Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Draghi alla Cernobbio del Sud: "Stop ai pigri pregiudizi sul Meridione"

Il premier al Forum: "Vogliamo che il Mezzogiorno torni ad avere la centralità che merita"

Roma, 13 maggio 2022 - Ha preso il via a Sorrento il forum 'verso Sud. La strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo'. "Sono davvero felice di essere oggi a Sorrento per questo incontro - ha detto il premier Mario Draghi - Voglio ringraziare la ministra Carfagna per la splendida iniziativa e per l'invito. Dalla formazione di questo Governo, il Sud è al centro dell'azione dell'esecutivo, delle nostre politiche di rilancio del Paese. Vogliamo che il Mezzogiorno torni ad avere la centralità che merita, in Italia e in Europa", sono state le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo al Forum. 

Mattarella e Draghi a Sorrento (Ansa)
Mattarella e Draghi a Sorrento (Ansa)

"Il quadro geopolitico che ci muta davanti presenta rischi, ma anche opportunità, in particolare per i Paesi del Mediterraneo. La giornata di oggi è un segno della nostra volontà di immaginare e costruire un Sud diverso. Un Mezzogiorno protagonista delle grandi sfide dei nostri tempi. L'evoluzione delle politiche pubbliche per il Meridione è spesso rappresentata come una successione di inevitabili sprechi, fallimenti. La storia economica del Sud nel Secondo Dopoguerra è però più complessa di come raccontano questi pigri pregiudizi", sono state ancora le parole di Draghi.

Ad assistere ai lavori di questa prima giornata il capo dello Stato, Sergio Mattarella, mentre tra oggi e domani interverranno ministri e leader politici. "Il Mezzogiorno ha tutto il potenziale per convergere rapidamente verso il Centro-Nord - sottolinea Draghi - Per farlo, serve prima di tutto la giusta collaborazione tra investimenti pubblici e privati; serve rafforzare la capacità amministrativa, a partire dalla giustizia, formare le competenze necessarie. E serve puntare sui talenti troppo spesso lasciati ai margini, a partire dai giovani e dalle donne". Il premier ribadisce che "l'Italia e l'Unione Europea devono collaborare per agevolare questo processo", ricordando che il "Piano nazionale di ripresa e resilienza destina almeno il 40% dei fondi al Sud - finanziamenti che si sommano a quelli del Fondo per lo sviluppo e la coesione". Ma, avverte il premier, "i finanziamenti, da soli, non bastano: serve la capacità di utilizzarli bene e in tempi certi. Purtroppo, questa capacità è spesso minore proprio dove gli investimenti sono più necessari". "Dobbiamo procedere rapidamente - afferma Draghi - con l'agenda di riforme concordata con l'Unione Europea, per non perdere accesso ai finanziamenti e superare le fragilità strutturali che hanno rallentato la crescita dell'Italia e del Sud". 

Il presidente del Consiglio sottolinea inoltre la necessità di "rafforzare la cooperazione tra Paesi del Mediterraneo anche nella politica energetica. La guerra in Ucraina ha fatto emergere la pericolosità della nostra dipendenza dal gas russo. L'Italia si è mossa con la massima celerità per diversificare le forniture di gas - e intende continuare a farlo. E in tutto questo, il Sud è centrale". "Tutta l'attività nel campo del gas di cui si parla oggi - specifica poi Draghi - è necessaria perché siamo in un periodo di emergenza ma non avviene a scapito del raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica che abbiamo fissato, concordato nel nostro Paese e in Europa. Per cui acceleriamo lo sviluppo dell'energia rinnovabile più di quanto abbiamo fatto fino ad ora. L'emergenza semmai spinge a una maggiore velocità degli investimenti in energie rinnovabili e questo per migliorare la sostenibilità del nostro modello economico, ma anche ormai per garantire quell'indipendenza energetica, economica e politica a cui tendiamo e a cui i tempi che stiamo vivendo ci portano". Nel finale del suo intervento, il premier indica come obiettivo quello di "una maggiore integrazione europea, di una più forte proiezione dell'Europa nel Mediterraneo. E dobbiamo costruirlo insieme - Governo e Regioni, pubblico e privato, Nord e Sud. Un diverso corso della storia è possibile. Tocca a noi fare in modo che non resti un miraggio, ma si faccia realtà".