Napoli, 23 febbraio 2024 – Nuova puntata dello scontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Giovedì la premier ha attaccato De Luca sull’uso dei Fondi di coesione da parte della regione Campania: “Se uno guarda l'utilizzo dei Fondi – le parole a Porta a Porta della presidente del Consiglio -, in Campania ho trovato la festa del fagiolo e della patata, la rassegna della zampogna, la festa del caciocavallo podolico, la sagra dello scazzatiello... Mi chiedo se queste siano le priorità. Spendere i soldi in modo più strategico - ha aggiunto Meloni - può dare risultati migliori".
La risposta di De Luca non si è fatta attendere durante una diretta su Facebook: “È in atto una campagna di aggressione mirata e di falsificazione che si accompagna sempre all'aggressione politica. Non possiamo dare spazio a chi adotta uno stile da stracciarola, fatto di volgarità, approssimazione, arroganza e mistificazione. Dobbiamo evitare di dare spazio a questi atteggiamenti: le cose che riguardano la Campania si decidono a Napoli e non a Roma e men che mai nelle stanze del presidente del Consiglio. Mi è stato riferito che giovedì la presidente del Consiglio si è esibita in una performance con l'adozione di quello stile cui facevo cenno”.
Per il governatore la ragione delle critiche ricevute dalla premier Meloni è semplice: “Hanno valutato che De Luca è uno che non si piega e non si vende e dunque va colpito. Hanno valutato anche che l'esperienza di governo della Regione Campania è un'esperienza di avanguardia e ovviamente questo dà fastidio perché sfugge all'immagine tradizionale del Sud cialtrone e inefficiente".
Infine De Luca sfida Meloni a un confronto pubblico: “Visto che il presidente del Consiglio mi ha tirato in ballo la ringrazio per l'attenzione perché mi sta facendo diventare l'antagonista principe del governo, ma io sono un modesto artigiano della politica mica come lei che è formidabile. Ora visto che mi tira in ballo, vorrei proporre un dibattito pubblico al premier, mi dia questa consolazione: o mi lascia in pace o facciamo un dibattito pubblico. Non scappate, non fate i conigli”.