Giovedì 21 Novembre 2024
ROSALBA CARBUTTI
Politica

Dal Cile ad Austerlitz, tutte le gaffe dei grillini

Microchip sotto pelle, scie chimiche e Pinochet in Venezuela. Ecco tutti gli scivoloni di leader e parlamentari 5 Stelle. Ma il record di errori è di Di Maio

I grillini Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio (Ansa)

I grillini Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio (Ansa)

Roma, 19 luglio 2017 - La gaffe di Alessandro Di Battista su Napoleone ad  Auschwitz è solo l'ultima di una lunga serie. Di solito, però, il protagonista degli scivoloni è Luigi Di Maio, leader in pectore dei grillini. L'ultima, in ordine di tempo, è quella sull'ex parlamentare Luca Boneschi. Di Maio preso dalla foga anti-casta, ha puntato il dito contro l'ex radicale, reo di percepire un vitalizio di 3mila euro. Ma Boneschi è defunto l'anno scorso! Non c'è solo questa macabra gaffe nel curriculum del leader stellato.

La settimana scorsa si è superato. Emergenza incendi? Nessun problema, ci pensa Di Maio. Il vicepresidente della Camera annuncia di aver chiesto all'ambasciata di Francia di inviare due Canadair. Ma anche in questo caso, viene smentito. Di Maio non demorde e si supera: smentisce la smentita dell'Ambasciata francese. L'anno scorso, poi, fece il giro del web il triplo post con errore di congiuntivo, ma ancora di più fece ridere la Rete (e non solo) lo scivolone su Pinochet.

Di Maio, infatti, voleva fare un paragone ardito: Renzi uguale Pinochet. Peccato per l'inciampo in geografia: invece di collocare il regime del generale in Cile, lo piazzò in Venezuela. Ma non preoccupatevi, c'è anche chi ha fatto di peggio.

Il collega di Di Maio, Carlo Sibilia, fece accaponare la pelle quando disse che "Il Restitution Day è l'evento politico più rivoluzionario dagli omicidi di Falcone e Borsellino". Sibilia cancellò il post e rettificò, ma la frase choc non è stata dimenticata.  Agli esordi, invece, gli errori derivavano da presunte teorie fantascientifiche. Dalle scie chimiche che dovevano diventare materia di un'interrogazione parlamentare, fino ai microchip nel corpo umano.  Il deputato Paolo Bernini, nel 2013,  ne parlava così: "In America hanno già iniziato a mettere i microchip all'interno del corpo umano, per registrare, per mettere i soldi, e quindi è un controllo di tutta la popolazione. Sono preoccupato perché le persone non sanno a cosa vanno incontro". 

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