Giovedì 26 Settembre 2024
ANTONIO TROISE
Politica

Dopo l’alluvione. Polizze obbligatorie per le imprese. Confindustria: investimenti a rischio

Orsini, presidente degli industriali, richiama la politica: "La gente vuole interventi velocissimi". Via al decreto: dal primo gennaio le aziende devono assicurarsi contro le calamità. Premi proporzionali ai pericoli.

Dopo l’alluvione. Polizze obbligatorie per le imprese. Confindustria: investimenti a rischio

Orsini, presidente degli industriali, richiama la politica: "La gente vuole interventi velocissimi". Via al decreto: dal primo gennaio le aziende devono assicurarsi contro le calamità. Premi proporzionali ai pericoli.

L’obbligo per le imprese di assicurarsi contro le calamità naturali scatterà dal primo gennaio del 2025. Ma il presidente della Confindustria, Emanuele Orsini, non nasconde le sue preoccupazioni, soprattutto per il rischio di rendere meno competitive e attrattive larghe porzioni del nostro territorio. Il numero uno degli industriali insiste soprattutto sulla necessità di accelerare le opere per la messa in sicurezza e la mitigazione del rischio idrogeologico, mettendo la parola fine alle polemiche degli ultimi giorni: "Ci sono i progetti, tutte le parti politiche devono fare una cosa sola, dare attuazione a tutti i progetti. Serve, pancia a terra, finire i 280 cantieri che sono in corso e serve che i 400 progetti che ci sono vengano fatti velocissimamente. Questo è quello che si aspetta la gente di quelle terre, i romagnoli se lo meritano".

Appello che arriva, con parole diverse, anche dal presidente della Cei e arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi: "Chiediamo alle istituzioni di intervenire, con tempestività ed efficacia, a sostegno delle famiglie e del territorio che ha mostrato, di nuovo, tutta la sua fragilità: le accuse vicendevoli e i proclami lascino il posto a misure adeguate, scelte lungimiranti e azioni concrete". Sotto i riflettori, ieri, soprattutto il decreto interministeriale che dall’anno prossimo obbligherà le imprese ad assicurarsi dai rischi catastrofali. Il testo, illustrato ieri dal ministro delle imprese, Adolfo Urso, prevede "premi proporzionali ai rischi, tenendo conto delle caratteristiche del territorio e della vulnerabilità dei beni assicurati". Le compagnie assicurative, entro i limiti della propria tolleranza al rischio e in coerenza col fabbisogno di solvibilità globale, non potranno rifiutarsi di stipulare polizze con le imprese. Sace Spa potrà riassicurare il rischio assunto dalle compagnie assicurative mediante la sottoscrizione di apposite convenzioni, a condizioni di mercato.

"L’introduzione dell’obbligo di assicurazione consentirà alle nostre imprese di tutelare al meglio sia la produzione che l’occupazione", commenta Urso. Molto più cauto, invece, il presidente di Confindustria: "Stiamo dialogando col ministro Giorgetti: stiamo dicendo che potrebbe diventare un grande problema, perché potrebbe accadere che nei territori dove ci sono problemi gli industriali non investano più. Vuol dire desertificare pezzi del territorio e non ce lo possiamo permettere".

Sulla linea della prudenza anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, soprattutto per l’ipotesi di una polizza sugli edifici civili: "Sulle imprese c’è ed è obbligatoria. Io credo che si debba lavorare su questo con dei criteri di compartecipazione e volontarietà". Parla di "riflessioni in corso" il sottosegretario al Mef, Federico Freni, secondo cui "è ovvio che non si possa imporre al cittadino" la sottoscrizione. Dall’opposizione va all’attacco il presidente del M5s Giuseppe Conte: "Le polizze obbligatorie per rischi catastrofali attualmente non sono neppure stimabili", sottolinea, parlando di "dilettanti veri, che sbaragliano l’Italia".