Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Mattarella, discorso di fine anno: "L'odio come strumento politico intossica la società"

"Alle urne servono regole elettorali chiare e adeguate", afferma il presidente in diretta dal Quirinale

Sergio Mattarella (Lapresse)

Sergio Mattarella (Lapresse)

Roma, 31 dicembre 2016 - Nuova location per il tradizionale discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato infatti non ha scelto di parlare in diretta dal salottino del suo appartamento, come nel suo esordio, lo scorso anno, bensì da una delle sale del Torrino del Quirinale, il punto più alto del palazzo che vanta una meravigliosa vista sulla Capitale. Uno sguardo indietro ai momenti dolorosi di questo 2016, tra terremoti e attentati, uno sguardo all'economia, ai giovani e all'immigrazione. E una ferma condanna all'odio come strumento politico, che "intossica" la società: sono questi alcuni dei temi principali del discorso del presidente, che fa dell'Italia un ritratto duro ma conciso, della durata di meno di venti minuti, in cui Sergio Mattarella non esita però a porre l'accento sull'agenda delle cose che andranno fatte in questo 2017, leggi elettorali in primis. 

Il presidente usa un linguaggio semplice e chiaro, diretto, ma assieme alle note negative ricorda anche le energie sopite del Paese, i valori etici e la voglia di andare avanti degli italiani. Un pensiero va ai terremotati, oltre che alle vittime degli attentati di questo 2016, in particolare agli italiani. Anche ai giovani si è rivolto il Capo dello Stato ("Avete conoscenze e potenzialità molto grandi. Deve esservi assicurata la possibilità di essere protagonisti della vita sociale", le sue parole), sia in Italia che a quelli emigrati all'estero.  

IL TERREMOTO - "Ho visitato, anche quest'anno numerosi territori, ho incontrato tante donne e tanti uomini. Ho conosciuto le lore esperienze, ho ascoltato le loro speranze, le loro esigenze. Ho potuto toccare con mano che il tessuto sociale del nostro Pese è pieno di energie positive", ha spiegato Mattarella. "Con tutti ho condiviso sofferenze e momenti di gioia. Il nostro Paese è una comunità di vita, ed è necessario che lo divenga sempre di più", ha sottolineato. "Ci siamo ritrovati uniti - prosegue - in occasione di alcuni eventi che hanno suscitato l'emozione e la partecipazione di tutti noi".  Proprio ai terremotati, il presidente dedica un pensiero speciale: alle vittime così come a chi ha perso familiari, case e ricordi, che, soprattutto, "non devono perdere la speranza: ricostruiremo questi paesi così belli e carichi di storia". E infine, una menzione: "alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, alle Forze di Polizia, ai nostri militari, ai tanti volontari esprimo la riconoscenza del Paese. Il loro operato è oggetto dell'ammirazione internazionale".

UN ANNO DOLOROSO - Ricorda Mattarella: "Abbiamo vissuto insieme momenti dolorosi: dall'assassinio di Giulio Regeni, mentre svolgeva, al Cairo, la sua attività di ricercatore, alla morte, in Spagna, delle nostre ragazze che studiavano nel programma Erasmus. Dalla strage di Dacca a quella di Nizza, con nostri connazionali tra le vittime. Dal disastro ferroviario in Puglia al terremoto che ha sconvolto le Regioni centrali, provocando tanti morti. Negli ultimi giorni, abbiamo pianto Fabrizia Di Lorenzo, uccisa nell'attentato di Berlino. Così come era avvenuto, sul finire dell'anno scorso a Parigi, per Valeria Solesin. Ai loro familiari desidero rivolgere, a nome di tutti, un pensiero di grande solidarietà che non si attenua con il passare del tempo".

ECONOMIA E ILLEGALITA' - Arriva poi il tema di economia e crisi economica: "La crescita è in ripresa, ma è debole. Il suo impatto sulla vita di molte persone stenta a essere percepito. Va ristabilito un circuito positivo di fiducia, a partire dai risparmiatori, i cui diritti sono stati tutelati con il recente decreto-legge", ricorda Mattarella. Che parla anche di corruzione, evasione fiscale e illegalità, fenomeni da "contrastate con fermezza", seguendo le regole: "Non vi sarà rafforzamento della nostra società senza uno sviluppo della coscienza civica e senza una rinnovata etica dei doveri"

ODIO E POLITICA - "Vi è un altro insidioso nemico della convivenza. Non è un fenomeno nuovo, è in preoccupante ascesa: quello dell'odio come strumento di lotta politica", ammonisce il presidente. Che descrive come "l'odio e la violenza verbale, quando vi penetrano, si propagano nella società, intossicandola" e creando quindi una "società divisa, rissosa e in preda al risentimento", che "smarrisce il senso di comune appartenenza, distrugge i legami, minaccia la sua stessa sopravvivenza", e appella quindi a "opporsi a questa deriva". Recente è poi il dibattito sul web e le sue insidie, e il presidente non lo dimentica: "Il web è uno strumento che consente di dare a tutti la possibilità di una libera espressione e di ampliare le proprie conoscenze. Internet è stata, e continua a essere, una grande rivoluzione democratica, che va preservata e difesa da chi vorrebbe trasformarla in un ring permanente, dove verità e falsificazione finiscono per confondersi". 

IMMIGRAZIONE - Si passa poi alle questioni, caldissime, di immigrazione e terrorismo. "L'equazione immigrato uguale terrorista è ingiusta e inaccettabile, ma devono essere posti in essere tutti gli sforzi e le misure di sicurezza per impedire che, nel nostro Paese, si radichino presenze minacciose o predicatori di morte", afferma Sergio Mattarella. "Anche nell'anno trascorso le nostre Forze dell'ordine e i nostri Servizi di informazione hanno operato con serietà e competenza perché, in Italia, si possa vivere in sicurezza"

ALLE URNE - Ne 2017, Sergio Mattarella dovrà affrontare anche la questione elezioni e leggi elettorali. "All'inizio di questo mese si è svolto il referendum sulla riforma della seconda parte della Costituzione, con alta affluenza, segno di grande maturità democratica", ricorda. E rivela come nei giorni scorsi abbia ricevuto "numerose lettere, alcune di consenso, altre di critica per le mie decisioni", in particolare lettere di chi avrebbe "preferito nuove elezioni subito, a febbraio, per avere un nuovo Parlamento. Composto, ovviamente, dalla Camera dei deputati e dal Senato, secondo il risultato del Referendum". Ma del resto, prosegue, chiamare gli elettori al voto anticipato non è una scelta da prendere alla leggera, benché necessaria in situazioni particolari. Per farlo, poi, serve ancora qualcosa: "Regole elettorali chiare e adeguate, perché gli elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volontà e questa trovi realmente applicazione nel Parlamento che si elegge". Regole che oggi non ci sono: "Al momento esiste, per la Camera, una legge fortemente maggioritaria e, per il Senato, una legge del tutto proporzionale".  Quindi, chiamare i cittadini immediatamente alle urne sarebbe stato "poco rispettoso" di chi chiedeva una nuova legge elettorale e "contrario all'interesse del Paese,  con alto rischio di ingovernabilità", conclude Mattarella.