Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Spread tocca i 302 punti, nuove scintille con Bruxelles

Il differenziale mai così alto dal 2013, Piazza Affari ancora in rosso. Di Maio: "Ci combattono con la storia dello spread". Salvini: "Chiederemo i danni". Dombrovskis: "Applicheremo le regole del Patto". Presidenza Ue Austria: "Italia chiarisca, euro è famiglia" Manovra, Di Maio: "Sul 2,4% non arretriamo di un millimetro"

Manovra, Tria in Lussemburgo (Ansa)

Manovra, Tria in Lussemburgo (Ansa)

Roma, 2 ottobre 2018 - Ancora tensione alle stelle tra Roma e Bruxelles dopo le scintille di ieri sulla manovra. Ne risentono i mercati finanziari con lo spread tra Btp e Bund che supera quota 300 punti (301 in chiusura, dopo aver toccato 302, valore massimo dal 2013). Giornata sulle montagne russe per Piazza Affari: pesanti perdite della mattina poi ridotte a seguito delle rassicurazioni di vari esponenti del governo sulla volontà di restare nell'euro. L'indice Ftse Mib chiude a 20.562 punti con un ribasso dello 0,23%.

Intanto il premier Giuseppe Conte, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giovanni Tria, il ministro degli Esteri Enzo Moavero e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, si sono riuniti per mettere a punto la nota di aggiornamento del Def che è atteso domani alle Camere. Si parte da un punto certo: il rapporto fra deficit/Pil fissato al 2,4%, ragione dei timori dell'Europa che chiede politiche di rientro del debito. 

Manovra, Conte e Di Maio: "Tutto confermato, debito calerà nei tre anni"

DI MAIO, LA MANOVRA, LO SPREAD - Il vicepremier Luigi Di Maio a Rtl 102.5: "Stiamo mettendo a punto il testo del Def per mandarlo domani alle Camere. Noi, almeno, lo abbiamo approvato entro il 27 settembre, per quanti anni gli altri governi hanno sforato?".  E aggiunge: "Spiegheremo la manovra nelle piazze se ci sarà bisogno. La manovra favorirà la crescita". E sui dubbi dell'Ue, Di Maio attacca: ci sono "esponenti della Commissione europea, esponenti di partiti che sostengono questa Commissione, Merkel, Macron, Renzi che sperano che questo governo cada. E' assodato loro ci combattono con la storia dello spread ma non devono fare colpi bassi", come le dichiarazioni fatte ieri sperando che lo spread si alzi. "Noi - ha ribadito il vicepremier - non vogliamo uscire dall'Europa e dall'euro. L'unica cosa a cui oggi possono aggrapparsi le forze che si oppongono a questo governo è lo spread", come fanno "il Pd e le forze socialiste europee con la manovra. Il governo "aiuta le persone a riavere diritti sociali e loro ci attaccano sullo spread". 

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SALVINI ALL'ATTACCO - Il ministro dell'Interno Matteo Salvini va all'attacco dell'Ue: "Le parole e le minacce di Juncker e di altri burocrati europei continuano a far salire lo spread, con l'obiettivo di attaccare il governo e l'economia italiane? Siamo pronti a chiedere i danni a chi vuole il male dell'Italia". E accusa: "Il presidente della Commissione europea Junker, equiparando l'Italia alla Grecia, fa impazzire lo spread. Questa poteva risparmiarsela", ha detto Salvini da Napoli. "Prima di aprire bocca dovrebbe bere due bicchieri d'acqua - ha affermato - e smetterla di spargere minacce inesistenti. Oppure gli chiederemo i danni".

LE PAROLE SULL'EURO - Intanto l'euro, scivolato fino a 1,1525 dollari, secondo Bloomberg per conseguenza delle parole del presidente della Commissione bilancio della Camera, Claudio Borghi, tornato a evocare l'ipotesi di un'uscita dell'Italia dall'euro, si attesta a 1,1520 dollari. Alla fine deve intervenire il premier Conte: "L'Italia è un Paese fondatore dell'Unione Europea e dell'Unione Monetaria e ci tengo a ribadirlo: l'euro è la nostra moneta ed è per noi irrinunciabile", scrive su Facebook il presidente del Consiglio. "Qualsiasi altra dichiarazione che prospetti una diversa valutazione - puntualizza - è da considerarsi come una libera e arbitraria opinione che non ha nulla a che vedere con la politica del Governo che presiedo, perché non contemplata nel contratto posto a fondamento di questa esperienza di governo".

E BRUXELLES ALZA LA VOCE - "La Commissione ha introdotto una comunicazione sull'uso della flessibilità, e l'Italia è il Paese che più ne ha beneficiato. Ora, il problema è che le discussioni sulla bozza di manovra vanno in una direzione che sostanzialmente oltrepassa questa flessibilità, e Juncker ha detto che dobbiamo applicare le regole del Patto. Ed è quello che la Commissione è pronta a fare". Queste le parole del vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, chiarendo le parole del presidente Juncker. Ma da Bruxelles arrivano anche altre puntualizzazioni. "C'è la necessità di chiarire" da parte dell'Italia quali siano i suoi piani di bilancio, perché "c'è una discussione tra gli stati membri" in quanto "l''Eurogruppo è un Unione monetaria, siamo insieme in questa famiglia e dobbiamo risolvere insieme la situazione della stabilità", dice il ministro delle finanze austriaco che ha la presidenza di turno Ue dell'Ecofin H. Loeger. "Se ci sono regole devono essere rispettate, queste sono le aspettative che ho sentito anche da parte degli altri altri stati membri". Loeger spiega: "Da parte nostra, come ministri, sosteniamo il ministro Giovanni Tria nel suo dibattito dei prossimi giorni, affinché riesca a chiarire la situazione".