Roma, 4 aprile 2019 - Nel Cdm- fiume - durato oltre tre ore - di stasera il governo ha dato l'ok al decreto crescita con la formula 'salvo intese' (che consente di ritoccare il testo anche dopo il via libera). Sul tavolo però c'era soprattutto il nodo dei rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie. E su questo punto (che ha già causato altissima tensione all'interno del governo) resta l'impasse: non si è arrivati alla mediazione tra la posizione di Giovanni Tria e quella dei 5 stelle. Alla fine, grazie anche al premier Giuseppe Conte, Di Maio è riuscito a evitare che nel dl crescita entrassero alcuni 'paletti' sui truffati fissati da Tria e invisi al M5S. Con ogni probabilità, lo stesso Di Maio lunedì sarà presente all'incontro, fissato per le 12, tra Conte e le associazioni.
Ma la Lega alza la voce: "Troppi no, serve un cambio di passo". Da parte sua il premier esprime soddisfazione: le misure "contribuiranno alla ripresa del Paese, favorendo una crescita più robusta grazie al sostegno alle imprese, al lavoro e alle attività produttive".
IL NODO-RIMBORSI - La discussione sui rimborsi sarebbe durata appena 20 minuti. Esulta il vicepremier Luigi Di Maio: "come M5s siamo contenti che non sia entrata alcuna norma sui risparmiatori, non perché non si vogliano aiutare ma noi vogliamo che vengano pagati senza arbitrati o contenziosi devono essere indennizzati". Insomma, "l'obiettivo resta quello di risarcirli direttamente con la norma che abbiamo messo nella legge di bilancio e con le norme tecniche che discuteremo con loro".
SCONTRO DI MAIO TRIA - "Ministro, i fondi sono stati stanziati a gennaio, così si rischia di slittare a giugno e sarebbe inaccettabile. Capisco i suoi timori, ma bisogna procedere coi decreti attuativi senza perdere altro tempo" avrebbe detto il vicepremier Di Maio a Tria secondo quanto riferiscono alcuni presenti al Cdm all'Adnkronos. Insomma, il vicepremier chiede un'accelerazione sul nodo dei rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche.
La posizione del ministro dell'Economia è semplice: per firmare i decreti attuativi esige una norma primaria che modifichi la legge di Bilancio e preveda una sorta di tutela dei funzionari del Mef che potrebbero rischiare l'accusa di danno erariale da parte della Corte Conti, indicando Consap come ente erogatore dei risarcimenti. Tria, infatti, respinge l'ipotesi dei risarcimenti quasi automatici ventilando il rischio di una procedura europea di infrazione.
"Troppi no e troppa lentezza"
LEGA: SI CAMBI PASSO - Se i 5 stelle esultano, la Lega è meno contenta. Sul decreto crescita e nel Consiglio dei ministri si sobno registrati "troppi no e troppa lentezza". Insomma, serve un cambio di passo: "La Lega vuole più concretezza", fanno trapelare dal partito. "Ci aspettiamo risposte serie e reali per i risparmiatori (lunedì deve arrivare lo sblocco agli indennizzi per i truffati) ma basta bloccare il paese con i 'no' - si esorta - Devono partire i cantieri, le opere, la flat tax, bisogna togliere la burocrazia inutile, riformare il codice degli appalti, fare la riforma della giustizia per avere tempi certi. Alle parole ora devono seguire i fatti".
"Stanziati 500 milioni per i Comuni"
LE NORME INSERITE - Trea l'altro c'è il sismabonus che, sottolineano i 5 stelle, "è uno strumento importante per ottenere la messa in sicurezza dei nostri edifici e la notizia che il decreto crescita lo estende anche alle zone di rischio sismico 2 e 3 conferma quanto stia al cuore al Movimento 5 Stelle e al governo la sicurezza dei cittadini".
C'è poi la norma su Alitalia che, secondo quanto si apprende, consente di convertire in equity una parte del prestito ponte (di 900 milioni concesso dallo Stato alla compagnia nel maggio 2017). Questo permetterebbe al Tesoro di entrare eventualmente nella newco per la nuova Alitalia con una quota che, nelle ipotesi finora indicate, potrebbe essere al 15%.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro sottolinea: "Con il decreto crescita abbiamo stanziato 500 milioni di euro in favore dei Comuni di tutta Italia per avviare opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e di sviluppo sostenibile sul territorio". In particolare, spiega il ministro, "con questi fondi sarà possibile aprire tanti cantieri diffusi in tutto il Paese". Inoltre "i comuni potranno investire le risorse per finanziare progetti di mobilità sostenibile e per abbattere le barriere architettoniche" e "attuare investimenti per la messa in sicurezza di strade, scuole e del patrimonio pubblico. Si andrà da un minimo di 50mila euro per i Comuni fino a 5mila abitanti a un massimo di 250mila euro per quelli oltre i 250mila abitanti, soldi subito disponibili".
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