Roma, 4 giugno 2016 - Alle elezioni amministrative di domenica 5 giugno nei comuni sopra ai 15mila abitanti gli elettori hanno la possibilità di scegliere l'opzione del voto disgiunto. Ovvero di dare la propria preferenza a un candidato sindaco e a una lista che non è a esso collegata e che non lo sostiene. In questo caso basterà mettere il segno sulla scheda al candidato sindaco a cui si vuole dare la preferenza (sul relativo rettangolo) e un altro segno su una delle liste che non lo sostiene e per cui si vuole però votare per la formazione del consiglio comunale. Si tratta di una scelta che qualcuno prende per indecisione, ma per molti è una scelta ragionata con motivazioni politiche precise.
Nei comuni con più di 15mila abitanti le scelte sono le seguenti: si può dare la propria preferenza a un candidato a sindaco, con un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste collegate (con un segno sul relativo contrassegno); in questo caso il voto è valido sia per il candidato sindaco sia per la lista collegata scelta; per un candidato a sindaco, con un segno sul relativo rettangolo, non segnando alcun contrassegno di lista: il voto in questo caso è attribuito solo al candidato sindaco; per una delle liste tracciando un segno sul relativo contrassegno: il voto così espresso è valido sia per la lista sia per il candidato sindaco collegato; infine, appunto, il voto disgiunto che risulta valido e viene attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista prescelta non collegata. A queste si aggiunge la possibilità di votare solo per candidati alla carica di consigliere comunale, scrivendone il nominativo nelle righe stampate a fianco del contrassegno della lista di appartenenza dei candidati votati, anche senza segnare il contrassegno della lista stessa.