Roma, 7 marzo 2024 – “Il procuratore Melillo ha detto che solo dopo il suo avvento sono state cambiate le regole del sistema. Per questo vogliamo sentire Federico Cafiero De Raho". La senatrice Raffaella Paita, membro della commissione Antimafia per Italia Viva, insiste nella sua richiesta di ascoltare oggi il deputato del M5s e membro anche lui dell’Antimafia sul funzionamento delle Segnalazioni di Operazione Sospetta. E ribadisce: vogliamo chiarezza sul dossieraggio.
L’audizione di un membro della stessa commissione “non ha precedenti”, ha detto però lei stessa annunciando l’iniziativa, su cui ora dovrà esprimersi la presidente Colosimo.
"De Raho ha arringato l’ufficio di presidenza spiegando il meccanismo delle Sos e quello che lui aveva fatto all’epoca. Ma Melillo ha ben spiegato che lui ha cambiato l’organizzazione, ha effettuato una rotazione degli incaricati e ha rafforzato il sistema di cybersecurity. È evidente che allora prima queste cose non erano state fatte. Quindi per me De Raho deve spiegare molto".
Il quotidiano Domani ha detto che i suoi giornalisti hanno ricevuto solo atti giudiziari in base ai quali hanno scritto. E la procura ha smentito che fosse in atto un dossieraggio di politici.
"Ci sono delle inchieste in corso che stabiliranno la verità. Quello che chiedo è: come mai queste attività venivano raccontate solo da certi giornali e da certi giornalisti? Io prendo atto di una certa fotografia, quella del fatto. Peraltro rilevo che il procuratore Melillo ha parlato di un accesso ad altre banche dati che va oltre il tema dell’antimafia. Un enorme grande fratello che inquieta".
Melillo oggi prima dell’audizione ha anche detto che ci sono polemiche che sembrano mirate a delegittimare la procura nazionale antimafia.
"Per quanto mi riguarda l’Antimafia è intoccabile e la sua funzione è stata storicamente fondamentale: nessuno può metterla in discussione. Se ci sono state azioni inopportune da parte di magistrati o pubblici ufficiali lo capiremo. E cercare la verità serve proprio a evitare che si faccia di tutta l’erba un fascio. Detesto le generalizzazioni nella stampa, nella magistratura e nella politica".
Melillo ha anche detto che la condotta di Striano non gli sembra compatibile con una “deviazione individuale” e che non sembra iniziativa di un singolo.
"Sono parole che preoccupano e allarmano ulteriormente: sono interrogativi legittimi che hanno a che vedere con la qualità della nostra democrazia, e che Renzi è stato il primo a denunciare. Quindi Italia Viva e il centro vogliono piena luce e trasparenza, anche perché, al di là della vicenda Striano, si parla di migliaia di accessi. Bisogna andare a fondo".
Lei aveva detto che Schlein ha abdicato al garantismo per il Pd che si schierava con i giornalisti spiati. La leader Pd poi ha chiesto anche lei chiarezza.
"Sono felice che si sia accorta dopo qualche giorno del caso. Anche questo è indicativo della sua velocità nello stare sulla notizia. Ci sono due spiegazioni. Non voleva intervenire prima perché c’erano solo nomi della parte avversa, oppure non ha letto i giornali negli ultimi giorni. Ma siccome sono una inguaribile ottimista, dico: meglio tardi che mai".