Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Diffidare degli amici

di Gabriele Canè

UN CONSIGLIO a chi pensa di tradurre in italiano il voto greco: prenda un bel testo di Erodoto o Platone, e provi a tradurlo. Sarà più semplice. Forse. E soprattutto più serio. Perché un conto sono i riflessi economici che il nostro Paese subirà dalla vittoria del no. Questi li vedremo da oggi, e saranno prevedibilmente negativi stando alle logiche usuali. Altro, ben altro, sono quelli sulla geografia politica, al di là delle grida di vittoria del caravanserraglio anti europeista trasversale tra i partiti (e quasi maggioritario nella società) o dei richiami preoccupati dei sostenitori del sì. Il fatto è che noi politicamente con la Grecia non c’entriamo nulla. Se Dio vuole. Non abbiamo avuto negli ultimi 70 anni né guerre civili, né monarchie quasi di importazione, né colpi di stato militari. E se vogliamo continuare e attualizzare, possiamo aggiungere che Syriza non c’entra niente con i 5Stelle o col Pd bis di Fassina. Così come Anel, il partito di destra alleato al governo di estrema sinistra, dimostra solo una vaghissima somiglianza con la Lega.

QUINDI, diffidare delle imitazioni e delle rivendicazioni di amicizia. Diffidare dei Vendola raggianti in piazza Syntagma, dei Brunetta che preparano il funerale di Bruxelles, dei Grillo che plaudono al fatto che la parola sia tornata al popolo. Scusi Grillo, ma fino a ora chi ha votato? Solo quelli con reddito superiore ai 500mila euro? Sciocchezzario tipico del post elezione. Vagamente patetico quando, appunto, il voto è quello degli altri. Detto questo, un primo esito lo abbiamo ottenuto: la certificazione che quando le cose si fanno serie, i grandi ci mandano a letto dopo Carosello e si mettono a discutere. Così oggi Merkel e Hollande si vedranno a quattr’occhi e decideranno cosa fare. E cosa farci fare. Nessuna novità. È ovvio, dunque, come su quanto accaduto ad Atene l’Italia non possa far finta di niente. La politica, ad esempio, può premere sull’acceleratore di una Ue che non sia solo un libro contabile. Cosa che Renzi ha incominciato a fare e che va perseguita senza timidezze. Senza scimmiottare uno Tsipras, perché di demagoghi ne abbiamo già abbastanza made in Italy, ma imponendo sul serio la nostra presenza in cabina di regia, perché l’Europa, questa Europa non va bene ai poveri greci. Ma non funziona neppure per gli altri. Ad esempio, per i più poveri dei ricchi. Cioè noi.

di Gabriele Canè