Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Elezioni, guerra di cifre Pd-M5S. Grillo: dem in via d'estinzione

Partito democratico e pentastellati si contendono la vittoria. Grillo: noi primo partito. Il presidente dem Orfini cita l'Istituto Cattaneo: Movimento in calo rispetto al 2013. I dati SALVINI / "Io voterei i 5 stelle"

Beppe Grillo (NewPress)

Roma, 7 giugno 2016 - Finito lo spoglio, comincia la guerra dei numeri. Le elezioni amministrative portano con sé l'ennesima polemica che vede schierati Movimento 5 Stelle e Partito democratico, l'uno contro l'altro, pronti alla battaglia decisiva, quella del ballottaggio. Intanto, ognuno canta la sua vittoria. 

 Beppe Grillo, da parte sua, punta sul successo di Virginia Raggi nella Capitale e dal suo blog afferma che "tutti i giornali del mondo hanno riportato notizia del risultato storico a Roma". Opposta prospettiva quella dei dem, con il presidente Matteo Orfini che snocciola dati: "Al voto andavano 24 Comuni capoluogo. Il Pd ne ha vinti al primo turno 3 e arriva al ballottaggio in 17. Sono 4 quelli in cui siamo rimasti fuori. Il Movimento 5 Stelle in 6 non è nemmeno riuscito a presentarsi, in 15 rimane fuori dal ballottaggio. Su 24 Comuni capoluogo va al ballottaggio solo in 3: a Roma, Torino e Carbonia". 

ORFINI: M5S PERDE VOTI - Fare i calcoli, non è semplice ammette Orfini ma "quello che è certo è che rispetto al 2013 il M5S perde mentre il centrosinistra cresce. La Lega scompare, Sinistra Italiana ha un risultato deludente, parole di Fassina, non mie".  I presidente Pd cita come fonte l'Istituto Cattaneo e commenta: "Questo è il quadro oggettivo, il resto è, legittima, propaganda".

Pronta la replica di Grillo: "Il Bomba è un cialtrone - controbatte - Vive nel suo magico mondo e ieri ha dichiarato trionfante davanti telecamere e giornalisti: 'Al primo turno abbiamo portato a casa quasi mille sindaci'. Nel mondo reale invece le liste presentate dal Pd alle amministrative sono appena 123 (circa la metà di quelle del MoVimento 5 Stelle) e i candidati piddini che hanno vinto al primo turno sono 18 (non 1000)".

I NUMERI DI GRILLO - "Con 956.552 voti il MoVimento 5 Stelle si afferma come la forza politica nazionale più votata alle amministrative - si legge ancora in un post di Grillo - Al secondo posto, in via di estinzione, c'è il Pd con 953.674 voti, un risultato ben lontano da quello vaneggiato nel magico mondo di Renzie dove 'il Pd ha il 40% ovunquè mentre a Roma il Pd ha preso il 17%, a Napoli l'11%, a Savona il 21%, a Grosseto il 19%.

BALLOTTAGGIO E VELENI - Cinque Stelle e Pd stanno affilando le armi in vista del 19 giugno, che li vedrà battagliare per Roma e Torino. E i toni sono già quelli da vigilia. Virginia Raggi è stata al Senato oggi per fare il punto con i 5 Stelle proprio in vista del secondo turno e dalle file Pd partono frecce al veleno. "Come volevasi dimostrare, la Raggi arriva al Senato a farsi dare la linea dallo staff e dal Direttorio del M5S - sbuffa il senatore Pd Raffaele Ranucci - Mi auguro che i cittadini i romani si pongano questa domanda: per chi voto? Per qualcuno che si occuperà della mia città o per la Casaleggio & co?". 

ISTITUTO CATTANEO: 5 STELLE GIU' - Il centrodestra "recupera 4 punti percentuali, il centro-sinistra ne recupera circa 1, mentre i 5 Stelle ne perdono quasi 4". A fornire i dati è l'Istituto Cattaneo, citato anche da Orfini, che ha confrontato il responso delle urne di domenica scorsa con il dato delle ultime elezioni politiche, quelle del 2013, e con il turno comunale precedente (che in quasi tutti i comuni si è tenuto nel 2011). "Il successo del M5s a queste elezioni è evidente e significativo - osserva - se si fa riferimento alle precedenti elezioni comunali; ma va aggiunto che si era già prepotentemente presentato sulla scena politica nelle elezioni del 2013, rispetto alle quali questa consultazione segna per i 5 Stelle un momento di stasi se non di arretramento. Mentre centro-sinistra e centro-destra - dato per scontato l`arretramento rispetto al 2011 per l`irruzione nella scena politica del M5s del 2013 - rispetto a quelle elezioni segnalano segni di ripresa, specie per il centro-destra (complessivamente inteso, da Forza Italia a Lega e Fratelli d`Italia)".