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Politica

Elezioni amministrative 2018, i ballottaggi città per città. La guida

La Lega e gli alleati avanti nel primo turno in 29 città, il centrosinistra in 20, mentre il Movimento 5 Stelle è ancora in corsa a Ragusa, Terni e Avellino. Tutto quello che c'è da sapere Ballottaggi amministrative 2018, l'affluenza Elezioni comunali 2018, la mappa dei ballottaggi: caccia ai voti dei 5 Stelle

Elezioni comunali, foto di repertorio (Ansa)

Roma, 23 giugno 2018 - Manca poco alla resa dei conti. Ancora poche ore per stabilire domani, domenica 24 giugno, chi starà davanti nei ballottaggi delle elezioni amministrative 2018 con cui si eleggono i sindaci di 75 comuni medio-grandi, tra cui 14 capoluoghi di Provincia. Il conto alla rovescia è dunque iniziato e stando ai risultati del primo turno, andato in scena domenica 10 giugno, il centrodestra è rimasto davanti in 29 città, il centrosinistra in 20, mentre i candidati del Movimento 5 Stelle sono ancora in corsa a Ragusa, Avellino e Terni. Ma andiamo con ordine, facendo il punto sulle città più importanti.

Quando si vota - Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 del 24 giugno. Lo scrutinio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi.

Come si vota -  Per votare è sufficiente fare una croce sul nome del candidato sindaco.

I documenti necessari - L'elettore deve presentarsi al seggio con un documento d'identità con foto, valido o anche scaduto purché consenta l'identificazione. L'altro documento fondamentale è la tessera elettorale.

Elezioni comunali 2018, la mappa dei ballottaggi: caccia ai voti dei 5 Stelle

Le sfide principali Siena: il ballottaggio sarà tra Bruno Valentini del centrosinistra (27,4%) e Luigi De Mossi del centrodestra (24,2%). Nella città del Palio, il centrosinistra sembra in vantaggio dopo aver stretto un’alleanza formale con l’ex sindaco Pierluigi Piccini, che si era candidato con la lista civica Per Siena con la quale aveva ottenuto il 21,27%. 

Pisa: duello incerto, con Michele Conti (33,3%) avanti di un soffio sullo sfidante di centrosinistra Andrea Serfogli (32,3%). Il primo ha già ricevuto l’appoggio della lista civica del candidato Latrofa, mentre il secondo ha annunciato un apparentamento con le tre liste civiche che al primo turno hanno sostenuto i candidati Veronese e Zippel. Ma a pesare sull’esito elettorale, potrebbe essere il Movimento 5 Stelle che con il 9,9% ottenuto dal candidato Gabriele Amore potrebbe risulterebbe decisivo. Il centrosinistra teme un’alleanza giallo-verde tra M5S e Lega. Ma l’esponente dei 5 Stelle ha annunciato: "Per noi nessun apparentamento".

Massa: il sindaco uscente del centrosinistra, Alessandro Volpi (33,9%), dovrà vedersela con il candidato di centrodestra Francesco Persiani (28,2%).

Ancona: il sindaco uscente del Pd, Valeria Mancinelli (48% al primo turno), affronta il candidato civico sostenuto dal centrodestra Stefano Tombolini (28,4% al primo turno). I candidati rimasti fuori dal doppio turno, Daniela Diomedi (M5S) e Francesco Rubini (Altra Idea di Città), hanno già escluso apparentamenti. 

Imola: la sfida è tra la candidata del centrosinistra, Carmen Cappello (Pd, Imola Futuro, Imola Più, Partecipazione e innovazione, Sinistra per Imola, quasi 13mila voti), e quella del Movimento 5 Stelle, Manuela Sangiorgi (poco più di novemila preferenze). 

Sondrio: Marco Scaramellini (centrodestra) riparte dal 46,8% sul candidato di centrosinistra Nicola Giugni (36,1%). 

Terni: il leghista Leonardo Latini parte col 49,2% del primo turno e sfida il pentastellato Thomas De Luca, a quota 25%. Il Pd ha fatto sapere che non darà indicazioni di voto ai propri elettori. 

Imperia: l'ex ministro dell'Interno Claudio Scajola (35,3% al primo turno) ha scelto una lista civica per sfidare il candidato del centrodestra unito, nonché suo ex delfino Luca Lanteri (28,7%), sostenuto dal governatore Giovanni Toti. Anche qui il Pd ha lasciato libertà di voto ai propri elettori.

Viterbo: il candidato del centrodestra Giovanni Maria Arena ha ottenuto il 40,2% al primo turno. A sfidarlo, a sorpresa, sarà la candidata civica Chiara Frontini (17,6%). Flop del centrosinistra che esprimeva la giunta uscente.

Teramo: classica sfida centrodestra-centrosinistra nella città abruzzese, Giandonato Morra (34,6%) contro Gianguido D'Alberto (21,1%).

Brindisi: stesso schema in Puglia; Roberto Cavalera del centrodestra (34,7%) sfida Riccardo Rossi del centrosinistra (23,5%).

Avellino: il capoluogo irpino è uno dei tre in cui il M5S ha raggiunto il ballottaggio. Vincenzo Ciampi ha raccolto il 20,2% al primo turno e dovrà vedersela con il favorito Nello Pizza del centrosinistra (42,9%).

Messina: nella città dello Stretto il centrodestra parte favorito con Dino Bramanti che, al primo turno, ha racimolato il 28,2% delle preferenze contro il 19,8% di Cateno De Luca.

Ragusa: in vantaggio sono i grillini, che già governavano nella scorsa sindacatura. Due settimane fa Antonio Tringali ha ottenuto il 22,7% contro il 20,8% di Giuseppe Cassì del centrodestra. Giorgio Massari, arrivato terzo, ha lasciato libertà di scelta ai suoi elettori.

Siracusa: in campo per il ballottaggio sono rimasti Francesco Italia, candidato di area dem, e Paolo Ezechia Reale, per il centrodestra.