno in Regione. Anche se c’è sempre il rischio che le idiosincrasie personali si avvitino in rotture. Sembra tuttavia allontanarsi l’ipotesi di un un ritiro dei quattro consiglieri M5s (una è anche assessora) dalla maggioranza che sostiene Emiliano, a favore di un raddoppio della presenza in giunta con la stella della moralizzazione. Tema che dopo l’arresto di ieri di Alfonso Pisicchio, ex assessore con Emiliano, e del fratello Enzo per corruzione e truffa si fa ancora più insistente. Ma comunque le stesse voci su una possibile intesa a Firenze vanno nel senso di una distensione Pd-M5s.
Nel frattempo, a Bari, l’ex governatore Nichi Vendola e il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni sono impegnati nel tentativo di ricomporre il quadro unitario del centrosinistra in vista delle comunali. Il fatto che il centrodestra abbia quasi scelto il proprio candidato, il consigliere regionale leghista Fabio Romito, attesterebbe che a giugno si dovrebbe votare senza che il Viminale sciolga il consiglio comunale in seguito agli accertamenti disposti per infiltrazione mafiosa. Ieri al riguardo sono iniziate le audizioni in commissione antimafia, dove gli esponenti Pd hanno buon gioco a rivendicare la "determinazione" dell’amministrazione Decaro nel contrasto all’illegalità.
Vendola e Fratoianni sono i promotori della candidatura di Michele Laforgia, appoggiata da M5s, centristi e +Europa. Ma siccome i Verdi appoggiano l’ecologista Vito Leccese candidato dal Pd, sono i primi interessati a ricomporre il quadro. Dopo che Laforgia ha fatto il passo di lato formale necessario a cercare un terzo nome, ora è su quello che si concentra il lavoro. L’ex governatore non può scendere in campo per la legge Severino, oltre che per l’avversione dei Verdi per le vicende Ilva. L’unica figura di compromesso possibile rimane Gianrico Carofiglio, ex magistrato ed ex senatore indipendente dem che non ama gli eccessi di visibilità e potrebbe mettere tutti d’accordo. Ma ancora non si sa se Conte sia disposto ad accettare. Altrimenti Leccese e Laforgia si sfideranno al primo turno con la speranza di fare un apparentamento al secondo. Ma queste cose lasciano sempre scorie.
Frattanto in ambito centrista Federico Pizzarotti lascia +Europa per candidarsi con Azione nella circoscrizione Nord Est alle Europee. Annunciando la candidatura, Carlo Calenda manda a dire polemicamente ai competitor che "Azione e i suoi partner andranno tutti nello stesso gruppo" di Renew Europe, a differenza della libertà di scelta annunciata da Emma Bonino per le liste degli Stati Uniti d’Europa con renziani, socialisti e altri. L’uscita era annunciata: "Non ho condiviso le scelte di +Europa fin dallo scorso autunno", fa sapere l’ex sindaco di Parma. Con lui il vicesegretario Piercamillo Falasca. Così "finisce un equivoco", ribatte il segretario di +Europa Riccardo Magi.