Roma, 30 gennaio 2022 - Col Mattarella bis si è aperta la resa dei conti all'interno di partiti e schieramenti. Nel Movimento cinque stelle la guerriglia è decisamente personale e si combatte tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Dopo il chiarimento chiesto ieri dal ministro degli Esteri oggi è Conte a ribattere ruvidamente: "Di Maio ha detto che ci vuole un chiarimento? L'ho detto prima io, un chiarimento ci sarà senz'altro. Di Maio avrà modo di chiarire il suo operato e la sua agenda". Di più: l'ex premier intende portare la questione direttamente davanti agli iscritti. "Siamo una comunità grande e in cui ciascuno, a partire dal suo presidente, deve rendere conto del suo operato davanti agli iscritti", sibila il leader pentastellato che, nella sostanza, rimprovera il ministro del mancato confronto con la dirigenza del partito durante le trattative. "Se Di Maio parla di fallimento, se Di Maio ha delle posizioni, le chiarirà perché lui era in cabina di regia, come ministro l'ho fatto partecipare" attacca il leader pentastellato.
Quirinale: la politica scappa, Mattarella no. "Accetto per senso di responsabilità"
La replica del ministro arriva a stretto giro e non è per nulla conciliante: "Decisioni in cabina di regia? Non si è mai parlato di fare annunci roboanti su presunti accordi raggiunti con Pd e Lega, oggi smentiti anche dal segretario dem Letta. Non si provi a scaricare le responsabilità su altri". Anche Di Maio torna ad esigere un confronto: "È chiaro che ci sono diversi aspetti che vanno chiariti", ripete anche oggi l'ex capo politico rispondendo a Conte che esige un chiarimento "non a Conte ma davanti agli iscritti" senza spiegare tuttavia come intenda fare. Perchè gli iscritti il M5s in genere li convoca sul blog.
A sorpresa arriva poi la difesa dell'ex premier da parte di Alessandro Di Battista. "Da anni è necessaria una riflessione politica all'interno del Movimento ma è vigliacco mettere oggi sul banco degli imputati l'ultimo arrivato che al netto d'idee diverse su alcune questioni considero persona perbene e leale". La presa di posizione non passa inosservata e, a stretto giro di posta, l'ex premier, con i giornalisti, commenta: "Stimo Alessandro Di Battista. E' una persona genuina, possiamo avere diverse opinioni politiche, ma lo rispetto e lo stimo. In politica, la qualità di essere persona perbene è importante per garantire che i traguardi siano ambiziosi, che ci sia l'etica pubblica. Ma essere perbene non e' sufficiente. La politica deve esprimere delle battaglie e occorre anche tanta determinazione e coraggio".
Certo è che le tensioni accumulate in M5s durante la maratona per il Colle restano. Netta la presa di posizione anche di uno dei vice di Conte, Riccardo Ricciardi: "Il Movimento è uno e Conte ha una legittimazione forte degli iscritti, se poi ci sono gruppi che ritengono di fare politica dentro i palazzi, questo non rappresenta il vero M5s. Sicuramente c'è una piccola minoranza con cui dovremo chiarire alcuni passaggi", dice in un'intervista a 'La Repubblica'. E su Di Maio, aggiunge, anche lui "dovrà rendere conto al Movimento di alcuni passaggi". Quanto a Conte, non è in discussione "perché ha dimostrato che la politica non e' solo questione di palazzo ma si fa con il consenso delle persone, fuori". Pochi commenti e, si apprende, chat M5s per lo più silenti il giorno dopo l'elezione di Mattarella, ma non manca chi, nella galassia pentastellata, teme che qualcuno possa essere orientato più ad andare al voto che a mantenere la stabilità di governo.